CRONACAPRIMO PIANO

Prima la zingara, adesso la cultura: tra Ischia e Procida lite infinita

Un’opinione scatena una nuova baruffa social tra guelfi e ghibellini: i cugini non risparmiano stoccate e sfottò agli ischitani, in maniera ironica ma in alcuni casi oggettivamente eccessiva. E così…

Mettiamola così, una serie di baruffe che se non altro consentono agli interessati (più che alla stragrande maggioranza dell’opinione pubblica, che immaginiamo abbia ben altro per la testa) di distogliere l’attenzione dalla piaga del covid-19 ed essere impegnati con la testa – e la tastiera – su altro. Tra Ischia e Procida, ultimamente, per una serie di magari sciagurate coincidenze non corre affatto buon sangue. La polemica sulla zingara, il panino nato ad Ischia nel 1977 ma di cui qualcuno improvvidamente sull’isola di Arturo ha voluto di recente celebrare un inesistente trentennale registrando peraltro il marchio, è già stata oggetto di una serie di sventagliate di mitra degno di un conflitto a fuoco stile vecchio West. Una questione decisamente “saporita” che però evidentemente ha lasciato il segno e che nella giornata di ieri si è prontamente riproposta, stavolta spostandosi su una tematica decisamente più seria quale la cultura, a seguito di un intervento di Giuseppe Mazzella dal titolo evidentemente provocatorio “Ischia un mondo in un’isola e Procida solo marketing”.

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Un’opinione, condivisibile o meno (non a caso è un’opinione), che però sui social ha scatenato l’ennesimo fuoco incrociato tra i cittadini delle due isole “cugine”. C’è il procidano Luca che si rivolge agli “avversari” scrivendo: “Gioite piuttosto perchè la vittoria di Procida ha portato, porta e porterà benefici a tutta la Campania, e quindi anche ad Ischia, in un momento in cui il turismo in genere è un settore in difficoltà!”. Chi addirittura rincara la dose e va giu’ pesante: “Nun ce sta nient, a Procida nun venit”. E ancora la lucida analisi di Rosa: “Ischia con tante cose belle che ha non ha saputo guardare oltre e buttare il cuore oltre l’ostacolo, non ha fatto marketing… e allora che dire? Ci vuole intelligenza e un forte senso della propria identità per immaginare certe cose, allo stato dei fatti Procida le ha avute e Ischia no, tutto qui”. E poi c’è Vincenzo che la bordata agli ischitani la tira per davvero: “Non siete stati in grado di fare il comune unico e avete svenduto proprietà, alberghi e meraviglie al malaffare prostituendovi poi al low cost e parlate di marketing?”. Leonardo parla di “bruciore forte” per gli ischitani e chi invece conclude in maniera quasi profetica rivolgendosi sempre agli abitanti dell’isola verde: “E non avete visto ancora nulla”. Forse troppa roba per una semplice opinione, senza voler difendere l’autore dello scritto e senza nemmeno voler rispondere a qualche analfabeta che non trova di meglio, come al solito, che offendere solo perché nascosto dietro una tastiera. Ma adesso, per favore, chiudiamo la questione. O almeno riconduciamola alla zingara. Pure metteva appetito…

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