Procida, con “Espressioni” in rassegna il teatro contemporaneo
Da oggi a domenica gli angoli nascosti dell’isola diventano palcoscenico: in programma “Venere e Adone” di Roberto Latini, tre spettacoli di Claudia Fabris e “Bus room’s, vita morte e oracoli” di Bus Theater, con un autobus che si trasforma in un teatro viaggiante
Un autobus a due piani che si trasforma in un grande teatro viaggiante, il tema dell’amore attraverso la rivisitazione di uno dei miti più celebrati e un percorso intrigante di “ristorAzione” per lo spirito, con la parola che si fa portata per appagare la fame del pubblico: il teatro contemporaneo sbarca a Procida in un lungo week-end di appuntamenti straordinari, che trasformano alcuni degli angoli inediti dell’isola in palcoscenico e, soprattutto, creano percorsi, spettacoli e processi di apprendimento per una rinascita civile collettiva. Da oggi a domenica 10 luglio prende forma, nell’ambito del programma culturale di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022, la prima parte della rassegna “Espressioni”: cinque rappresentazioni sorprendenti (ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria sul sito www.procida2022.com) condurranno per mano il pubblico attraverso i nuovi linguaggi del teatro, innescando riflessioni non più procrastinabili sulle contraddizioni della contemporaneità.
“Mettiamo in scena – spiega Agostino Riitano, direttore di Procida 2022 – un’opportunità post-moderna di contaminazione e convivenza degli opposti che si offre come occasione di sospensione dalla costante iperconnessione online. Lo spazio del teatro, quindi, come possibilità di cura e riabilitazione collettiva alle relazioni umane, ma anche di riscrittura dei luoghi. In un’isola senza un luogo canonico della messinscena, sconfineremo in altri spazi e contesti della realtà urbana, proveremo a risemantizzarli e a generare nuovi immaginari”. Si parte questa sera alle 21 con lo spettacolo “Venere e Adone. Siamo della stessa mancanza di cui sono fatti i sogni” di Roberto Latini alla spiaggia della Silurenza (musiche e suono Gianluca Misiti; luce e direzione tecnica Max Mugnai; produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi). Il mito, uno dei più sorprendenti tra quelli contenuti nelle Metamorfosi di Ovidio, prende forma attraverso la recitazione in scena con un robot, in una rilettura originale della storia di Adone, che muore nel bosco durante la caccia a un cinghiale, e di Venere, che non può nulla oltre il presentimento che la consuma. Latini è il fondatore di Fortebraccio Teatro, una compagnia teatrale volta alla sperimentazione del contemporaneo, alla riappropriazione dei classici e alla ricerca di una scrittura scenica originale.
Sempre stasera alle alle 23 va in scena anche la prima de “La Cameriera dei Sogni” di Claudia Fabris, in programma alla spiaggia della Silurenza: si tratta di un piccolo percorso di abbandono all’ascolto di parole, poesie e ninnenanne in riva al mare, “per traghettarci – spiega l’artista – nel cuore della notte e scivolare dolcemente nel sonno, come quando eravamo bambini”. Che promette: “Se vi addormenterete non vi sveglieremo”. Lo spettacolo sarà in replica venerdì 8 e sabato 9, stessa location. Claudia Fabris sarà anche protagonista de “La Camera della Poesia”, in programma venerdì 8 luglio alle 19 e, in replica, sabato e domenica, alla stessa ora: l’ex chiesa di San Giacomo diventa uno spazio intimo dove l’artista padovana condurrà gli spettatori – attraverso l’ascolto in cuffia – nel suo “ristorante per lo spirito dove antipasti e piatti del menu sono parole, poesie e suoni e gli ospiti vengono accolti con cura per trovare consolazione, commozione e ispirazione durante le proprie giornate. L’idea – aggiunge – è che possano prenotarsi per un massaggio poetico con la stessa attitudine con cui andrebbero alle terme, in un centro estetico, da un massaggiatore o a fare yoga”.
Domenica 10 luglio Claudia Fabris inscena, invece, “La Bambola”. Appuntamento in piazza dei Martiri alle 23 per uno spettacolo di 8 minuti che vede protagoniste due donne, un carillon, un nastro rosso di raso che le lega, immagine poetica di una bambola che inizialmente sembra girare indefinitamente privata d’ogni volontà, in una spirale continua che essa stessa incarna e alimenta per poi rompere l’incantesimo e andarsene per il mondo, pronta a una piccola rivelazione poetica. Venerdì, sabato e domenica in piazza Marina Grande la compagnia Bus Theater, che produce rappresentazioni teatrali, musicali e performance di nuovo circo su un singolare autobus a due piani, propone “Bus room’s, vita morte e oracoli”, uno straordinario spettacolo di teatro, musica, illusionismo, teatro di figura (regia di Ilaria Cecere e Alessio Ferrara; con Alessio Ferrara, Ilaria Cecere, Francesca Masucci, Yuri Parascandolo e Pilar Penalosa).
Il format prevede che gli spettatori esplorino un vecchio bus e scoprano gli spiriti che lo abitano. Ogni personaggio ha una storia e un proprio numero: musica, illusionismo, tarocchi e teatro di figura si succedono in una dimensione di vicinanza e di immersione totale, simile a una casa stregata. Il carrozzone post-moderno dilata lo spazio che lo ospita in un’atmosfera da luna park d’inizio secolo. Una giostra teatrale che rievoca l’esuberanza e la nostalgica bellezza del varietà e del circo. L’appuntamento è alle 20, alle 21 e alle 22, con tre repliche per 18 persone ciascuna.