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Chiusa da 100 giorni, l’odissea di via De Rivaz

Casamicciola tra disagi e guasti, La strada, importante arteria di collegamento, continua ad essere impraticabile e chiusa al traffico veicolare con tutto quello che ne consegue. E venerdì si è fermato anche l’ufficio postale

Casamicciola Terme non sta certamente attraversando un periodo facile in termini di disagi e disservizi, sicuramente acuitisi con l’emergenza alluvione in atto. Tra cantieri in corso e guasti, ogni giorno la quotidianità è un’avventura, figuriamoci il resto. Venerdi 26 gennaio un Guasto elettrico in corso Luigi Manzi ha provocato l’interruzione della linea elettrica dal civico 1 al civico 35, gravi disagi soprattutto alle utenze postali, infatti l’ufficio postale locale, per questo motivo ha tenuto chiuso i battenti. Ma se il problema elettrico pare risolvibile, come molte altre questioni legate alla ordinaria e straordinaria manutenzione del territorio dopo eventi calamitosi cosi impattanti, la questione strade appare tutt’altro che risolvibile. Eppure, dovrebbero essere il primo passo per il cosi detto ritorno alla normalità. La questione del Calvario, la via de Rivaz che collega la Marina al Monte della cittadina sta diventando un caso. Con il buco di via De Rivaz che tiene in ostaggio la parte alta di Casamicciola, quella colpita in via diretta da sisma e frana, siamo quasi ai livelli del Vriccillo di arnaldiana memoria lungo la statale di Casamicciola Terme.

Dal 19 novembre la buca nell’asfalto e sampietrini in via De Rivaz con quella che gli esperti dicono una cavità tiene la strada chiusa con tutto ciò che ne consegue. Ci vorrà circa mezzo milione di euro del Commissario Giovanni Legnini per intervenire. Il problema si ripete, non è la prima volta che accade. Il dissesto sempre nello stesso punto ai piedi della Scala di Via Roma. Si replica il problema che si era determinato in passato e fino allo scorso novembre 2022 prima della tragedia. Oggi in attesa dell’ennesimo intervento, Casamicciola resta senza un’arteria primaria di collegamento. Fatti che un paese in piena emergenza e che necessita di vie di fuga, diventa oltremodo fastidioso e problematico. La questione non è tanto chi fa meglio di chi, ma se qualcuno dopo quasi 100 giorni di chiusura della strada, dall’alto della complessità della situazione, si sia reso conto che Casamicciola non può più attendere per avere strade libere e via di fuga in caso di eventi eccezionali. Ci si chiede ad esempio cosa stano facendo quelli della task force chiamata per vigilare sui rischi, sul piano di protezione civile, sulla esistenza di vie di fuga e spazi atti a garantire la sicurezza della popolazione. I professionisti incaricati della sicurezza dei cittadini, si sono resi conto? Sono intervnuti sulla vicenda? I percorsi alternativi all’arteria interdetta sono adeguati? Diremmo di no.

Cominciano anche i primi commenti sarcastici sui social, mentre tutto intorno tace: “Un buco mette sempre allegria” ha scritto su Fb Vincenzo Cuomo che vive a La Sentinella: “Questa edition è iniziata il 19 novembre 2023. Siamo al 26 gennaio 2024, ormai sulla strada sono fiorite le prime piantine spontanee. Strada, già di suo, dissestata da questa pavimentazione primitiva, da alluvioni e dal terremoto, poi finita di scombinarsi con la metanizzazione. Cittadini della parte alta di Casamicciola abbandonati al traffico e ad enormi problemi di mobilità (strade non presidiate dai vigili, auto in sosta su via Roma, via Sassolo, bus che non circolano regolarmente limitando spostamenti di anziani che devono comprare medicinali e studenti), mentre si dice sottovoce che bisogna fare ingenti e costosi lavori, bisogna fare progetti e indire gare, professionisti da scegliere, ditte ecc… insomma il solito…..solo chi non ha contezza delle cose pubbliche non capisce….Nessun concittadino protesta, al momento, ma sono sicuro, con l’avvicinarsi del periodo pasquale e dell’apertura degli alberghi nelle zone alte di Casamicciola, se non intervenuti per tempo, come per magia, la strada diventerà percorribile con qualche secchiata di cemento. D’altronde i parenti e amici devono pur lavorare, e chi se ne fotte del resto della cittadinanza che non avrà nessun indennizzo per gli enormi disagi. Casamicciola è così, dove si vede e dove si ceca. Speriamo in un netto miglioramento amministrativo. Forza Casamicciola. Chest’è”.

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