POLITICAPRIMO PIANO

Nessuna terza lista, Pascale pretestuoso, il ritorno della politica: così parlò Carmine Monti

Intervista con l’ex sindaco di Lacco Ameno sull’attuale momento politico nel Comune del Fungo, caratterizzato dal risveglio del dibattito in vista delle elezioni primaverili

«Sono molto contento dell’atmosfera che si respira nel paese: sento che i cittadini hanno ripreso gusto e voglia di confrontarsi. È come se la politica fosse rinata». Carmine Monti commenta così i primi giorni trascorsi dalla presentazione della piattaforma politica che di fatto ha dato il via al confronto che accompagnerà Lacco Ameno fino alle elezioni primaverili: «Dopo la conferenza-stampa si è aperto un vivace dibattito, un po’ tutti si sentono coinvolti. Un dibattito sulle idee, sui programmi, in una Lacco Ameno che finora era completamente sopita. Al di là di quello che si scrive sui social, che costituiscono soltanto la punta dell’iceberg di quello che sta avvenendo, sono felice di vedere questa grande partecipazione».

«A Lacco Ameno i cittadini hanno riscoperto la voglia di confrontarsi, la politica sembra rinata»

A una settimana di distanza dall’incontro di presentazione, avete avuto altri incontri tra voi, ci sono aggiornamenti?

«Sì, stiamo cominciando a stendere il programma, a capire come deve essere strutturato e come deve essere condiviso con tutti coloro che hanno la buona volontà di esporre idee e progetti. Io auspico un confronto continuo. Abbiamo fatto già alcune riunioni tra di noi, e porteremo all’attenzione della cittadinanza i punti finora elaborati, che poi verranno discussi e condivisi, nel pieno rispetto delle opinioni altrui e con la disponibilità ad accogliere idee e progetti anche eventualmente migliori».

Crede molto in questa formula del cantiere in progressiva evoluzione.

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«Certo. E posso dire che da quando il progetto è stato avviato io mi confronto continuamente con tanti cittadini di Lacco Ameno, con amici, anche con persone che hanno posizioni diametralmente opposte, che in un certo modo hanno dato merito all’iniziativa, perché si è aperto un momento di interesse nei confronti della politica, e dunque di interesse verso Lacco Ameno e la situazione in cui si trova il paese, che purtroppo è sotto gli occhi di tutti, e per le possibili soluzioni. Questo clima mi ha colpito molto, e sono convinto che esso sia il prodotto della presenza, al tavolo della conferenza, di persone che hanno fatto del confronto e della discussione il motivo trainante della loro azione politica».

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«Più che di candidature, noi parliamo di idee. Il nostro cantiere è aperto per redigere un programma serio, attuale, che dia delle risposte concrete nel più breve tempo possibile alla nostra cittadinanza»

L’annuncio di De Siano, che si è detto disponibile a candidarsi a sindaco se ciò emergerà come l’orientamento del gruppo, è sembrato non essere stato concordato.

«Domenico De Siano è stato molto chiaro, la sua autorevole candidatura a costituire un ruolo di sintesi nella futura formazione è perfettamente legittima. Non ci sono controindicazioni. C’è un gruppo, c’è un’idea di programma, e c’è chi offre disponibilità per un ruolo».

Potrebbe quindi esserci spazio per candidature alternative in seno alla formazione.

«Più che di candidature, noi parliamo di idee. Il nostro cantiere è aperto per redigere un programma serio, attuale, che dia delle risposte concrete nel più breve tempo possibile alla nostra cittadinanza».

Qualche polemica ha investito anche Aniello Silvio, soprattutto da chi lo vedeva ormai schierato su un fronte opposto al Senatore.

«Queste polemiche hanno davvero il fiato corto e lasciano il tempo che trovano. Qualcuno ha creato ad arte un polverone. A parte il fatto che da tempo io, Aurelio De Luise e Aniello Silvio siamo fermi sulle nostre posizioni, va considerato che Aniello già nel 2012 si candidò nella stessa formazione di Domenico De Siano quando io ero candidato sindaco. Il discorso di Silvio è allineato con quello che faccio io: al di là della candidatura, vogliamo un programma serio per il paese. Non ci interessano chiacchiere, pettegolezzi, malumori personali. Se riduciamo la politica a un mero confronto personale, allora vuol dire che il paese non potrà mai crescere».

«Domenico De Siano è stato chiaro, la sua autorevole candidatura a costituire un ruolo di sintesi nella futura formazione è perfettamente legittima. C’è un gruppo, c’è un’idea di programma, e c’è chi offre disponibilità per un ruolo»

Avrà letto il post sui social network dell’ex sindaco Giacomo Pascale, che contesta la rottura della pace sociale dopo la frattura nella maggioranza che ha portato alla caduta dell’amministrazione.

«Vorrei tranquillizzare Giacomo Pascale. Lacco Ameno vive tranquillamente anche senza che lui occupi la poltrona di sindaco. Da certi toni allarmistici mi sarei atteso di trovare un paese quasi in guerra, ma in realtà mi sono trovato il consueto panorama, arricchito però da una maggiore voglia di dialogo e di confronto. Quindi l’ex sindaco potrebbe anche smetterla con certi post, che non rispecchiano la realtà, suvvia, un po’ di serietà…».

Secondo Lei qual è stato l’elemento determinante che ha determinato la spaccatura della maggioranza?

«Il nostro gruppo di opposizione è stato sempre molto critico nei confronti dell’amministrazione Pascale, anche in maniera dura. L’abbiamo criticato su quasi tutta l’azione amministrativa e politica. Finalmente, una parte della maggioranza ha compreso quelle che erano le nostre critiche e i nostri rilievi, unendosi alla nostra visione della situazione e alla nostra idea, quella che forse era meglio un Commissario prefettizio che Giacomo Pascale. Quest’ultimo sbaglia quando afferma che la consiliatura è caduta a causa di quattro consiglieri: in realtà sono ben nove su tredici i consiglieri che hanno firmato la sfiducia. Non c’è altro da dire. Oggi noi dobbiamo concentrarci sul futuro di Lacco Ameno, che va scritto, ripeto, con un programma chiaro, facendo diventare i cittadini protagonisti della redazione di tale programma ma soprattutto artefici e protagonisti del loro futuro. Ecco perché io auspico una grande condivisione su quelli che sono i temi e i problemi che tutti conosciamo».

Si era vociferato di una terza possibile formazione politica in vista della competizione elettorale: Lei crede a questa ipotesi?

«No. Non so chi abbia diffuso questa voce, ma non penso che alle elezioni di Lacco Ameno vi saranno più di due liste».

Crede che non vi sia spazio per una terza lista?

«Non credo che vada posta in questi termini la questione. Piuttosto, ritengo che per presentare una lista si debba partire per tempo, iniziando sul territorio un determinato discorso. Siccome tutto ciò non sta avvenendo, e visto che al momento sono due le compagini che si stanno attivando, non vedo i presupposti per i quali possa nascere una terza lista quasi all’improvviso. Non sarebbe neanche serio un tentativo del genere. Chi allestisce una tale iniziativa deve illustrare alla cittadinanza i motivi dell’iniziativa stessa, un programma».

«Non credo a una terza lista a Lacco Ameno. Sarebbe un’improvvisazione, un tentativo senza un serio retroterra»

Resta però, come hanno fatto notare alcuni, tra i quali anche lo stesso Vincenzo Morgera, il problema della sempre minore partecipazione giovanile alla politica locale.

«La questione è molto semplice: i giovani hanno bisogno di fiducia. Se si riesce a dare loro fiducia, allora ci sarà partecipazione alla politica, fino a che essi diventano protagonisti. Se invece noi pensiamo di prendere in giro, chiamandolo quando mancano pochi mesi alle urne e inserendolo in una lista senza ottenere il risultato dell’elezione ma solo una delusione, questo non vuol dire coinvolgere i giovani. Essi vanno coinvolti in un progetto serio, tenendo conto di quali possono essere le possibilità sul territorio e presentando, lo ripeto ancora, un programma che dia realmente spazio ai giovani».

E voi questo “spazio ai giovani” avete intenzione di darlo anche all’interno della lista che prenderà forma?

«La strada per riavvicinare i giovani alla politica è una: bisogna ridare loro fiducia, ascoltare con serietà le loro idee e farli diventare protagonisti»

«Se noi apriamo il dibattito sul programma, e lo apriamo in maniera pubblica, vuol dire che tutti possono partecipare. Nel momento in cui partecipano dei giovani, ed essi hanno delle idee, che a loro volta vengono trasfuse all’interno del programma, vuol dire che i giovani sono diventati protagonisti di quella che sarà la nuova amministrazione di Lacco Ameno per i prossimi cinque anni. Questo intendo per partecipazione dei giovani. È impensabile chiedere a un ragazzo due mesi prima delle elezioni di candidarsi, così, di punto in bianco: su quali basi si fonda una simile candidatura? Dobbiamo essere realisti. Invece una seria partecipazione si ottiene avvicinando i giovani alla politica, e, nel caso che essi indichino un loro rappresentante, perché no, metterlo in lista. Ripeto, i giovani vogliono essere ascoltati, ma vogliono anche fiducia e serietà. Questi sono i presupposti per un loro ritorno alla politica».

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