CULTURA & SOCIETA'

Primo maggio: le origini della festa e la lotta sindacale degli storici “compagni” ischitani

Il ricordo dei “combattenti “ scomparsi Giovan Giuseppe Onorato, Pasquale Mazzella, Salvatore Telese, Del Dotto, Domenico Savio e Crescenzo Monti

Il 1° Maggio nell’isola d’Ischia, del resto come in tutti gli altri centri piccoli e grandi d’Italia, è stato sempre vissuto in un clima di festa per tutti i lavoratori di braccia e di concetto, specialmente per quelli di sinistra facenti capo al partito comuniste ed al suo sindacato della CGIL. In seconda battuta venivano gli aderenti a CISL ed alla UIL e ad altri sindacati minori. Le manifestazioni del 1° maggio dei comunisti e degli altri rami della sinistra locale erano sempre le più rumorosa e colorite con le loro bandiere rosse con falce e martello e con le immagini del pugno chiuso. Negli anni ’60 e ’70 alle proprie adunate nelle piazze dell’isola i sindacati di partito fecevano arrivare ad ischia propri referenti per evidenziare ancor di più l’ impegno degli iscritti locali nella lotta per i lavoratori. La piazza maggiormente utilizzata era la storica Piazza Croce a Porto d’Ischia. La federazione napoletana del partito comunista–cgil mandava ad ad Ischia un certo on. Bronzuto, la Democrazia Cristiana-Cisl gli on. Baldassarre Armato e Arcangelo Lobianco, il partito Socialdemocratico l’on. Filippo Caria. Erano i tempi della vera passione politica e lotta sindacale in

favore dei lavoratori, specie di quelli alberghieri. Il 1° maggio per chi si impegna senza riserve rappresentava il giorno del trionfo della propria ideologia. Ad Ischia manifestava con vigore e passione nel credo comunista personaggi come l’avv. Giovan Giuseppe Onorato, Pasquale Mazzella, Salvatore Telese, Del Dotto, De Angelis, ed alcun i giovani che già gurdavano lontano come Domenico Savio, Nicola Lamonica e Franco Monti da Forio, Crescenzo Monti da Casamicciola e Gianni Vuoso da Ischia quei “senatori” della sinistra di lotta sindacale e di partito, non sono più tra noi come alcuni dei cosidetti giovani che vennero dopo come lo tesso Domenico Savio scomparso da leader della sinistra di lotta per la cauda dei più deboli e dei lavoratori oltre un mese fa e Crescenzo Monti scoparve alcuni anni fa. Sono rimasti Gianni Vuoso, Nicola Lamonica ì, Franco Monti e Gennaro Savio qust’ultimo a lottare e manifestare sulle orme del proprio padre Domenico a cui la festa dei lavoratori del 1° maggio di domani, riteniamo che vsada dedicata pro a Lui. Un po’ di storia suelleorigfini di questa feste del 1° maggioPerché la Festa del lavoro è oggi?Nel 1886, in questo periodo dell’anno, a Chicago dei lavoratori erano in sciopero da giorni e manifestavano per il mancato rispetto della legge che istituiva il tetto delle otto ore lavorative al giorno. La polizia, allora, sparò sulla folla, e morirono due persone. Seguirono altre proteste che furono a loro volta represse con la forza dalla polizia: culminarono nella manifestazione di Haymarket, la piazza del mercato delle macchine agricole, durante la quale morirono altre persone – sia manifestanti che agenti – a causa di un attentato esplosivo. Gli organizzatori della manifestazione del primo maggio furono arrestati e processati. Sette di loro furono condannati a morte, con prove molto traballanti o inesistenti, ma due condanne furono trasformate in ergastoli dal governatore dell’Illinois. Un condannato a morte si uccise in prigione il giorno prima dell’esecuzione. Altri quattro furono uccisi, e secondo le cronache dell’epoca cantarono la Marsigliese prima di morire. Nel 1890 la Seconda internazionale socialista decise di promuovere in tutto il mondo la festa dei lavoratori il primo Maggio

michelelubrano@yhaoo.it

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