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«Il “Popolo” è sovrano, giustizia è fatta»: così parlò Maurizio De Luise

La sentenza del Tar Campania dovrebbe aver chiuso il braccio di ferro giudiziario con Valeria De Siano. Proiettandoti così in consiglio comunale. Quali sono le tue prime sensazioni?

«Beh, sarebbe da stupidi nascondere la propria soddisfazione. Mai come in questo caso, mi sento di poter dire che la giustizia ha compiuto il suo corso. Si è fatto un gran parlare di questa vicenda, a un certo punto le paventate ripercussioni politiche che anche voi della stampa gli facevate gravitare intorno quasi distoglievano l’attenzione da un dato di fatto inoppugnabile: in una sezione mi erano stati palesemente conteggiati cinque voti in meno, e Valeria De Siano è stata eletta in consiglio comunale per appena due voti di differenza dal sottoscritto. Si era consumata una evidente ingiustizia e lo abbiamo sottolineato da subito, senza essere ascoltati. Il non aver voluto recepire le nostre istanze è stata una negligenza imperdonabile, non a caso pesantemente bacchettata dal Tar. I giudici amministrativi hanno completamente ribaltato quella che era stata la proclamazione degli eletti, e lo hanno fatto senza ritenere nemmeno necessario dover procedere al riconteggio delle schede. Non so se mi spiego…».

A questo punto. spiegati…

«Ai giudici è bastato guardare la palese anomalia che emergeva tra le tabelle di scrutinio ed i verbali, senza aver così bisogno di dover approfondire ulteriormente la questione. Una procedura alla quale avrebbero potuto adeguarsi anche all’ufficio elettorale centrale, che invece è andato avanti per la sua strada. Mancando di rispetto non tanto al sottoscritto, quanto piuttosto a quella che era stata la volontà dell’elettorato. Consentitemi una battuta, il “popolo” è sovrano e questo principio è stato pienamente ristabilito dal Tar».

Intanto la decisione sul tuo ricorso ha tenuto in scacco l’amministrazione comunale, col sindaco Enzo Ferrandino che aspettava l’esito per pensare a nominare la nuova giunta, probabilmente perché c’era da capire quali fossero i nuovi scenari che andavano a configurarsi.

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«Ho letto, e non posso nascondere che il fatto che l’attenzione fosse catalizzata su questo aspetto mi ha dato un po’ di fastidio. A un certo punto pareva quasi che stabilire la verità fosse diventato un mero dettaglio. Non era così, così come il ricorso non ha voluto rappresentare una “scorrettezza” nei confronti di Valeria De Siano e della lista Movimento Cristiano Lavoratori con la quale mi ero candidato alle elezioni amministrative. Il mio non era un capriccio o un cruccio, e credo che la decisione del Tar lo dimostri in maniera inequivocabile. Era chiaro non soltanto al sottoscritto che avevo collezionato trentasette preferenze nella sezione 14 e non trentadue, voler sancire questa verità a un certo punto è passato quasi come un attacco frontale a terzi. Da non credere, davvero…».

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A proposito, dicono che tu sia pronto ad essere il “quarto elemento” del gruppo consiliare Vivere Ischia. Puoi confermarcelo?

«In questo momento, da pochi giorni, sono un consigliere di maggioranza di quest’amministrazione che è di spiccata matrice di centro-sinistra. Mi sento per ovvi motivi vicino al Partito Democratico, mi pare quasi scontato sottolinearlo, per tutto il resto ci sarà tempo. Ma in ogni caso, auspico un raggruppamento molto più ampio sotto il marchio del Pd. Posso dire che lavorerò in questo senso, interloquendo con chiunque intenderà farne parte».

Intanto si dice che con il tuo ingresso nel civico consesso sia aumentato il peso politico dell’ex sindaco Giosi Ferrandino e che questo abbia indebolito o comunque messo in difficoltà Enzo Ferrandino.

«Guarda, su questo sarebbe il caso che forse mi illuminassi tu perché evidentemente devo essermi perso qualche passaggio».

In che senso, scusa?

«Il Comune di Ischia viene da dieci anni di amministrazione di centro sinistra e di sindacatura di Giosi Ferrandino. La maggioranza che si è insediata dopo le elezioni dello scorso maggio viaggia nel segno della continuità. Ad essere stato eletto primo cittadino è il vicesindaco uscente, che ha ricevuto il placet di tutti per potersi candidare, anche quello di Giosi. Quindi proprio non riesco a capire tutti i discorsi legati al peso specifico di questo o quell’esponente politico all’interno del consiglio comunale. Io approdo nel civico consesso fiducioso di poter dare il mio contributo, non certo con un fucile a canne mozze tra le mani e pronto a impallinare chiunque. Chi sostiene il contrario evidentemente non ha ancora smaltito i bagordi delle feste natalizie…».

Sarà, intanto però pare che Giosi Ferrandino non abbia mancato di andare a battere cassa.

«Partendo dal presupposto che il termine non è dei più eleganti, vorrei ricordare a tutti che Giosi ha contribuito e non poco al successo della coalizione che ha permesso a Enzo Ferrandino di occupare la poltrona di sindaco. Ha lavorato dietro le quinte lasciando riflettori e luci della ribalta al candidato, ma non ha lesinato gli sforzi dando un contributo notevole a tenere il gruppo unito, a comporre le liste ed anche a strappare qualche “calibro” non da poco alla coalizione avversaria. E se vi andate a fare due conti, queste operazioni hanno reso possibile la vittoria al primo turno senza passare per il ballottaggio. Insomma, credo che qualche rivendicazione ci possa stare, anzi sia del tutto legittima. Soprattutto per l’esperienza che Giosi può mettere a disposizione della squadra, anche dall’esterno».

Pare che però Giosi Ferrandino abbia quasi una fissa per Ischia Ambiente. Dì la verità, non è uno “schiaffo” ad Abramo De Siano ed agli sciarappini?

«Non credo, ed anche su questo credo che a poter rispondere sia la “storia” recente del Comune di Ischia. Vorrei ricordare a te e soprattutto a tutti i lettori com’era messa Ischia in tema di igiene urbana e raccolta dei rifiuti quando Giosi divenne sindaco nel 2007. E quali sono stati i passi avanti compiuti in due lustri, per giunta senza mai far pesare il miglioramento del servizio sulle tasche dei cittadini e delle aziende. Anzi, il costo della tassa sui rifiuti addirittura finì col calare. E quella rivoluzione che ha letteralmente cambiato il volto del paese, fu voluta dall’allora sindaco che la orchestrò e ne seguì ogni fase in prima persona. La raccolta differenziata era all’anno zero e schizzò fino al sessanta per cento, numeri da record. Ecco perché, laddove dovesse corrispondere al vero quanto mi stai riferendo, credo che Giosi avrebbe pieno titolo per portare la sua esperienza maturata da primo cittadino per rendere più efficiente e funzionale la società partecipata. Altro che ostacolo, andrebbe visto come un valore aggiunto».

Giosi, ancora Giosi, e sempre Giosi. Il tuo nome è sempre associato a quello dell’ex sindaco. Alle volte non credo sia il massimo.

«Mah, credo dipenda dal fatto che il sottoscritto gli è stato particolarmente vicino nel corso del suo cammino da amministratore locale. Sono un uomo che ama poco le apparenze e molto la sostanza, ma conosco il mio paese, quelle che sono le sue peculiarità, i suoi pregi, i suoi punti di forza ed anche le cose che non vanno. E vivo tra la gente, quotidianamente. Voglio dire che sarò in grado di assolvere il mio compito da consigliere comunale con spirito di abnegazione e di servizio. Sono e sarò Maurizio De Luise, per farla breve…».

Carmen Criscuolo ha lasciato Orizzonte Comune facendo gruppo con Pasquale Balestrieri e Massimo Trofa. Te lo aspettavi e secondo te cosa c’è dietro?

«Non conosco i motivi che hanno portato Carmen a prendere questa decisione. Lei è una risorsa dell’attuale maggioranza, così come lo è Ottorino Mattera, peraltro da un arco di tempo decisamente più lungo. Sono e restano due esponenti dell’amministrazione comunale, non credo che dietro a questi “movimenti” si nascondano chissà quali strategie. Capisco che voi dovete fare il vostro lavoro, ma non mi sembrano eventi o accadimenti straordinari. La fiducia nel sindaco e la compattezza della squadra mi pare che nessuno le abbia messe in discussione. E questo conta più di ogni altra cosa».

Tra qualche giorno potresti fare il tuo debutto in consiglio comunale. Qual è la prima cosa che dirai ai tuoi colleghi?

«Beh, visto quello che è successo mi passerai la battuta. Non potrò che esordire con un fatidico “Scusate il ritardo”… ».

Sei stato un po’ troppo “democristiano” in questa intervista. Possiamo chiederti di chiudere con un’entrata… a gamba tesa?

«Sarò sincero, non sono assolutamente riuscito a comprendere le ragioni e l’ostinazione dei miei amici della lista Movimento Cristiano Lavoratori. Hanno difeso fino alla fine Valeria De Siano, che non aveva fatto campagna elettorale, che non aveva voglia di impegnarsi per il paese e i suoi problemi e che faceva finanche fatica a seguire i consigli comunali. Una figura assolutamente avulsa dalla squadra e dal contesto territoriale. E per giunta, senza nulla togliere alla sua professionalità, anche sconosciuta per almeno l’ottanta per cento della popolazione ischitana. Questa difesa a oltranza, che si è di fatto tramutata in una “battaglia” alla mia persona (che peraltro reclamava un sacrosanto diritto) non sono mai riuscito a spiegarmela. E forse non mi spiegherò mai per chi era necessario che occupasse quel posto. E soprattutto perché. Ma per fortuna, adesso, è acqua passata».

Gaetano Ferrandino

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