Procida diventa sempre più vecchia
Secondo Svimez (Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno)il Meridione avrà quasi la metà degli abitanti di oggi. Per quanto riguarda l’isola di Procida dal 2019 ad oggi persi oltre il 10% di alunni in età scolare

Spopolamento e desertificazione sono due fenomeni interconnessi che causano un declino sia demografico che ambientale, con conseguenze su economia, società e ambiente.
In tredici anni, dal 2011 al 2023, sono 550 mila i giovani italiani di 18-34 anni emigrati all’estero. Al netto dei rientri, il dato è pari a 377 mila, si stima che al capitale umano uscito corrisponda un valore di 134 miliardi, cifra che potrebbe triplicarsi se si considera la sottovalutazione dei dati ufficiali. Questi alcuni dati riportati nel Rapporto “I giovani e la scelta di trasferirsi all’estero”, realizzato dalla Fondazione Nord Est e presentato dal CNEL lo scorso ottobre.
Secondo una proiezione, poi, pubblicata nell’ultimo rapporto dello Svimez (Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno), che fotografa il presente e il futuro del Mezzogiorno, da qui al 2080 la popolazione a Sud del Lazio scenderà di 8 milioni di residenti: il Meridione avrà quindi quasi la metà degli abitanti di oggi. Negli ultimi venti anni, invece, i residenti in meno sono già stati 1,1 milioni. L’esodo dalle regioni più povere d’Italia, e tra le più povere d’Europa, avrà quindi una accelerazione tre volte maggiore negli anni a venire.
A definire la nuova questione meridionale è la qualità dell’esodo oltre alla sua accelerazione: negli ultimi venti anni tra chi emigrava al Nord il 26% era laureato. Ma dal 2022 qualcosa è cambiato: su 63 mila giovani emigrati lo scorso anno il 42% è laureato. Una perdita culturale ed economica inestimabile. Dovuta in gran parte alla mancanza di offerte di lavoro qualificato nonostante resista una sorta di punta di diamante del mondo imprenditoriale tra Catania, la Puglia e la Campania che regge. Nell’ultimo rapporto Svimez si segnala che nonostante la crescita degli occupati tra il 2020 e il 2023 le persone che vivono in povertà assoluta sono cresciute di 250 mila unità. Mentre nello stesso arco di tempo al Centro e al Nord sono calate di 157 mila. Al Sud cala il lavoro nei settori portanti dell’economia, a partire dal manifatturiero.
Secondo i dati forniti dall’ISTAT relativamente al Censimento continuo, la popolazione residente in Campania, definita sulla base del Censimento al 31 dicembre 2023, ammontaa 5.593.906 residenti, in calo rispetto al 2022 (-15.630 individui; -0,3%); poco più della metà dellapopolazione vive nella provincia di Napoli (53,1%).La diminuzione rispetto al 2022 è frutto dei valori negativi del saldo naturale e di quello migratoriointerno, cui si contrappongono in modo insufficiente i valori positivi del saldo migratorio con l’estero edell’aggiustamento statistico.
In Campania, come nel resto del Paese, si è raggiunto un nuovo record di denatalità. I nati sono 42.925(-1.544 rispetto al 2022).Nel 2023 si è ridotta la mortalità (-2.557 decessi rispetto all’anno precedente). Il tasso di mortalità èdiminuito, passando dal 10,9 al 10,5 per mille. Il maggior decremento si registra nella provincia di Avellino(-0,8).
Le donne sono il 51,1% della popolazione residente, superando gli uomini di oltre 127mila unità, prevalentemente a causa della maggiore longevità femminile.
L’età media si innalza rispetto al 2022 da 43,9 a 44,2 anni. Caserta e Napoli sono le province più giovani(rispettivamente 43,3 e 43,4 anni), Benevento ed Avellino quelle più anziane (46,8 e 46,6 anni).Gli stranieri censiti sono 263.680 (+11.684 rispetto al 2022), il 4,7% della popolazione regionale.Provengono da 171 Paesi, prevalentemente da Ucraina (16,4%), Romania (12,5%) e Marocco (9,6%).Poco più di un quinto della popolazione (20,8%) vive nei tre comuni con oltre 100.000 abitanti (Napoli,Salerno e Giugliano in Campania) e più di un quarto in quelli con popolazione tra 20.001 e 50.000 abitanti(29,1%).
Per quanto riguarda l’isola di Procida i residenti al 31 dicembre 2023 risultano essere 10.040 di questi 475 stranieri (nel 2019, anno post censimento, i residenti erano 10.343 dei quali 421 stranieri) con una età media della popolazione di 47,4 anni (nel 2019 era 45,9 anni). I giovani in età scolare (da 0 a 18 anni) nel 2024 risultano essere 1.516 mentre nel 2019 erano 1.699.