Procida e la sua Processione, la storia continua
Programma fitto per la giornata più lunga dell’anno per procidani e turisti

A sentire gli “anziani” della comunità isolana, quando Pasqua viene alta nel calendario, le condizioni del meteo sono alquanto variabili con l’auspicio di tutti che pioggia e vento non rovinino quello che è l’appuntamento più atteso dai procidani, vicini e lontani: la Processione del Venerdì Santo.
Nei giorni della vigilia la situazione ha creato non poche preoccupazioni anche se, come si legge nella nota diramata dai responsabili della Congrega dei Turchini, organizzatori dell’evento, le condizioni meteo sono in miglioramento: “La Congrega dei Turchini, in accordo con le autorità civili e religiose dell’isola di Procida, comunica con gioia che, a seguito del miglioramento delle condizioni meteorologiche e dopo un attento monitoraggio da parte degli organi competenti, è stata confermata la regolare celebrazione della Processione del Venerdì Santo del giorno 18 Aprile 2025.
Le preoccupazioni espresse nei giorni scorsi hanno lasciato spazio a un cauto ma fiducioso ottimismo, che oggi si traduce in una decisione condivisa: la processione si svolgerà come da tradizione, nel rispetto del programma e delle disposizioni previste per garantire l’ordinato svolgimento del rito.
La Congrega desidera ringraziare l’intera comunità, le associazioni dei misteri, e tutti i partecipanti per la pazienza, la dedizione e lo spirito di servizio dimostrati anche in un momento di incertezza”.
Il programma della giornata è il seguente:
Ore 05:30 – Ufficio delle letture presso la chiesa di San Tommaso d’Aquino (sede della Congrega dei Turchini dell’Immacolata Concezione ubicata in via M. Scotti);
Ore 06:00 – Trasferimento delle statue del Cristo Morto e dell’Addolorata presso l’Abbazia di San Michel Arcangelo;
Ore 07:30 – Processione del Venerdì Santo
(Itinerario: Via S. Michele, Salita Castello, Piazza dei Martiri, Via S. Rocco, Via M. Scotti, Via V. Emanuele, Via Roma e ritorno all’Abbazia da Via P. Umberto e Salita Castello)
Al tramonto – Via Crucis e rientro in Congrega.
Tutto pronto come tradizione, quindi, con l’atmosfera coinvolgete che si respira già dalla notte di Giovedì Santo (con gli ultimi ritocchi ai “misteri”) e raggiunge l’apice di forza alle prime luci dell’alba del Venerdì, la tromba con il suo suono stridulo, seguita da tre colpi di tamburo, girando tra le stradine dell’isola con i confratelli preposti, fa la “chiamata” avvisando tutti che è giunta l’ora di partecipare alla morte di Cristo.
Quest’anno, a precede il corteo che si conclude con la statua lignea del Lantriceni, ci saranno 43 “misteri”, in crescita rispetto alle precedenti edizioni, dimostrazione del fatto che, nonostante anche Procida viva un momento di contrazione delle nascite, la Processione del Venerdì Santo rimane sempre un elemento caratterizzante presente nel DNA di ogni procidano.


