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L’appello dei genitori: «troppi contagi, vogliamo la DAD»

L’eccessivo dilagare del covid all’interno della scuola media di Lacco Ameno ha indotto ad inviare un’accorata nota alla dirigente scolastica Teresa Cirillo con la quale si chiede l’introduzione della didattica a distanza fino al termine delle festività natalizie. Obiettivo, infatti, quello di rientrare in sicurezza il 10 gennaio. Ma…

Una nota significativa che rappresenta nel contempo un accorato appello, un campanello d’allarme e anche un grido di dolore. Arriva dai genitori degli studenti che frequentano l’Istituto Comprensivo “V. Mennella” di Lacco Ameno, ubicato nel plesso in località Fundera. Nel mirino, manco a dirlo, la situazione epidemiologica dettata dal coronavirus, e dall’impennata dei casi nell’ambiente scolastico, che imporrebbe di correre ai ripari almeno fino alla ripresa delle attività nel periodo post natalizio. L’oggetto della nota indirizzata alla dirigente scolastica Teresa Cirillo è tanto telegrafico quanto chiaro: “Richiesta attivazione DAD per aumento contagi”.

Nella missiva i firmatari esordiscono scrivendo: “Gentilissima Preside Cirillo, Le scriviamo questa richiesta in quanto fortemente preoccupati per l’enorme aumento di casi positivi al Covid degli ultimi giorni, sia tra studenti che tra familiari. Siamo consapevoli che la normativa vigente prevede determinati numeri minimi di positività in ciascuna singola classe per poter ripristinare le lezioni in dad (didattica a distanza, ndr), ma vogliamo richiamare la Sua attenzione sull’interconnessione che c’è tra le varie classi, dei diversi ordini, sia in virtù dei legami familiari e sia per legami di frequenza extra scolastica, ma anche per la presenza degli docenti su più classi. Ciò sta provocando una diffusione esponenziale dei contagi, soprattutto tra i bambini under 12, che non hanno fatto il vaccino e nè possono ancora farlo. Purtroppo di fronte a questa situazione, noi genitori non ci sentiamo tranquilli e sereni, dunque non ce la sentiamo di portare i nostri figli in frequenza, per cui speriamo fortemente di stimolare la Sua sensibilità ad intraprendere qualunque strada sia possibile per poter attuare nuovamente la didattica a distanza. Siamo purtroppo altresì consapevoli del fatto che questo tipo di didattica non sia il modo migliore per far studiare i nostri figli, che preferiscono di gran lunga la didattica in frequenza, ma in questo momento riteniamo sia il modo più giusto per tutelare la loro salute e quella dei loro cari più fragili”. Da qui la richiesta dei genitori che tutto sommato, calendario alla mano, in fondo avrebbe anche un senso: “Essendo le festività natalizie così prossime – si legge nella nota – riteniamo che fare solo le prossime due settimane in dad, possa consentirci di contenere i contagi e permetterci di rientrare il 10 gennaio in presenza con una maggiore sicurezza e tranquillità. Lei si è sempre mostrata estremamente obiettiva e attenta alle esigenze della comunità scolastica, per questo siamo sicuri di riscontrare in Lei la comprensione e la massima attivazione. La ringraziamo anticipatamente e, sicuri del Suo favorevole riscontro, Le porgiamo nel frattempo i nostri più cordiali saluti”.

La questione, come è facilmente intuibile, è decisamente complessa e merita una serie di sottolineature ed approfondimenti. Tanto per cominciare, c’è una classe che è finita completamente “k.o.” a causa di un cluster da coronavirus, e il problema è che molti docenti però insegnano in più classi e dunque nel caso abbiano contratto il virus potrebbero diffonderlo con una facilità estrema. E tutto questo senza contare la promiscuità che in un ambiente come quello scolastico è un qualcosa di inevitabile, specialmente tra giovani o giovanissimi studenti. Secondo quanto si apprende, sarebbe volontà della dott.ssa Cirillo attenersi al protocollo ed attivare la frequenza a distanza solo in caso di positività nelle singole classi senza adottare un provvedimento “drastico” e di massa. Ma dall’altra parte della barricata i genitori, pur riconoscendo professionalità e attenzione nel modus operandi della dirigente scolastica, non riescono a condividere questa linea di indirizzo e tutto nasce da un semplice ragionamento che si traduce in un altrettanto semplice interrogativo: perché aspettare che il virus si diffonda a macchia d’olio se esistono ancora tempi e strumenti per impedire che ciò accada? Come spesso succede in questi casi, nel “balletto” è entrata anche la politica. Della questione infatti, come ci è stato riferito da alcuni genitori, sarebbe stato investito anche il sindaco Giacomo Pascale ma l’impressione marcata è quella che tra il primo cittadino e la dirigente scolastica ognuno vorrebbe che una eventuale decisione fosse adottata o quanto meno “spinta” dal dirimpettaio. Nel frattempo, ma questo era abbastanza scontato, anche nella giornata di ieri il numero di studenti assenti dalle lezioni era decisamente superiore alla norma e il dato statistico può essere letto soltanto nella marcata intenzione da parte di diverse madri e padri di voler tenere i loro pargoli lontani da un ambiente evidentemente ritenuto “a rischio. Anche questo, se vogliamo, è un modo per chiedere la DAD: sarà sufficiente? Oggi è il 14 dicembre e calendario alla mano e sosta natalizia ormai dietro l’angolo, non ci vorrà molto a scoprirlo.

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Lucia65

Sarebbe il caso di fare pace con il cervello? L’anno scorso nn ce la facevate più a tenerli a casa, ora volete la DAD……mah!!!!

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Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex