CRONACA

Strisce blu “open” per i disabili, è rivoluzione anche sull’isola

Il 1° gennaio è entrata in vigore la nuova norma del Codice della Strada, salutata con favore dal Comitato ischitano “La strada del buonsenso”: ecco i commenti di alcuni addetti ai lavori

La norma era stata concepita nei mesi scorsi, ma dal 1° gennaio è entrata in vigore. D’ora in avanti, i il Nuovo Codice della strada prevede in favore dei veicoli al servizio di persone con disabilità, titolari dell’apposito contrassegno, la possibilità di parcheggiare gratuitamente negli spazi delimitati dalle cosiddette “strisce blu” nel caso in cui risultino già occupati o indisponibili gli stalli a loro riservati. Per le auto munite di contrassegno sarà dunque consentito sostare sulle strisce blu senza che sia necessaria la preventiva autorizzazione dei Comuni.

La nuova disposizione prevede in favore dei veicoli al servizio di persone con disabilità, titolari dell’apposito contrassegno, la possibilità di parcheggiare gratuitamente negli spazi delimitati dalle cosiddette “strisce blu” nel caso in cui risultino già occupati o indisponibili gli stalli a loro riservati

Parallelamente, aumentano le sanzioni per coloro che, privi di contrassegno, occupano le aree di sosta riservate alle persone con disabilità.

È stata prevista infatti una somma da euro 168 ad euro 672, rispetto alla precedente forbice da 87 a 344 euro. Il comitato isolano “La strada del buonsenso” ha commentato positivamente la modifica legislativa: «Finalmente una norma di buon senso e che bilancia almeno in piccola parte le difficoltà quotidiane di quanti sono affetti da disabilità. Sugli abusi, che come tutti sappiamo esser tanti e che presumibilmente andranno a ridurre le entrate comunali, vigilino le Autorità». Uno dei componenti del Comitato, l’avvocato Mario Goffredo, ne ha sottolineato l’importanza: «Forse è proprio quella dei disabili la fascia di popolazione che ha più bisogno di attenzione e di cura. Purtroppo finora è usanza comune non avere rispetto degli spazi predisposti, che sono anche pochi. Di sicuro questa norma aiuta le persone che ne hanno effettivamente bisogno a potersi spostare, e a veder soddisfatto un loro diritto. D’altro canto, come spesso avviene in contesti moralmente e culturalmente non eccelsi, c’è purtroppo un abuso dei riconoscimenti di invalidità: mi è capitato spesso di imbattermi in soggetti che non hanno diritto a tale riconoscimento ma che riescono a farsi rilasciare il tagliando. Tuttavia l’auspicio è quello di un corretto utilizzo dei necessari requisiti, visto che la norma in sé è giusta».

Più articolato il parere di un qualificato addetto ai lavori come il comandante Raffaele Monti, responsabile della polizia municipale di Lacco Ameno: «La norma risponde a giusti princìpi, come quello della protezione e tutela di una categoria, quella dei disabili, fortemente esposta ai disagi della mobilità, e quindi va accolta positivamente. Tuttavia, si profilano dubbi e perplessità nella fase dei controlli per far rispettare realmente le disposizioni. Il ministero dell’Interno ha diramato una circolare a complemento della nuova norma, nella quale viene spiegato che «in una zona in cui non sono disponibili stalli di sosta per i disabili, sarà possibile sostare gratuitamente esponendo il contrassegno. Qualora gli stalli per i disabili siano presenti, solo se al momento sono occupati da altri veicoli sarà possibile fruire gratuitamente degli spazi a pagamento. Naturalmente, in quest’ultimo caso gli stalli riservati ai disabili dovranno risultare occupati nel momento in cui il titolare del contrassegno inizia la sosta e non per tutta la durata della stessa, atteso che, nel frattempo, qualche posto potrebbe liberarsi». Ecco, secondo me si tratta di una precisazione a dir poco sconcertante, dove si sostiene che per non pagare la tariffa al momento dell’inizio della sosta e non per tutta la durata della stessa il posto deve risultare occupato. Ma ciò chi è come si stabilirà? È comunque difficile accertare se l’auto parcheggiata sia stata effettivamente utilizzata dal cittadino disabile oppure se del tagliando sia stato fatto un uso improprio. Un agente dovrebbe teoricamente stazionare in corrispondenza di ogni auto parcheggiata e attendere l’arrivo del conducente per poter verificare il diritto della persona al parcheggio. Per questo credo che la norma sia condivisibile, compresa la previsione dell’aumento delle sanzioni per chi contravviene ai diritti dei disabili, ma che ponga allo stesso tempo problemi di applicazione pratica non indifferenti. La lettera della disposizione fra l’altro parla di veicoli “al servizio di persone invalide” ma non parla esplicitamente di disabili a bordo dell’auto, creando confusione, perché qualcuno, non invalido, potrebbe utilizzare la vettura di persona disabile, parcheggiare sugli stalli appositi, e giustificarsi dicendo di essere andato a comprare le medicine in farmacia per un familiare disabile, che in quel momento non è a bordo. Insomma: la norma è giusta, ma è probabile che molti cerchino di fare i “furbi”. Inoltre, le disposizioni consentono ai Comuni di incrementare le tariffe per la sosta sulle strisce blu. Infatti, è previsto anche che nell’eventualità che dalle nuove disposizioni “derivino minori entrate per il bilancio degli enti locali, attestate dall’organo competente, gli enti stessi provvedono a rivedere le tariffe per la sosta o il parcheggio nelle aree a pagamento, al solo ed esclusivo fine di compensare le predette minori entrate”. Una previsione che sembra fatta apposta per far sembrare le strisce blu solo un modo per fare cassa a spese dei cittadini».

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Con la disabilità non si deve far cassa

Ad oggi, 31 luglio 2022, il lungomare di Casamicciola e l’area antistante il porticciolo di Lacco Ameno hanno ancora la segnaletica verticale recante l’obbligo di sosta a pagamento nelle striscie blu per i disabili.
Probabilmente i cartelli sono rimasti furbescamente al loro posto, in modo tale da far cassa comunque a discapito di disabili che, per quieto vivere, continuano a pagare.
Tra l’altro i suddetti cartelli sono giuridicamente ridicoli, riportando la dicitura “recenti sentenze di Cassazione”. Le sentenze di Cassazione vanno innanzitutto specificate. Inoltre, non sono norma dello Stato, ma giurisprudenza che si riferisce ad un particolare caso con motivata specifica sentenza.

Con la disabilità non si deve far cassa

Non capisco perché i vigili hanno perplessità sui controlli. Così come effettuano le multe, possono chiedere di verificare il tagliando agli automobilisti che si apprestano o lasciano il luogo di sosta.
Il vero dramma – o vergognosa affermazione – è quando un vigile si arroga il diritto di poter determinare chi è disabile e chi non lo è.
Forse ha le competenze per determinarlo? Forse è a conoscenza di qualche caso anomalo? In questo caso, dovrebbe fare il suo dovere e denunciare l’anomalia, piuttosto che generalizzare.
Più probabilmente è il non fare cassa sui disabili, il suo problema…

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