Procida, Cascone spara su Ambrosino: risponda sul caso fotocopie

DI MARIANO CASCONE
Non avendo argomenti seri per rispondere nel merito alle giuste domande poste da Mimì Menico Scala con la sua interrogazione sull’affidamento diretto a Rossi (noto sostenitore della lista La Procida che Vorrei) per 5.000,00€ annui x 5 anni per il servizio fotocopie, il Sindaco, in evidente difficoltà e con molto nervosismo ed imbarazzo, risponde sviando l’attenzione su argomenti che non hanno nulla a che vedere con la domanda posta. Ovviamente non entra nel merito e non dice una parola sul perché sia stato scelto proprio Rossi e non, ad esempio, Biagio Lombardooppure Francesco Lubrano Di Figolo che pure hanno i requisiti per svolgere questo servizio. Correttezza e trasparenza avrebbe voluto che almeno si fosse chiesto un preventivo a tutte e 3 le ditte (più altre che in questo momento mi sfuggono) e affidare il lavoro a quella più economica. Non si è voluto fare perché è evidente che si doveva “premiare” la ditta amica per i meriti acquisiti in campagna elettorale. Ricordo come se fosse ieri i continui interventi su fb di Rossi in piena campagna elettorale, anche sulla mia bacheca, a sostegno e difesa della lista del Sindaco. E ora ha visto premiato il suo impegno, a scapito di tutti gli imprenditori non schierati politicamente. Cittadini di serie A e di serie B, proprio quello che questo Sindaco diceva che non ci sarebbe più stato se avesse vinto lui. Una cosa vergognosa. L’ultima di una lunga serie, se si guardano i lavori affidati senza alcun appalto e concorrenza per la sagra del mare sempre ad amici e sostenitori della loro campagna elettorale. Cambiali elettorali pagate con i soldi dei contribuenti, di destra e sinistra, compresi quelli che li hanno votati credendo che con loro non ci sarebbero più stati figli e figliastri. Peggio della più vecchia politica clientelare della prima repubblica. Sono indignato, specie se ricordo tutte le schifezze che ci dicevano a noi (specie al sottoscritto anche se mai ho amministrato) durante la campagna elettorale. Questa storia non finisce qui, statene certi.