dalla Redazione
LACCO AMENO. Nell’era del web 2.0 il comune di Lacco Ameno non riesce a tenere attivo nemmeno il proprio sito internet. Nel comune dove tutto è possibile, nel feudo inespugnabile del senatore Domenico De Siano, il suo vice, il sindaco Giacomo Pascale, non riesce nemmeno a far pubblicare un atto, anche insignificante, sul portale istituzionale del proprio comune.
L’ultima pubblicazione ufficiale affissa all’albo pretorio è un avviso di matrimonio risalente allo scorso 28 settembre. Da allora in poi il nulla cosmico. Ora: o a Lacco Ameno c’è un intero apparato comunale che non riesce a produrre nemmeno un atto – nel qual caso ci si potrebbe chiedere su cosa vigili la minoranza guidata da Carmine Monti e se non sia il caso di scrollarsi di dosso l’apatia autunnale e scrivere almeno una interrogazione da rivolgere al sindaco – oppure si è trasformata, senza che nessuno se ne accorgesse, in una “ghost town” da b-movie hollywoodiano.
Ovviamente essendo a Lacco Ameno tutto è lecito. In fondo stiamo parlando dello stesso Municipio che a inizio ottobre rimase quindici giorni senza linea telefonica con il sindaco che confessò di non saperne nulla. E potrebbe anche capitare, per carità. Se non fosse per gli altri 500 cittadini di Lacco Ameno contestualmente rimasti senza utenze telefoniche perché l’acqua aveva invaso i cavidotti sottostanti la sede stradale.
Ora ci si mette internet a fare i capricci. E chissà che domani non ci si appelli all’ennesima infiltrazione. Lacco Ameno è un comune che continua a fare acqua da tutte le parti. In senso figurato e letterale.
