Pozzuoli, ordigno bellico nel porto: area interdetta

Nel pomeriggio di martedì 17 giugno è stato rinvenuto un ordigno bellico, probabilmente risalente alla Seconda guerra mondiale, nei fondali del porto di Pozzuoli, durante operazioni di bonifica propedeutiche ai lavori per i nuovi moli galleggianti. Immediata la reazione della Capitaneria di Porto, guidata dal tenente di vascello Edoardo Russo, che ha disposto il blocco dei traghetti da e per Ischia e Procida, rimasti a largo con passeggeri a bordo fino alle 18.30, quando è stato consentito l’ormeggio.
In attesa dell’intervento degli artificieri della Marina Militare, è stata emanata un’ordinanza che vieta il transito, l’ormeggio e qualsiasi attività marittima (pesca, immersioni, balneazione) in un raggio di 25 metri dal punto del ritrovamento. La natura dell’oggetto, un grosso residuato bellico individuato a diverse decine di metri dalla banchina commerciale, è ancora in fase di accertamento da parte dei tecnici incaricati. Il ritrovamento non è un caso isolato: il Golfo di Napoli è stato spesso teatro di simili scoperte. Tra il 2016 e il 2017, furono recuperati numerosi ordigni tra il porto di Napoli e al largo di Procida. Il 9 gennaio 2016 una bomba d’aereo americana da 250 libbre fu fatta brillare in mare aperto. Il 16 settembre 2017, cinque bombe tedesche inesplose furono individuate e neutralizzate tra Procida e Capo Miseno. Oggi, con la fragilità dell’infrastruttura puteolana già minacciata dal bradisismo, si auspica un intervento rapido: non è possibile attendere settimane per il ripristino della piena funzionalità di un porto strategico per i collegamenti con le isole e per la sicurezza del territorio.