CRONACAPRIMO PIANO

Posta “balbettante”, l’appello dei comitati

Le associazioni guidate rispettivamente da Vitale Pitone e Agostino Iacono si appellano al sindaco di Casamicciola Giosi Ferrandino ed al commissario straordinario Giovanni Legnini sottolineando i disagi causati dalla gestione del servizio postale per i cittadini terremotati e alluvionati. Si chiede di adottare misure analoghe a quelle già operative in altre aree colpite da calamità naturali

Il “Comitato di Casamicciola Terme per la salvaguardia e tutela della salute e dell’ambiente” e l’Associazione “Protagonisti per l’isola d’Ischia”, guidati rispettivamente da Agostino Iacono e Vitale Pitone, proseguono nella loro incessante azione di stimolo verso le istituzioni. Con una dettagliata nota, indirizzata al Sindaco di Casamicciola Terme, Giuseppe Ferrandino, e alla società Poste Italiane S.p.A. – e per conoscenza al Commissario per la Ricostruzione dei territori dell’isola d’Ischia, On. Avv. Giovanni Legnini – i due rappresentanti hanno sollevato ancora una volta la delicata questione della gestione del servizio postale per i cittadini terremotati e alluvionati. In particolare, Iacono e Pitone denunciano i gravi disagi che continuano a colpire i residenti delle zone rosse A4 e coloro che hanno subito la revoca dell’inagibilità delle proprie abitazioni. Nella loro comunicazione si legge la richiesta al Comune di Casamicciola Terme di farsi parte attiva nel risolvere tali problematiche, adottando misure analoghe a quelle già operative in altre aree colpite da calamità naturali.

«In generale – scrivono – chiediamo di prevedere per i cittadini interessati dal sisma e dall’alluvione l’attivazione della procedura “Seguimi” per lo smistamento della posta, come avviene in altre zone terremotate». Il servizio “Seguimi”, gestito da Poste Italiane S.p.A., consente infatti ai cittadini che non hanno ancora stabilizzato la propria situazione abitativa di ricevere automaticamente la corrispondenza presso un nuovo indirizzo, sia esso fisico o una casella postale, in Italia o all’estero. «Il cliente – spiegano – può scegliere di inoltrare tutta la corrispondenza oppure soltanto quella a firma, come raccomandate e assicurate, per un periodo di 3, 6 o 12 mesi. Il servizio può essere esteso anche ai conviventi dello stesso nucleo familiare». Iacono e Pitone sottolineano come, mentre in altre zone colpite da sisma o alluvione la procedura sia stata prontamente adottata, sull’isola d’Ischia i diritti dei cittadini sembrano restare in secondo piano. «Sull’isola d’Ischia – denunciano – i diritti degli interessati sono un optional, ignorando i gravi disagi e le ricadute negative derivanti da uno smistamento postale non corretto. Come per altre questioni, persiste una disparità di trattamento tra i terremotati italiani». Il problema, evidenziano i rappresentanti delle due associazioni, si è ulteriormente aggravato: «Nelle more dell’adozione della procedura “Seguimi”, si constata che la posta destinata ai cittadini terremotati e/o alluvionati, ancora residenti in abitazioni danneggiate e inagibili fuori dalle zone rosse, non viene più recapitata». In passato, spiegano, era attivo un deposito temporaneo presso il piazzale dell’Ancora a Casamicciola Terme, dove la posta veniva custodita e, in caso di mancato recapito, gli avvisi di giacenza venivano lasciati nella cassetta postale della casa inagibile. Oggi, lamentano, «questo sistema non esiste più: non viene né smistata la posta, né lasciato l’avviso di giacenza, aggravando così i disagi, specie per raccomandate importanti come cartelle esattoriali o comunicazioni da enti pubblici come Agenzia delle Entrate o Inps».

Si chiede un cartello specifico per il ritiro della posta della zona rossa presso la sede di Casamicciola Terme ma anche di inoltrare a Poste Italiane i nominativi dei cittadini che sono rientrati nelle case divenute nuovamente agibili e i dati relativi agli immobili demoliti

Alla luce di queste criticità, Iacono e Pitone formulano richieste precise: «Chiediamo che la posta che richiede la ricevuta di ritorno sia recapitata presso la sede postale di Casamicciola Terme, mentre la posta ordinaria, priva di ricevuta, venga imbucata in apposite cassette postali, ove presenti, compresi gli avvisi di giacenza in caso di mancato recapito». È inoltre fondamentale – proseguono – che i portalettere, anche nelle zone “verdi” post-sisma, effettuino comunque la consegna o la verifica della presenza dei destinatari e delle cassette postali. Una precisazione importante riguarda coloro che hanno comunicato un nuovo indirizzo di recapito: «Questo criterio non si applica ovviamente ai terremotati che hanno già fornito un indirizzo alternativo o una nuova sede per il ricevimento della corrispondenza». La richiesta finale mira a ottenere un servizio di smistamento trasparente, rapido e comunicato in modo chiaro alla popolazione. In particolare, si propone di prevedere un cartello specifico per il ritiro della posta della zona rossa presso la sede di Casamicciola Terme; inoltrare a Poste Italiane S.p.A. i nominativi dei cittadini che sono rientrati nelle case divenute nuovamente agibili; inoltrare i dati relativi agli immobili demoliti, per evitare invii postali inutili verso case inesistenti. «Riteniamo essenziale – concludono Iacono e Pitone – risolvere il problema della gestione della posta, per non alimentare ulteriori malumori tra i cittadini terremotati e alluvionati, già penalizzati da una situazione di disagio permanente». Non da meno, i due rappresentanti pongono l’accento su un’altra criticità emersa a seguito dell’alluvione del 26 novembre 2022: la gestione della posta per i residenti della zona rossa A4. «Allo stato attuale – evidenziano – i cittadini di questa zona, anche se abitano abitualmente le loro case salvo evacuazioni temporanee per allerte meteo, non ricevono più la corrispondenza». Da qui la richiesta, indirizzata al Comune di Casamicciola Terme, di «consultarsi con Poste Italiane S.p.A. e rendere pubblico, attraverso appositi avvisi, il funzionamento del servizio di smistamento per le aree interessate dal sisma del 2017 e dall’alluvione del 2022». Iacono e Pitone ricordano che, grazie al loro intervento e all’impegno del Commissario Prefettizio dell’epoca, la Dott.ssa Simonetta Calcaterra, alcune problematiche erano state temporaneamente risolte. Ora, ribadiscono, occorre un ulteriore sforzo per tutelare i diritti dei cittadini colpiti dalle calamità, prevenendo nuove ingiustizie e garantendo un servizio postale equo, efficiente e trasparente.

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