ARCHIVIOARCHIVIO 5

Pranzo della solidarietà al “Telese” di Ischia

Gianluca Castagna | Ischia – E’ nei momenti difficili come quelli che vive il nostro Paese da anni, che la solidarietà riemerge nei modi più diversi, superando ogni tipo di distanza, strumentalizzazione o miseria del presente, spalancando l’orizzonte a prospettive di fiducia, incontro, condivisione. Si è svolto ieri presso la sala Congressi dell’Istituto “Vincenzo Telese”, in via Fondo Bosso, il Pranzo di Solidarietà organizzato dalla Caritas e dalle associazioni di volontariato dell’isola d’Ischia insieme ad alunni e docenti. Un’importante occasione di formazione, di crescita sociale e morale per i ragazzi dell’Istituto tesa alla costruzione di un concreto atteggiamento di solidarietà.
In un salone colmo di persone di ogni età, i volontari della scuola hanno servito il pranzo, rappresentando la vicinanza di tutti i cittadini alle persone bisognose. In una fase storica come quella attuale, nella quale la crisi economica sembra fagocitare ogni prospettiva, parlare di cooperazione, o di solidarietà, sembra quasi anacronistico, fuori dalle urgenze che premono sulle vite di molti individui. Eppure è in momenti come questi che lo spirito di cooperazione e l’aiuto verso i più bisognosi andrebbe migliorato ed esercitato con maggiore impegno; tanto più se la nostra parte di mondo, malgrado la stretta implacabile della crisi e il progressivo smantellamento dello Stato sociale, resta comunque salda sulle basi della condivisione e dell’aiuto reciproco. La mensa non solo come luogo per sfamare gli indigenti, ma come spazio aperto, dove tutti possono entrare e sedersi a tavola, aiutando a superare quel senso di vergogna che spesso prova chi all’improvviso si trova a vivere in gravi ristrettezze.
Foto principale«L’incontro di oggi è nato in maniera molto semplice – spiega Mario Sironi, neo dirigente scolastico dell’Istituto “Telese” – Sono stato contattato dalla Caritas isolana perché tradizionalmente tengono un pranzo di solidarietà durante o dopo le feste. Mi hanno chiesto se come istituto alberghiero eravamo disponibili e ho detto subito di sì. Mi sono confrontato con docenti e alunni, abbiamo stabilito la data e oggi siamo qui, nella consapevolezza che sia davvero necessario, per i nostri ragazzi, crescere con il sentimento dell’aiuto verso gli altri. Devono abituarsi a capire che bisogna aiutare chi è in difficoltà. E’ un discorso a cui tengo molto».
Insomma, anche la scuola, come soggetto decisivo nella società del futuro è alla ricerca di strumenti che favorisco l’incontro con il mondo delle associazioni e del volontariato gettando un ponte verso la solidarietà.
«Secondo me – continua Sironi – la scuola deve fare due cose: educare, anzitutto. La prima regola che dovrebbe far parte di questa famigerata offerta formativa, di cui parliamo tanto, è non abbandonare mai chi non ce la fa. Fuori ma anche dentro la scuola. Può capitare che molti ragazzi vivano una condizione, anche transitoria, di disagio e difficoltà. anno aiutati. E’ un valore, quello della solidarietà, più importante del saper risolvere un’equazione. L’altra cosa riguarda l’offerta di servizi. Cominciamo a ragionarci: come possiamo, da istituto alberghiero, offrire aiuti concreti? E’ ancora presto per dirlo, ma il Pranzo di Solidarietà che oggi si tiene al “Telese” rappresenta certo un primo momento in cui mettiamo a disposizione di chi ha bisogno i nostri spazi, le nostre cucine, i nostri allievi e i nostri docenti, compresi quelli che oggi non erano in servizio ma hanno deciso ugualmente di venire e dare una mano Vogliamo che questo pranzo della solidarietà venga vissuto come un vero momento in cui la scuola è presente e opera per aiutare la comunità intera».
La solidarietà come forza attiva che spalanca l’orizzonte oltre le difficoltà, certo non trascurabili, del presente. Il nostro mondo ne ha sperimentato diverse forme: alcune funzionano egregiamente (vere e proprie “multinazionali” della solidarietà), altre si sono dimostrate nel tempo inefficaci, talvolta poco limpide. Ecco perché ogni impegno teso a rafforzare le relazioni e la cooperazione con il mondo delle associazioni e le parrocchie di quartiere è un piccolo passo per superare le distanze che possono crescere insieme alla difficoltà, oggi, di essere solidali.
SAM_2576Per il preside dell’Alberghiero «la nostra società si stia avviando verso una china pericolosa, dove a contare è la competizione. Gli uomini e le donne di successo sono un modello di riferimento. Spesso è un successo mal costruito, quello che vorrei dire ai miei ragazzi è di non abbandonare mai nessuno, perché chiunque ha qualcosa da dare, una sua ricchezza interiore, un suo talento che può migliorare la sua vita e quella della comunità. Come formatori – conclude Sironi – dobbiamo insegnare a essere bravi e a dare ciascuno il meglio di sé. In qualunque campo e in qualunque modo. Questa è vera solidarietà: ognuno è libero di esprimersi e insieme ci diamo una mano perchè tutti possano farlo. La solidarietà non è pietismo, ma si nutre della consapevolezza che siamo uguali perché siamo diversi e ci diamo una mano per aiutarci tutti insieme».
All’incontro ha partecipato anche il Vescovo di Ischia, Mons. Pietro Lagnese, ancora una volta in prima linea nelle iniziative di solidarietà che la società civile e le parrocchie esercitano sull’isola. Il Vescovo ha pranzato con gli ospiti, testimone dello sforzo che parti della comunità impiegano per la cancellazione delle diseguaglianze, in nome del rispetto, del sostegno e della partecipazione in favore di uomini e donne in difficoltà.

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex