Positivi in tre al test rapido: moglie e cognato in quarantena, il marito “libero”
Una incredibile e paradossale storia arriva da Casamicciola e vede protagonista un dipendente AMCA: l’amministratore scrive al sindaco, che invia una nota “di fuoco” all’Asl
Rischia di diventare un vero e proprio caso, oltre che trasformarsi in un episodio ai limiti del surreale, la vicenda che si sta registrando da diversi giorni in quel di Casamicciola e che vede protagonista – suo malgrado – un dipendente della società partecipata AMCA srl, che si occupa del servizio di igiene urbana nella cittadina termale. Come è noto, il lavoratore è risultato positivo ad un test rapido proprio mentre era sul punto di rientrare in servizio dopo un periodo di assenza.
Un esame, questo, che lo ha nuovamente fermato ai box ma quanto è successo da quel momento ha francamente dell’incredibile. A rappresentarlo è lo stesso amministratore dell’AMCA. Mario Lettieri, in una nota trasmessa al sindaco Giovan Battista Castagna nella quale esordisce scrivendo: “Gent.mo Sindaco, Le rappresento un problema che pongo alla Sua cortese attenzione e che riguarda la situazione del dipendente dell’Azienda (… omissis). Come lei ben sa questo dipendente è stato sottoposto a tampone, su richiesta del proprio medico curante, per aver a suo avviso, esternato tutti i sintomi del Covid- 19 verosimilmente contratto durante la degenza ospedaliera che il dipendente ha fatto agli inizi del mese di marzo per sottoporsi ad un intervento programmato da tempo, o nel corso delle successive visite di controllo. Il medico ha, durante il periodo di richiesta del tampone, comunque curato il sig. (… omissis) mediante l’utilizzo di farmaci (credo il plaquenil) indicati per il trattamento dei soggetti affetti da Covid – 19. In ogni caso l’esito del tampone è stato negativo”.
Insomma, fin qui tutto normale ma attenzione al passaggio successivo: “Il dipendente – aggiunge l’avv. Lettieri – doveva entrare in servizio lunedì 14 aprile e, come previsto per ogni dipendente del servizio di igiene urbana, è stato sottoposto al test disposto dal comune. L’esito del test, differentemente dal tampone, ha dato un riscontro di positività al virus. Inoltre medesimo riscontro positivo hanno avuto parte dei familiari conviventi (precisamente il cognato e la moglie). Apprendo che L’ASL ha disposto la quarantena per i soli familiari (cognato e moglie) del sig. (… omissis) prevedendo per lo stesso l’inutilità della verifica dello stato di salute con un secondo tampone”. Una situazione surreale, di fatto due positivi sono in quarantena e un terzo sulla carta sarebbe libero di muoversi senza limitazioni: insomma il test rapido viene ritenuto attendibile in due casi e non nel terzo. E non a caso nella nota al sindaco Lettieri aggiunge: “Ora al di là dell’osservazione naturale che, lì dove dovessero esserci in un’abitazione due positivi (tanto da disporre per essi la quarantena), il rischio che positivo sia anche il dipendente convivente (e marito) è elevato, osservazione che mi permetto di fare anche in assenza evidente di cognizioni mediche. Può comprendere che in questo stato, lì dove dovessi far rientrare in servizio il sig. (… omissis), sulla base delle valutazioni compiute dall’ASL, in caso di errore di quest’ultima (o di errore nel primo tampone) io esporrei i dipendenti tutti a rischio di contagio. Il che se si considera il delicato servizio svolto dall’Azienda, ed il fatto che un contagio generalizzato impedirebbe il servizio di igiene urbana le conseguenze, dal punto di vista umano e della salute del paese, sarebbero disastrose ed a nulla varrebbe una successiva richiesta risarcitoria all’ASL. Le chiedo pertanto, come Sindaco del Paese e come massima autorità sanitaria sul territorio, di intervenire per fare chiarezza sulla vicenda e per rappresentarmi la migliore strada da intraprendere per evitare inutili rischi di possibile diffusione del virus. Grato della collaborazione”.
E’ chiaro che Giovan Battista Castagna non poteva rimanere sordo dinanzi a un tale “allarme” ed è per questo motivo che il sindaco casamicciolese ha scritto una accorata nota all’Asl Na 2 Nord ed alla sua direzione generale, al medico di famiglia del dipendente ed alla task force dell’unità di crisi della Protezione Civile regionale. Il primo cittadino usa torni duri e scrive: “Si rappresenta quanto posto all’attenzione dall’Amministratore unico della soc. AMCA srl. Un dipendente è stato sottoposto dalla SV a tampone da SARS COV2 su richiesta del medico curante,per aver a suo avviso, esternato tutti i sintomi del Covid -19. L’esito del tampone è risultato negativo. A seguito di Ordinanza sindacale n.91/2020 , ogni dipendente del servizio di igiene urbana, è stato sottoposto a test rapido per la ricerca degli anticorpi anti-Covid19. In questo caso, l’esito del test, differentemente dal tampone, ha dato un riscontro di positività al virus, come già comunicato dallo scrivente con Prot. n. 3771 del 14.04.2020. Sempre con nota prot. 3771 del 14.04.2020 è stato a Voi comunicato l’esito dei riscontro positivo al test rapido per la ricerca degli anticorpi anti-Covid19 della moglie e del cognato del sig. …omissis ”. E qui Castagna va dritto al punto e affonda: “Da quanto appreso da fonti informali, non ultima la comunicazione dell’amm. della soc. AMCA, l’ASL ha disposto la quarantena per i soli familiari (cognato e moglie) del dipendente prevedendo per lo stesso l’inutilità della verifica dello stato di salute con un secondo tampone e quindi una possibile ripresa dell’attività lavorativa presso la società municipalizzata di servizio di raccolta di igiene urbana. Si precisa che, ad oggi il sig. (… omissis), è convivente con le due persone per cui l’ASL ha disposto la quarantena. Per quanto sopra, lo scrivente in qualità di massima autorità sanitaria sul territorio comunale, stante gli evidenti rischi di diffusione del contagio, soprattutto nell’ambito di un servizio essenziale come quello dell’igiene urbana, che coinvolgerebbe non solo i dipendenti dell’AMCA, ma anche la platea di cittadini a cui questa assicura giornalmente il proprio servizio, diffida ad horas tutti i soggetti che leggono in indirizzo, ognuno per quanto di effettiva competenza, a prendere provvedimenti in merito. Si resta in attesa di un sollecito riscontro”. Che per la cronaca, almeno fino alla giornata di ieri, non era ancora arrivato. Se non è un paradosso questo…