«Sono arrivato al campo con il presidente Cesarano e come di consueto ci accingevamo agli spogliatoi per salutare il presidente della Torrese che nel frattempo aveva dato ordine di chiudere il cancello alle nostre spalle. Gli allungo la mano e me la rifiuta, da lì non si è capito più nulla – afferma Crisano – un ragazzo mi ha aggredito alle spalle, saltandomi addosso e atterrandomi al suolo, poi ha incominciato con calci e pugni. Il presidente Cesarano ha provato ad aiutarmi ma è stato anche lui ferito nella colluttazione. Sono sconvolto, è una cosa vergognosa – e ancora prosegue – Non la auguro nessuno. In 52 anni di vita e di calcio se vogliamo non mi è mai capitata una cosa del genere, una vigliaccata tale. Le Forze dell’ordine sono arrivate dopo ed è stato lo stesso commissario poi a convincermi a fare querela. E’ stata un’aggressine camorristica a tutti gli effetti, sono allibito. Non avrei mai immaginato di poter subire un trattamento del genere».
Il tutto è accaduto prima della partita ma si è giocato comunque…
«Si, perché in realtà siamo stati presi così alla sprovvista che sul serio, non abbiamo capito nulla. Il presidente Cesarano poi è stato portato subito negli spogliatoi dove è stato medicato, mentre io in ospedale al cardarelli dove mi hanno fatto tutti i vari accertamenti, compreso tac e radiografie. Al momento dell’aggressione non vi erano le forze dell’ordine sono arrivate dopo».
Ma come mai è accaduto ciò? C’erano dei malumori o comunque qualcosa che ha scaturito tutto ciò?
«All’andata il presidente della Torrese, il signor Simone Maglaicano fu spintonato da un nostro tifoso ed io cercai di mediare le cose. Mi viene in mente solo questo e forse per questo motivo ha fatto poi questa sceneggiata. Comunque non lasceremo che questa brutta pagina della storia del calcio resti impunita. Abbiamo già provveduto a delle azioni legali contro questi signori se così li si può definire»
