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Degrado e rifiuti a fare da cornice, povera Colombaia

FORIO. Un’autentica discarica, proprio a pochi metri dall’incantevole villa che fu di Luchino Visconti. È questo lo “spettacolo” deprimente che si presenta a chi, passeggiando nel bosco di Zaro, arriva a costeggiare il limite della storica residenza del grande regista scomparso nel 1976, le cui ceneri riposano oggi in mezzo agli alberi che circondano la villa. Il fallimento dell’omonima fondazione, che doveva rappresentare l’arma principale per il rilancio culturale di Forio, si specchia nelle immagini di degrado che, come un pugno nell’occhio, deturpano l’armonia del luogo: decine di buste piene di rifiuti, vecchie cassette di plastica, elettrodomestici di varia foggia, barattoli, scatole di cartone, sedie da ufficio. Un avvilente campionario della civiltà dei consumi abbandonato in uno dei luoghi più belli del mondo. Mentre a livello politico si discute per trovare il modo di tirare la Colombaia fuori dal pantano in cui era caduta con la fallimentare gestione della Fondazione, mancano ormai venti giorni al quarantesimo anniversario della scomparsa di Luchino Visconti, una ricorrenza importante che verrà celebrata in tutto il mondo, ma a cui la villa arriverà nello stato testimoniato dalle immagini, a meno di un improbabile intervento che ponga fine allo scempio.

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