ARCHIVIO 5

Processo al giudice Stanziola, oggi la resa dei conti

DI MARCO GAUDINIE MAURO IOVINOBARANO

  – Oggi è il giorno della verità, il giorno dove sarà emessa la sentenza sulla vicenda che vede coinvolto un altro Stanziola, Maurizio, Magistrato, Presidente della Quinta sezione della Corte d’Appello al Tribunale di Napoli. Le indagini svolte durante l’inchiesta Free Market arrivarono infatti  a lambire anche il cugino del Tenente della Polizia Municipale, indagato per i fatti ormai noti. Il Magistrato è stato indagato per corruzione in atti giudiziari, in concorso con il cugino Antonio, dalla Procura della Repubblica di Roma, in un procedimento parallelo con quello su Barano d’Ischia, nato proprio nel corso delle indagini dei Carabinieri e della Procura di Napoli a carico del Tenente della Polizia Municipale, Nicola Antonio Stanziola. I fatti oggetto di indagine risalgono al 2013-2014, quando il tenente Stanziola, rivestendo la carica di dirigente dell’ufficio tecnico al Comune di Barano d’Ischia ricevette la richiesta dal cugino Magistrato in merito ad alcuni permessi per una stradina di accesso alla sua villetta su via Maronti a Testaccio (Barano d’Ischia). In cambio il Tenente Stanziola – monitorato dai Carabinieri – chiese un interessamento in ordine ad un ricorso pendente in Commissione Tributaria a carico di un odontotecnico, suo amico, sanzionato dalla Guardia di Finanza. Sulla base di tali fatti la Procura della Repubblica di Roma ha messo sotto inchiesta il Magistrato napoletano. Maurizio Stanziola fu infatti invitato a comparire presso il Tribunale di Roma dalla locale Procura della Repubblica il 20 maggio del 2014, come persona sottoposta ad indagini, davanti al Procuratore Aggiunto Francesco Caporale e del sostituto procuratore Corrado Fasanelli. Il motivo dell’interrogatorio voluto dalla Procura di Roma risiedeva appunto nel fatto che il Tenente dei vigili di Barano, Antonio Stanziola, aveva contattato il cugino per “aiutare” un amico, Giancarlo Falanga, che aveva subito accertamenti fiscali da parte dell’Agenzia delle Entrate. Il “caso” era oggetto di un procedimento pendente presso il ruolo del giudice Maurizio Stanziola, presidente della competente Commissione Provinciale Tributaria. Procedimento che, per la cronaca, ebbe come esito il rigetto delle istanze del Falanga. Oggi sarà quindi il giorno durante il quale si apprenderà l’esito del procedimento a carico del Magistrato, che nello scorso giugno, ha visto durante l’udienza preliminare, chiedere da parte del Presidente Maurizio Stanziola, il rito abbreviato. Una “mossa” che conferma ancor di più, la piena convinzione di innocenza del Magistrato napoletano, rispetto ai reati lui contestati. Circa la strategia difensiva, Maurizio Stanziola, con ampia probabilità, sosterrà l’insussistenza del reato di corruzione in atti giudiziari, sulla base di un recente orientamento del Tribunale di Roma. Il Magistrato, ha infatti ammesso, sentito dai suoi colleghi, di aver ricevuto delle segnalazioni da suo cugino, il Tenente della Polizia Municipale di Barano, come nel caso del procedimento tributario a carico di Giancarlo Falanga, ma di non esserne mai stato influenzato in fase decisionale. Non a caso, infatti, alla fine il ricorso dell’amico del cugino che era stato “caldamente” segnalato, non è andato a buon fine. Appare pertanto veramente particolare una raccomandazione, che poi in fin dei conti non si concretizza. Nella sostanza, infatti, quello che emerge dalle intercettazioni, aspetto che probabilmente oggi il legale del magistrato, l’avvocato Antonio Pagliano, dinanzi al Tribunale di Roma, ed al dottor Imperiali, che dovrà giudicare, evidenzierà, è che nonostante le varie telefonate tra i cugini, poi alle fine non vi si è verificato nulla di quello richiesto da entrambi. Volendo spingerci in una eventuale considerazione, potremmo parlare, “absit iniura verbis”, di una  sorta di millantato credito tra i due, che nei fatti però non si è mai concretizzato. Questa per sommi capi, dovrebbe essere la tesi che oggi porteranno avanti anche gli altri imputati, ossia, lo Stanziola Antonio, difeso dall’avvocato Cesare Patroni Griffi, ed il Falanga  Giancarlo, che però non hanno chiesto, come il Magistrato di essere giudicati con il rito abbreviato ma, con rito ordinario. Pertanto domani qualora il Magistrato dovesse essere assolto, le posizioni degli altri imputati potrebbero risolversi con un proscioglimento. La sentenza del Tribunale di Roma è attesa per il pomeriggio di oggi.  Con la decisione del Giudice, sarà pertanto sistemato un tassello importante in tutta questa vicenda.

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Più vecchio
Più recente Più Votato
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex