Plesso Rodari, Enzo Ferrandino: «Basta con la puerile demagogia»
Il sindaco di Ischia chiarisce gli aspetti del finanziamento al progetto di ricostruzione dell’edificio scolastico e risponde alle accuse lanciate dall’opposizione
Il sindaco di Ischia Enzo Ferrandino è intervenuto sui canali social per rendere alcune precisazioni sull’importante progetto di rifacimento dell’edificio scolastico “Rodari”: «Nei giorni scorsi – ha dichiarato il primo cittadino – vi ho parlato dell’importante finanziamento che la Regione Campania ha destinato al Comune di Ischia per la demolizione e la ricostruzione del plesso scolastico “Rodari” che necessita di interventi urgenti. Avremo una scuola più sicura, più moderna, più bella. Si tratta di un progetto importante: rifacciamo una scuola da capo! Un progetto che vale 2milioni e 700 mila euro e che al Comune di Ischia costa “solo” 160mila euro più 46mila a titolo di interesse per la Cassa depositi e prestiti a cui restituiremo la cifra in 20 anni.
Chi parla di sprechi, soprattutto per quanto concerne le spese tecniche, o non conosce l’abc delle dinamiche dell’edilizia pubblica o, consapevolmente, cerca consenso nella popolazione raccontando parziali verità e facendo tanta demagogia». Il sindaco ha anche fatto alcune precisazioni relativamente alle spese tecniche, che sono stabilite in quota percentuale sull’importo complessivo dei lavori da un Decreto ministeriale, quello del 16 luglio 2016, dunque indipendentemente dalle scelte dei singoli uffici tecnici, senza presunti vantaggi per questo o quel tecnico. Nel caso in questione, le spese tecniche ammontano a 134mila euro, destinate a tre figure: il progettista autore del progetto esecutivo, il direttore dei lavori e il responsabile della sicurezza. Norme ben note, ha spiegato il sindaco, a tutti coloro che conoscono la macchina amministrativa: «Ci sembra strano – ha aggiunto il primo cittadino – riscontrare che tra i banchi della minoranza consiliare tali dinamiche non siano conosciute, e che si vogliano farle apparire come testimonianza di sprechi amministrativi; eppure tra di essi vi sono tecnici e commercialisti che dovrebbero essere ben consapevoli di ciò. Delle due l’una: o non le conoscono, ed è grave per chi si ostina a voler fare politica, oppure si sta cercando di far scadere il confronto all’interno del consiglio comunale in puerile demagogia».