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Abusi sessuali su una ragazzina, la denuncia a novembre

PROCIDA. Il giorno dopo l’isola si risveglia come (purtroppo o per fortuna) è abituata a fare ogni qualvolta succede qualcosa di poco piacevole. Si tende a parlarne il meno possibile, quasi come a Procida determinate cose volessero essere esorcizzate con il silenzio e l’indifferenza. Una ricetta condivisibile o meno ma stavolta quanto sarebbe successo all’interno delle mura domestiche è un qualcosa di assolutamente inconcepibile, intollerabile. Laddove, naturalmente, le accuse dovessero essere provate. Un uomo, intanto, si trova rinchiuso nel carcere di Poggioreale con la pesantissima e terribile accusa di aver abusato sessualmente per un lungo periodo della figlia della sua convivente, una ragazzina di appena quattordici anni. Eppure, sui social network e sul web c’è anche chi è sceso in campo per difendere il loro concittadino finito dietro le sbarre: viene descritto come un uomo buono e c’è pure chi avanza l’ipotesi che possa essere rimasto vittima di un complotto o una macchinazione. Al punto tale che è spuntato anche l’hashtag “Io sto con F.” (omettiamo per ovvi motivi il nome per esteso), che è diventato una sorta di must, una specie di catena di Sant’Antonio. Chi non si schiera apertamente invita comunque alla prudenza, quello che sorprende è che nessuno si azzardi a scrivere che se le cose dovessero realmente stare così il responsabile andrebbe messo alla gogna. Ma quando si tratta di virtualità, ormai, ci sta tutto. Ovviamente dalla Procura della Repubblica e dai carabinieri non trapela nulla, anche se secondo alcune indiscrezioni l’ordinanza di custodia cautelare conterrebbe tanti e tali indizi di colpevolezza che se il cittadino comune potesse leggerla probabilmente si farebbe un’idea diversa di questa storia.

Una storia che probabilmente una piega ben delineata l’aveva presa già qualche tempo fa. Era novembre quando la giovane ragazzina si decise a raccontare tutto ai carabinieri della Stazione di Procida, ovviamente assistita dai servizi sociali. Una testimonianza, la sua, che fu ritenuta effettivamente credibile, la quattordicenne fu immediatamente sottratta dalle mura domestiche a dimostrazione che il quadro indiziario a carico dell’indagato fosse già abbastanza “pesante”. Nel periodo successivo, secondo le scarne indiscrezioni trapelate, sarebbero stati effettuati supplementi di indagine con una serie di riscontri ma anche sentendo a verbale alcune persone. Il cerchio si sarebbe chiuso e l’informativa di reato spedita all’autorità giudiziaria avrebbe indotto il gip a firmare l’ordinanza di custodia cautelare. L’indagato, per la cronaca, ha affidato la sua difesa all’avvocato Antonio Intartaglia.

La vicenda, ovviamente, dopo le anticipazioni de Il Golfo nell’edizione di ieri, ha presto varcato i confini locali ed è finita sui media regionali e nazionali, come obiettivamente era inevitabile che fosse. Tra le reazioni, da registrare quella del consigliere regionale Francesco Borrelli, che ha detto: “L’arresto dell’orco di Procida, che per mesi ha abusato della figlia 14enne all’interno delle mura domestiche, riaccende il tema delle violenze in famiglia ai danni dei bambini. A pochi giorni di distanza dalla terribile tragedia di Cardito, un nuovo caso scuote le nostre coscienze accentuando la necessità di porre un argine a questa orrenda deriva”. L’esponente politico ha poi aggiunto: “Contro questi orrori – ha proseguito Borrelli – è necessario ripristinare quella rete sociale fatta di rapporti di vicinato, associazionismo, parrocchie, controlli dei servizi sociali, in grado di individuare le emergenze  per tempo e di aiutare a denunciarle, salvando così le vite delle giovanissime vittime di violenza”.

Gaetano Ferrandino

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