Ponte Pasquale, 30.000 arrivi a Ischia: confermato il calo

Nessuna sorpresa, soltanto la conferma di quella che peraltro era stata una “percezione” visibile già a occhio nudo, senza bisogno di affidarsi a numeri o statistiche. Ma i dati diffusi nella mattinata di ieri dall’ufficio circondariale marittimo di Ischia relativi agli arrivi e partenza nel ponte pasquale – quello che di fatto come da tradizione apre la stagione turistica sulla nostra isola – hanno fugato ogni dubbio su quello che è stato senza dubbio un inizio in tono minore. Partendo dal presupposto che soprattutto per quanto riguarda le partenze si tratta di indicatori decisamente parziali (sono stati diffusi nella prima mattinata di ieri, giornata però caratterizzata da partenze di passeggeri e veicoli senza soluzione di continuità), i numeri dicono che da giovedì 6 aprile fino a lunedì 10 aprile sull’isola d’Ischia si sono complessivamente registrati 30.000 arrivi e 22.000 partenze, traffico ovviamente concentrati su due porti e mezzo, considerato che lo scalo di Casamicciola Terme in attesa del dragaggio post frana del 26 novembre resta accessibile soltanto agli aliscafi e non alle navi traghetto.

Parliamo di cifre tutt’altro che disprezzabili, se si considerano le nefaste previsioni che circolavano e soprattutto il fatto che parchi termali e anche molte strutture ricettive erano rimaste chiuse al pubblico a causa di una pasqua calendarizzata troppo in anticipo. Ma è altrettanto indubbio che parliamo di numeri che se rapportati a quelli del 2022 indicano inequivocabilmente la striscia del “segno meno”. Lo scorso anno, infatti, furono oltre 55.000 i passeggeri che transitarono nei porti isolani durante il lungo weekend Pasquale ed addirittura 33.000 quelli che dal venerdì al lunedì passarono per il solo porto di Ischia (a questi andavano aggiunti 3.000 veicoli). Visto così, il paragone sarebbe oggettivamente imperioso ma non va dimenticato che il 2022 era anche l’anno della “liberazione” dal Covid e dunque anche la voglia di vacanze era esponenzialmente più elevata. Questo però non significa che il dato non vada analizzato anche criticamente: insomma, tra bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto al lettore (come da nostra consuetudine) la scelta.

Per l’analisi ci siamo affidati al presidente di Federalberghi Ischia, Luca D’Ambra, che non fa drammi e pare francamente poco affascinato dai numeri: «Siamo davanti ad un normale inizio stagione – chiosa – abbiamo un arco di tempo lungo, guardiamo ai prossimi weekend e poi proseguiamo verso l’estate. A mio avviso, in ogni caso, il dato non è negativo: abbiamo come riferimento dei paragoni con gli anni addietro che non possono essere presi ad esempio per tutta una serie di motivi. E comunque posso dirvi che chi ha aperto la propria struttura registrerà buone performance nel mese di aprile». C’è però il nodo dei parchi termali chiusi che in una terra come la nostra che delle terme fa la prima ricchezza è un aspetto che potrebbe anche fare “arrossire”: «C’è da riflettere, la chiusura dei Giardini Poseidon ad esempio rappresenta un fatto storico, mai era accaduto a Pasqua. Parliamo del nostro asso nella manica, quello sul quale si dovrebbe puntare per destagionalizzare i flussi. Va anche detto che la gestione dei parchi è diventata davvero onerosa, servirebbero degli incentivi».