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Porto di Casamicciola, alta tensione e scontro in Regione

Una mattinata ad altissima tensione quella di giovedì scorso, presso l’assessorato regionale ai trasporti. Per alcune ore, si è concretamente rischiato di arrivare alla chiusura il porto di Casamicciola, con tutte le prevedibili conseguenze. E se tale rischio sembra momentaneamente scongiurato, il problema resta comunque sospeso come una spada di Damocle sullo scalo del Comune termale e di riflesso sull’intera comunità isolana. Come nelle più classiche situazioni all’italiana, alla fine si è deciso di… rinviare la decisione. Ma andiamo con ordine.

Giovedì mattina, come si ricorderà, si è svolta una conferenza di servizi a cui hanno partecipato i rappresentanti delle Compagnie di navigazione che operano sullo scalo casamicciolese, Medmar, Caremar e Snav, insieme al Tenente Alessio De Angelis, comandante del Circomare Ischia, il comandante Coppola, responsabile  dell’Ufficio locale Marittimo di Casamicciola, e a vari esponenti delle amministrazioni locali e regionali: il Presidente della Commissione trasporti di Palazzo Santa Lucia, Luca Cascone, la dottoressa Lorella Iasuozzo e alcuni funzionari in rappresentanza della regione, il sindaco di Casamicciola Giovan Battista Castagna accompagnato dall’assessore Nunzia Piro.

A quanto si è appreso, il comandante Coppola a nome dell’autorità marittima locale ha ribadito la sua determinazione nel voler rimettere in discussione il quadro complessivo degli accosti di navi e aliscafi a Casamicciola, che di fatto è ormai consolidato da decenni. Una volontà motivata da una serie di deficit strutturali del porto, che necessiterebbe di interventi di manutenzione straordinaria. La discussione ha assunto toni molto tesi: tra l’onorevole Cascone, la dottoressa Iasuozzo e il comandante Coppola si è innescato un durissimo confronto.

La discussione è arrivata a toccare livelli tali al punto che la dottoressa Iasuozzo ha minacciato di rivolgersi seduta stante al Prefetto per chiedere di adottare i provvedimenti conseguenti, tra cui  la probabile chiusura del porto di Casamicciola. Per fortuna l’intento non è stato poi realizzato, e le parti hanno rimandato ogni ulteriore discussione alla fine di settembre, ma l’episodio resta significativo oltre che sintomatico dell’attrito raggiunto tra le istituzioni coinvolte. Sembra però ferma l’intenzione del comandante Coppola: la mancanza delle condizioni di sicurezza potrebbe portare dritto alla chiusura del porto, che attualmente viene ritenuto troppo congestionato e poco sicuro.

Tuttavia, anche quando la dottoressa Iasuozzo ha accolto l’ipotesi di effettuare lavori per la messa in sicurezza del molo di sopraflutto per evitare che le onde delle mareggiate invernali superassero la scogliera mettendo in pericolo passeggeri, a patto però che le corse poi continuassero con l’attuale assetto operativo, il comandante Coppola ha ribattuto che ciò non sarebbe bastato: a suo avviso le corse dovranno comunque essere riassegnate. A quel punto il tavolo è “saltato”: tutti i presenti non riuscivano a comprendere l’atteggiamento della locale autorità marittima. È stato in quel momento che la situazione, per alcune ore, ha raggiunto un’impasse preoccupante, con la Regione che ha minacciato di inviare tutta la documentazione all’Ufficio territoriale del Governo per lasciar decidere al Prefetto. L’eventuale chiusura dello scalo di Casamicciola avrebbe pesanti conseguenze: parliamo di un varco fondamentale per il traffico passeggeri ma anche per le merci (comprese quelle pericolose) senza dimenticare i rifiuti solidi urbani.

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CASTAGNA NON CI STA. Anche il sindaco di Casamicciola, nell’occasione, ha perso la sua abituale “calma democristiana” affrontando senza mezzi termini il Comandante Coppola: se il porto viene chiuso, ha detto in sostanza il primo cittadino, allora chiuderà per qualsiasi tipo di traffico, compreso il transito di merci pericolose, di rifiuti  e persino per le navi in sosta notturna inoperosa. Di fatto, il muro contro muro è stato prodotto anche e soprattutto dall’apparente mancanza di motivazione alla base della richiesta di rivedere il quadro complessivo delle corse da e per Casamicciola (facendo leva su quella formula, “sub judice”, apposta su espressa richiesta dell’autorità marittima).

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Nessuno si nasconde la necessità di migliorare alcune criticità che lo scalo del Comune termale indubbiamente presenta, anche considerando l’ubicazione, la conformazione e lo sviluppo diportistico degli ultimi decenni, che ne ha fatto un approdo importante anche per le finanze comunali, e in tale ottica appaiono necessarie le limitazioni all’accesso del molo di sopraflutto di bus e taxi in concomitanza con imbarchi e sbarchi delle unità navali e veloci di linea: una misura che, sebbene impopolare, permette di non bloccare il flusso veicolare dei vacanzieri in arrivo o in partenza dall’isola.

Tuttavia non si comprende perché voler limitare o comunque penalizzare la vocazione turistica e commerciale del porto di Casamicciola, riducendo i collegamenti per i passeggeri, ma lasciando aperto il traffico marittimo dedicato agli automezzi pesanti, alle autobotti di gas e a quelle di benzina e gasolio. E magari dirottando gli sbarchi turistici su Ischia, dove non esistono chissà quali spazi. Una contraddizione stridente, se non sospetta, che ha generato la ferma reazione del sindaco Castagna poc’anzi illustrata. Per ora, comunque, si continua senza modifiche, almeno fino all’autunno. L’unica determinazione certa emersa dalla conferenza è la promessa che entro due mesi verranno effettuati i lavori di messa in sicurezza della biglietteria, al momento colpita da degrado e fatiscenza. Per il resto, tutto rimandato a settembre.

Corrado Roveda

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