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Polo oncologico, la Criscuolo: «Non fermeremo la battaglia»

La consigliera comunale di Ischia, che fa parte della commissione istituita proprio nel corso di uno degli ultimi consessi, torna a parlare soprattutto dell’iniziativa di affrontare la tematica decisa anche dalle altre amministrazioni comunali presenti sul territorio. E adesso pensa a un documento unitario per far sentire la propria voce in Regione

Un percorso iniziato proprio dal Comune di Ischia dove si recente è stata approvata l’istituzione di una commissione consiliare chiamata a valutare ogni iniziativa possibile per far sì che anche l’isola d’Ischia possa dotarsi di un polo oncologico in grado di evitare ai pazienti faticose trasferte in terraferma. L’esempio partito da Ischia si sta pian piano allargando a macchia d’olio e ne abbiamo parlato con l’avvocato Carmen Criscuolo, che tra l’altro di questa commissione è componente. Un primo risultato sta già arrivando visto che praticamente tutti i civici consessi dell’isola hanno inserito o inseriranno all’ordine del giorno del consiglio comunale la discussione su un tema davvero centrale e di importanza capitale, come capita sempre quando c’è di mezzo la salute. E’ un buon inizio e Carmen Criscuolo certo non lo nega: «Assolutamente sì, è già un buon viatico. Prima che l’estate entrasse nel vico, le amministrazioni comunali hanno approvato nei vari consigli comunali una delibera finalizzata proprio a manifestare una volontà espressa nell’andare ad occuparsi di quella che è la tematica della sanità ed in particolare di tutte quelle problematiche che investono l’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno».

Poi il discorso scivola su quanto fatto a Ischia: «Per quanto ci riguarda direttamente, come amministrazione comunale abbiamo voluto porre l’attenzione sulle malattie oncologiche e tutte le fenomenologie annesse, sulle esigenze, le necessità e limitazioni con le quali i nostri cittadini vivono quando si trovano ad affrontare questo tipo di avversità, in particolare per l’assenza sul territorio di un centro specializzato per la radioterapia. Una lacuna, questa, che va assolutamente colmata. Un obiettivo certo ambizioso, naturalmente per pensare di poterlo raggiungere abbiamo necessità innanzitutto che tutte le amministrazioni si muovano nella stessa direzione, perché portare sul tavolo della Regione una voce unanime e complessiva è sicuramente molto più importante rispetto a farlo come singolo Comune. Ed ecco che qui l’istituzione della Commissione Sanità del Comune di Ischia si è allargata a tutte le altre amministrazioni che a brevissimo costituiranno analogo organismo. Poi, le rappresentanze di tutte e sei le municipalità si siederanno a tavolino ed andranno a stilare un documento da presentare ai vertici di Palazzo Santa Lucia, cercando di far capire quali sono le difficoltà insormontabili che bloccano la possibilità di rinforzare il polo oncologico a Ischia».

E qui attenzione, perché nelle sue parole successive Carmen Criscuolo va anche a cancellare quel luogo comune secondo il quale sull’isola non sarebbe possibile raggiungere l’obiettivo: «In passato ho approfondito la questione anche rapportandomi con l’ANCIM – spiega – e ci siamo resi conto che la problematica di Ischia rimane sempre la stessa ossia la mancanza di personale che si sposa con l’assenza di strutture adeguate. Insomma, già in tempi non sospetti redigemmo un documento articolato nel quale andavamo a suggerire quali potessero essere i modi efficaci per rinforzare organico, presidi e quant’altro. Oggi ci ripresentiamo in maniera sicuramente più importante e con un obiettivo ben preciso, quello di andare a dare la possibilità ai malati oncologici di curarsi perché non è possibile che debbano continuare a recarsi in terraferma per sottoporsi a terapie molto spesso debilitanti e che trasformano questi viaggi in un’autentica odissea. E allora ben vengano anche una serie di appuntamenti come quelli ad esempio in programma nel Festival Internazionale della Fillosofia: proprio a Villa Arbusto il 14 settembre si parlerà con degli oncologi per approfondire questa tematica».

«Vogliamo capire per quale motivo determinate ASL sono riuscite a investire somme e oggi dispongono di 10 radioterapie mentre la nostra ancora non ne ha ad esempio su un territorio come il nostro: è un “non senso”»

Poi l’esponente politico si congeda promettendo battaglia: «Siamo davanti a un qualcosa che dovrà far registrare l’epilogo più atteso e soprattutto giusto, abbiamo intenzione di andare avanti per la nostra strada anche perché vogliamo capire per quale motivo determinate ASL sono riuscite a investire somme e oggi dispongono di dieci radioterapie mentre la nostra ancora non ne ha su un territorio caratterizzato dall’insularità ma comunque con una popolazione da piccola provincia. Insomma, una cosa è certa: non ci fermeremo».

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