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IC “V. Mennella” tra i templi di Paestum per il gran finale di “Musica d’InsiemI”

Nel celebre parco archeologico l’appuntamento conclusivo di un progetto che ha messo in rete, e in fertile sinergia, 25 scuole del territorio. L’entusiasmo degli studenti, la soddisfazione della dirigente scolastica e dei docenti, l’orgoglio delle famiglie per un evento che non dimenticheranno facilmente

Una grande rete di scuole campane, e non solo. Orchestre giovanili che suonano insieme in una location, il Parco archeologico di Paestum, immerso nella storia millenaria di questo paese. Per celebrare la Festa della musica, manifestazione che si tiene il 21 giugno di ogni anno per il solstizio d’estate, ma soprattutto per concludere con successo una rassegna, “Musica d’insiemI”, rivelatasi un viaggio straordinario, dalle emozioni infinite, nei territori della cultura e dell’amicizia, della scuola e della formazione, del patrimonio artistico e locale.

L’immagine più nitida non è solo quella di centinaia di ragazzi e ragazze, d’età e formazioni diverse, che suonano insieme stagliandosi sulla maestosità dei templi di Paestum illuminati dalla luce del tramonto; ma quella di un’energia universale che si sprigiona e attraversa chiunque insegue e afferra l’intensità del suono. La frenesia di studio, applicazione, impegno; il lavoro costante, infaticabile, degli insegnanti; il silenzio commosso di genitori e pubblico che seguono le esibizioni con le mani sollevate per catturare con i cellulari l’emozione di un momento irripetibile.

E ancora l’eccitazione, forse perfino la paura, o quel sano senso di sfida con se stessi, necessari per affrontare un palcoscenico “impegnativo” (anche da un punto di vista tecnico), dove si è scritto il passato, il presente e il futuro di un popolo e dove è ancora possibile leggere la grandezza di una terra che gli antichi vollero chiamare “Magna Grecia”. Mentre i rumori della natura si placano e il cielo cambia colore, con le meraviglie archeologiche che quasi sorvegliano la dedizione che ogni singolo giovane musicista ha riversato in un progetto di armonia e cooperazione, tanti suoni diversi diventano una voce sola, simbolo del senso più profondo di ogni percorso e avventura musicale.

Una delegazione folta, quella isolana, che, sfidando il caldo torrido, raggiunge nel primo pomeriggio la piana di Paestum: la preside dell’IC ‘Vincenzo Mennella’ di Lacco Ameno Assunta Barbieri, gli studenti delle tre classi dell’indirizzo musicale, i docenti e le famiglie (ma – spiace registrarlo – nessun rappresentante istituzionale dal Comune del Fungo).
L’evento finale, organizzato come tutta la rassegna dall’Istituto Comprensivo ad indirizzo musicale CoMVass “Mons. M. Vassalluzzo” di Roccapiemonte e condotto da Maria Rosaria Sica, oltre a connotazioni simboliche uniche nel suo genere (l’esibizione in ensemble dei migliori elementi di 25 orchestre di scuole secondarie di primo grado diretti dal Maestro Pericle Odierna, con un brano scritto appositamente sul tema “La natura in musica – Fuoco, Acqua, Terra, Aria: la soprannaturalità degli dei della mitologia greca”), ha visto la presenza del direttore del Parco archeologico di Paestum Gabriel Zuchtriegel, i sindaci di Capaccio Paestum, Roccapiemonte, Orria, i presidi delle scuole coinvolte nel progetto e la dirigente dell’UAT di Salerno Annabella Attanasio (in rappresentanza dell’Usr Campania per il direttore generale Luisa Franzese), che ha particolarmente lodato l’iniziativa, sottolineando quanto sia importante il lavoro di rete e la sinergia tra le comunità scolastiche del territorio.   

Le note prendono corpo tra i colonnati dei templi, le formazioni cambiano composizione, registri, melodie, direttori. Giovani musicisti si alternano ad altri per un grande concerto d’insieme che raggiunge il culmine, anche emotivo, con l’esecuzione del brano scritto appositamente dal compositore Flavio Cuccurullo. «È stata un’esperienza molto motivante» confessa l’autore. «Scrivere per giovani studenti che intraprendono i primi passi nel mondo della musica si è rivelata una sfida più per me, che per loro. Ho seguito le prove, la preparazione, lunga e laboriosa, durante la quale ho avuto modo di conoscere questi ragazzi splendidi così innamorati della musica.» Il segreto per amalgamare esperienze e talenti diversi? «Fidarsi della loro gioia e del loro entusiasmo», risponde il Maestro Pericle Odierna. «Solo così si riescono a superare le difficoltà tecniche che possono verificarsi all’interno di un’orchestra ‘allargata’, comprensiva di molti elementi e che, in fondo, ha avuto poco tempo per prepararsi all’esecuzione di una composizione inedita. Una partitura sinfonica per grandi orchestre dove ognuno ha un ruolo determinante: ogni voce è uno strumento che entra quando deve entrare e racconta qualcosa all’interno di questi quattro movimenti. Non è mai facile, in un’orchestra che fa uso anche di strumenti elettronici come la chitarra elettrica, il basso e la batteria. Suonare qui, poi, ha un valore inestimabile. A Paestum i temi della rassegna legati alla mitologia classica trovano immediata incarnazione. Poi mi chiamo Pericle, qui mi sento ma casa».  

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«Un connubio perfetto tra cultura, arte ed emozioni» commenta entusiasta la dirigente scolastica Assunta Barbieri. «Una soddisfazione enorme per tutti per i ragazzi e docenti che hanno tanto lavorato, per tutta la comunità e le istituzioni di Lacco Ameno, fondamentali per la tappa riuscitissima di Villa Arbusto. Credo molto nella musica come espressione culturale della nostra storia, una disciplina imprescindibile per la formazione di un individuo, che impara subito il senso della collaborazione. In questo ho trovato piena sintonia con la collega Anna De Simone, che ringrazio ancora una volta per avermi voluto coinvolgere in questo incredibile progetto. Suonare insieme con impegno e passione significa aiutarsi, sostenersi, comprendersi pur nelle differenze. Questa mattina uno studente, Luca Gabriele Calise, mi ha ricordato quando, agli inizi del suoi studi musicali, voleva mollare. Oggi, dopo 3 anni, mi ha detto: sono contentissimo di aver continuato a studiare la chitarra e felice di aver partecipato alla Festa della musica tra i templi di Paestum. Per me, questo è stato il vero successo come dirigente scolastica.»

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E i ragazzi? Pura elettricità. Ma anche forte senso della concentrazione e della disciplina, vista la professionalità con cui hanno provato pure nelle prime ore del pomeriggio, in pieno sole. Per l’ensemble dei migliori 5, l’IC “Vincenzo Mennella” ha partecipato con Giorgia Scumace (flauto traverso), Serena Verde (clarinetto), Alissa Scandiuzzi (pianoforte), Elisa Ricci (pianoforte), Alessia Iacono (chitarra). «Un po’ di emozione c’era – ha confessato la Ricci subito dopo l’esibizione – ma allo stesso tempo eravamo tranquille perché ci eravamo preparate tanto». «Forse la cosa più difficile era non trovarsi accanto i compagni, ma altri giovani musicisti», ha commentato invece Serena Verde. «Il pezzo non era così impegnativo, ma c’erano due movimenti, quello del Fuoco e quello dell’Acqua, più lunghi e con più alterazioni. Alla fine posso dire di essere soddisfatta. Ce la siamo cavata bene e abbiamo dato il massimo.». E se l’emozione gioca brutti scherzi? «Credo sia capitato al mio vicino di tastiera» ha raccontato divertita la Scandiuzzi, «in quel caso, bisogna rimanere calmi e andare avanti».

Oltre gli applausi, la gratificazione e l’orgoglio di tanti genitori che, pur tra impegni di lavoro, non hanno voluto mancare alla Festa in musica di Paestum. «Sacrifici? Tanti, ma ne è valsa la pena», osserva Raffaella Conte. «Ci hanno riempito di emozioni, è anche il mio compleanno, quindi ho ricevuto un regalo unico.» Per Lucia Castaldi «i nostri figli ricorderanno certamente questa esperienza nel loro futuro. Un’opportunità unica, che non si ripete tanto facilmente. Essere genitore di uno studente d’indirizzo musicale significa impegno e tanta disponibilità, ma suonare in un’orchestra ha permesso ai nostri ragazzi di creare relazioni più forti, intense, che magari in classe non sarebbero nate. Aiutarsi l’un l’altro, conoscersi meglio, condividere insieme un importante percorso di crescita e conoscenza». E’ d’accordo anche Anna Parlato, inizialmente «un po’ scettica, perché temevo che gli impegni fossero troppi per una ragazzina di 10 anni. Poi mi sono ricreduta. In questi anni mia figlia è maturata moltissimo, ha approfondito la sua passione per la musica, che tra l’altro coltiva da quando aveva 5 anni, ma soprattutto questa scuola è diventata per lei, e per noi genitori, una seconda famiglia. Una realtà che non ha prezzo.»

Naturalmente questo prezioso viaggio nella musica, nella vita, nella personalità di ciascuno, non sarebbe possibile senza la passione, l’impegno e l’umanità dei docenti. Per tre anni Renata Della Monica, Raffaele Ungaro, Angelo Ricci e Gianfranco Castagna («il mio poker d’assi», come ama definirli la preside) sono stati punti di riferimento per studenti e famiglie, guide formidabili per l’ascolto e la comprensione della musica, educatori attenti a tirare fuori il meglio da ciascuno e convincere anche i più distratti (o stanchi), pure nei momenti oggettivamente più difficili (le settimane post-terremoto), a impegnarsi al massimo e non mollare mai. Fino a raggiungere obiettivi (il concorso del San Carlo l’anno scorso, la performance d’insieme a Paestum) impensabili fino a qualche anno fa. Come ci sono riusciti? Per il Maestro Raffaele Ungaro, che ha diretto l’orchestra COMVASS – Mennella nel “Bel Danubio blu” di Strauss, «con molto lavoro, tante prove, un impegno costante e qualche piccolo segreto.» Sarebbe? «Vivere la musica come va vissuta: divertendosi.»

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