Jazz, classica, cabaret e suoni dal Sud per ‘Settembre a Lacco Ameno’
Un programma di incontri e influenze in cui sarà la musica dal vivo a farla da padrone nelle location più suggestive della cittadina. Stasera i ritmi indiavolati della tammorra con l’esibizione di Carlo Faiello
I suoni del Mediterraneo si incontrano con la musica popolare, il canzoniere napoletano e l’improvvisazione del jazz. Quelli di ieri e quelli di oggi. Con il concerto del duo Raffaele Vitiello e Marzouk Mejri (cantante di origine tunisina che da molti anni vive a Napoli, collaborando con artisti quali Daniele Sepe, James Senese, Eduardo De Crescenzo, 99 Posse e Peppe Barra), è partito ufficialmente il cartellone di ‘Settembre a Lacco Ameno’, manifestazione che costruisce, tra il corso principale del Comune del Fungo e Piazza Santa Restituta, un percorso di appuntamenti con la tradizione enogastronomica locale, il cabaret, il repertorio classico, le dolci melodie e i ritmi indiavolati della world music. Un programma estremamente libero tra incontri e influenze, in cui a farla da padrone sarà la musica. In compagnia di artisti che hanno attraversato, nelle espressioni e nelle esperienze, il confine imposto dal mare e dalle proprie tradizioni. Senza rinnegarle, però; anzi, dando vita a commistioni fatte di voci, lingue, ritmi e sonorità di ogni provenienza.
Dopo gli strumenti a percussione del Nord Africa tipici della tradizione tunisina, stasera si balla con la Notte della Tammorra di Carlo Faiello. Un grande happening popolare nel segno delle tradizioni del Cilento per una performance fatta di musica, di danza, di canto, intessuta sul canovaccio della tradizione, ma senza paura di affrontare l’innovazione. Suoni dal Sud, in un cuore battente che legherà tutto il Meridione: dalle zampogne del Cilento alla tarantella monte maranese, dalle tammurriate dell’agro-nocerino sarnese a quelle vesuviane. Nella piazzetta Pontile, proprio di fronte al simbolo di Lacco Ameno, una girandola di danze vivificatrici orchestrate dal compositore e musicista napoletano autore di alcune tra pagine più emozionanti della nuova musica partenopea.
Da ‘Made in Sud’, storica fucina televisiva di nuovi talenti della risata, arriva Peppe Iodice, popolarissimo protagonista della comicità che, nei suoi spettacoli, porta il pubblico letteralmente in scena in momenti di cabaret dalla battuta fulminea e dai monologhi irresistibili. Iodice si esibirà domani, sempre in Piazzetta Pontile. In contemporanea, sotto il colonnato delle Terme della Regina Isabella, ‘Parlami d’amore’, concerto del baritono Gaetano Maschio, del soprano Filomena Piro, accompagnati al piano dal maestro Silvano Trani. Lo spettacolo è organizzato dall’associazione Fantasy Napoli nell’ambito della IX sessione estiva del festival della Vita, con il patrocinio del Comune di Lacco ameno, del centro culturale ‘San Paolo Onlus’, dell’Area Marina Protetta Regno di Nettuno e dell’ Albergo della Regina Isabella.
Sabato 21 settembre, per gli appassionati di musica classica, una location di grande suggestione (il sagrato del Santuario di Santa Restituta) e il talento, ormai di fama internazionale, del pianista isolano Antonio Acunto. Musiche di Chopin (Op.58), Brahms (Op.118) e Prokofiev (Op. 14).
Si
volta pagina, per passare a sonorità più contaminate e
contemporanee, con Marcello Coleman Quartet. Classe ’64, nato
a Napoli da
padre americano e madre partenopea, Coleman inizia sin
dall’adolescenza ad avvicinarsi al mondo della musica, passando dal
garage allo ska,
fino alle prime collaborazioni con la storica band partenopea
dei Bisca.
Il principio della sua biografia ufficiale si può datare però nel
1985, quando a soli ventuno
anni viene
notato e da Tullio
De Piscopo che,
all’apice della sua carriera, lo volle prima nel disco Passaggio
da Oriente e
poi per ben 10
anni in tour insieme
a lui su centinaia di prestigiosi palcoscenici nazionali
ed internazionali. Oltre
alla carriera solista, Coleman è stato la voce degli Almamegretta,
storica formazione trip-hop campana, dal 2009 al 2013. La cifra
musicale di Coleman è senza dubbio il reggae, ma il concerto
settembrino a Lacco Ameno non mancherà di offrire al pubblico la
grande varietà di influenze della sua musica: dub, jazz, dance e la
tradizione del pop/soul americano (Coleman è sempre stato un grande
fan di Stevie Wonder).
Altro
appuntamento imperdibile (domenica 22 settembre) sarà il concerto di
Emilia Zamuner in Trio, con la partecipazione del M° Bruno Tescione
alla chitarra e del M° Zack Alderman alla fisarmonica. Considerata
da molti il talento più esplosivo fra le giovani voci femminili del
jazz italiano (ha persino aperto il concerti di Diana Krall all’Area
Flegrea di Napoli), la Zamuner proporrà brani della tradizione
napoletana contaminata da sonorità di diversi stili musicali.
Napoletana,
26 anni, la cantante è stata selezionata tra le cinque finaliste del
prestigioso “Ella Fitzgerald Competition” di Washington – unica
artista italiana – vincendo con grande successo di pubblico e di
critica il secondo premio. Protagonista di innumerevoli progetti
musicali a livello nazionale, si esibisce da tempo in tutt’Italia e
all’estero collaborando con musicisti del calibro Furio di Castri,
Emanuele Cisi, Elisabetta Serio, Massimo Manzi, Piero Frassi, Pietro
Condorelli, Massimo Moriconi.
Nei giorni della kermesse, spazio
per ‘Lacco Ameno in festa” (percorsi enogastronomici con
intrattenimenti musicali e spettacoli di animazione per grandi e
piccini tra le vie del centro), “Dr. Why” (giochi a quiz
interattivi della Ellegi Spettacoli), e il 20 settembre il concerto
della Banda Aurora di Panza (che sfilerà da Piazza capitello
interpretando i più celebri arrangiamenti dedicati ai gruppi
bandistici, per poi proporre al pubblico un concerto finale in piazza
Santa Restituta).
Settembre a Lacco Ameno’ terminerà il giorno 26 con l’esibizione dei Suonno d’ajere, trio formato da Irene Scarpato (voce), Marcello Smigliante Gentile (mandolino, mandola e mandoloncello), Gian Marco Libeccio (alla chitarra classica), che già da qualche anno hanno intrapreso un cammino artistico per conoscere e approfondire ciò che la città di Napoli ha prodotto nella sua storia musicale vocale.