CRONACAPRIMO PIANO

Porto turistico, Marina di Capitello “spara” ancora contro il Comune

Dopo la riunione dell’amministrazione coi commercianti, arriva la risposta della società concessionaria

Continua a infiammarsi il dibattito sulla controversia riguardante il porto turistico di Lacco Ameno. Dopo l’incontro tra l’amministrazione comunale e i commercianti, nel quale il Comune ha illustrato lo stato dell’arte dei contenziosi in essere e ha ribadito l’intenzione a far tornare la gestione della struttura in mano pubblica dopo la scadenza della concessione il 9 giugno, è arrivata la risposta del concessionario, la Marina di Capitello Scarl facente capo al signor Giuseppe Perrella. Ecco il testo del comunicato: «In merito alla vicenda dell’approdo turistico di Lacco Ameno questa società, anche in seguito alla riunione indetta dall’amministrazione comunale il 14 maggio sull’argomento, per rispetto dei fatti e della verità, di là dalle reciproche posizioni delle parti, precisa quanto segue. L’affidamento del Project Financing era finalizzato al restyling dell’approdo che versava in uno stato di degrado. Nonostante le grandi difficoltà tecniche ed operative, la scrivente ha potenziato l’area di approdo generando consistenti flussi diportistici rendendo quello di Lacco Ameno meta tra le più ambite dell’Isola d’Ischia con evidenti riflessi sul tessuto economico sociale. Tale sacrificio imprenditoriale, portato avanti con grande senso di abnegazione, si è scontrato con un atteggiamento oppositivo dell’amministrazione che con varie azioni (mancata consegna delle aree, ordinanze interdittive degli specchi acquei, revoche della concessione, decreti ingiuntivi, etc etc ) ha, anno per anno, determinato uno squilibrio economico finanziario: detto in altri termini nonostante le costanti perdite economiche e finanziarie la scrivente ha, con senso di responsabilità, gestito anno per anno l’approdo turistico. Ebbene, negli anni, la società scrivente ha ripetutamente richiesto all’amministrazione comunale incontri per definire le varie partite di debito/credito ricevendo dalla stessa un ostinato rifiuto di natura politica che non tiene conto dell’interesse della collettività amministrata. Di qui la FALSA affermazione del Sindaco per la quale questa società dovrebbe al Comune circa 700 mila euro.

Viceversa, la scrivente si è sempre dichiarata disponibile ad adempiere alle obbligazioni contrattuali (pagamento del canone). Ciò che non viene detto è che l’atteggiamento del Comune genererà un futuro e consistente danno erariale (se non adeguatamente affrontato in questo momento storico attraverso un riequilibrio economico finanziario che tenga indenne le parti dai reciproci danni subiti) che finirà per ricadere sui cittadini di Lacco Ameno. Del resto, e nonostante la disponibilità della scrivente al pagamento dei canoni ed alla definizione delle partite debitorie, a stagione turistica inoltrata di certo l’amministrazione non è in grado di assicurare quelle competenze necessarie alla gestione dell’approdo turistico e ad assicurare strandard qualitativi all’altezza del tessuto economico ed imprenditoriale del territorio di Lacco Ameno.

A poche settimane dalla scadenza della concessione, la guerra per il controllo dell’importante approdo turistico è ben lontana dal concludersi

Detto in altri termini, il Sindaco e il consigliere delegato alla portualità per una personalissima battaglia politica stanno pregiudicando, irrimediabilmente, gli interessi della collettività amministrata ponendo in essere azioni sviate che non tengono conto dell’interesse pubblico in tale delicato momento storico. È vero che la società non ha pagato i canoni 2019 e 2020 per un totale di euro 340 mila oltre consumi elettrici per euro 48 mila. Vi spieghiamo il perché: Il canone 2019 non è stato pagato perché, come tutti ricorderanno, il Comune attraverso l’esecuzione dei lavori per il banchinamento I lotto (lavori da eseguirsi via mare e non via terra) rimosse impropriamente la scogliera arrecando seri danni alle strutture portuali (pontili, impianti idrici ed elettrici, ancoraggi etc). Il Comune opportunamente informato, con decine di Pec e raccomandate, non provvedeva alle riparazioni. La società Marina del Capitello si è vista costretta a eseguire detti lavori, con soldi propri, di ripristino dei pontili per non perdere tutta la stagione turistica e per non arrecare un danno al paese tenendo l’approdo chiuso. Il totale costo dei lavori è stato di 172 mila euro più iva come da fatture che la Società ha chiesto di esserli compensati con i canoni.

Inoltre, il Project financing approvato dal Comune prevedeva la consegna a questa Società di altre aree, come la struttura già destinata a ufficio della Capitaneria. Queste aree servivano a dotare l’approdo di sevizi igienici e docce indispensabili per una moderna portualità, ma non sono state mai consegnate. Questo ha causato l’impossibilità per questa società di offrire determinati servizi alla clientela e di conseguenza una riduzione delle tariffe e degli incassi, come dimostrato dalle Pec inviate al comune fin dal 2016. Per quanto riguarda la mancata apertura di quest’anno dobbiamo precisare che con verbale del 26 gennaio 2021 ( sottoscritto dalla Società e dal Comune) molte aree della concessione sono state prese in carico dal Comune per concludere i lavori del banchinamento II lotto, e a tutt’oggi non sono state ancora riconsegnate alla Marina del Capitello. Nel verbale c’è scritto che il Comune avrebbe terminato i lavori in 45 giorni a partire dal 26 gennaio 2021 quindi prevedendo la restituzione delle aree a metà Marzo in uno alla ricollocazione dei pontili lungo il nuovo tratto di banchinamento. Tutto questo il Comune non l’ha fatto, arrecando ulteriori danni alla Marina del Capitello che si è vista costretta a rifiutare decine di prenotazioni sia per coloro che stipulano contratti stagionali sia per i diportisti che scelgono Lacco Ameno per trascorrere i week-end. Ecco perché non abbiamo ancora aperto. Non è colpa nostra. Come pure non è stata ancora ripristinata dal Comune la banchina dei Mega Yacht (basta fare una passeggiata per rendersene conto). La nostra Società farà prevalere l’interesse della comunità lacchese mettendosi a disposizione per una soluzione del problema». Dunque, a poche settimane dalla scadenza naturale della concessione, la controversia per controllare il futuro dell’importante approdo turistico è ben lontana da una pacifica conclusione.

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