Procida, fuoco su D’Amore: «Non ti rimpiangeremo»
L’ampliamento dell’ospedale Rizzoli fa storcere il naso ai cittadini procidani, Mariano Cascone si fa portavoce del dissenso e va all’attacco: «Noi siamo inorriditi da tante, troppe cose»
Se Ischia può sorridere per la posa della prima pietra dell’ampliamento dell’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno – che arriverà ad avere 112 posti letto – dalla vicina isola di Procida le “esultanze” giunte dall’isola verde a firma del governatore Vincenzo De Luca e dal direttore generale della ASL Napoli 2 Nord, Antonio D’Amore, non hanno fatto piacere per niente. A riassumere lo stato d’animo di molti cittadini residenti sull’isola di Arturo è Mariano Cascone, già consigliere comunale di Procida, che in una riflessione esordisce così: “L’altro giorno, ad Ischia, il Direttore dell’ASL ha dichiarato che quando arrivò 6 anni fa ai vertici dell’azienda sanitaria rimase ‘inorridito’ dalla situazione trovata sull’isola verde.
Oggi saluta tutti dicendosi soddisfatto del lavoro fatto sull’isola maggiore del golfo. Magari è vero, magari no. Non vivo a Ischia, non saprei giudicare. Ma vivo a Procida, e dico al Dott. D’Amore che noi altri, dopo i suoi sei anni di direzione, siamo inorriditi dal mancato rispetto della sentenza del Tar. Siamo inorriditi che al pronto soccorso al posto delle stecche si usano i cartoni dei pannolini. Siamo inorriditi dalla storia del milione di euro per l’ampliamento dell’ospedale che esce fuori ogni volta che ci sta una campagna elettorale, per tornarsene ben nascosto un attimo dopo. Siamo inorriditi dal costante depotenziamento dei servizi ambulatoriali. Siamo inorriditi dalle carenze del servizio trasporto urgente via mare. E potrei continuare ancora a lungo con questo stillicidio, che espone la popolazione isolana a rischi, disservizi, disagi. In barba alla legge, oltre ogni buon senso”.
Un vero e proprio attacco frontale, quello di Cascone, che prosegue il suo atto d’accusa nei confronti del manager che a breve si insedierà presso l’Azienda Cardarelli: “Il fatto che lei vada via, mi creda, è per noi motivo di speranza che qualcosa possa cambiare. Speranza, non certezza. Ma tanto basta a renderci fiduciosi. Vorrei tanto credere che il sindaco di Procida, in prima fila gaudente e gagliardo a battere le mani a lei e a De Luca, queste cose gliele abbia dette in faccia. So che non è così, ma almeno vorrei tanto crederci. Addio, non la rimpiangeremo mi creda. Come non rimpiangeremo tutti quelli che non muovono un dito a tutela della sanità procidana”. Insomma, un arrivederci niente affatto dei più gioiosi.