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Spiaggiamento dei gamberetti a San Montano, nessun mistero: è stato un fenomeno naturale

ISCHIA – La distesa rosa shocking di krill mediterranei ha conquistato la ribalta nazionale. L’ecatombe che si è presentata agli occhi degli esterrefatti curiosi sulla spiaggia di san Montano ha fatto in breve tempo il giro non solo del web, ma anche delle principali testate giornalistiche nazionali, segno che le vicende che riguardano il nostro mare, tartassato da inquinamento e deturpazioni varie, è sempre al centro dell’interesse dell’opinione pubblica.

Nelle ultime ore gli uomini della Guardia Costiera, guidati dal Tenente di Vascello Andrea Meloni, e gli studiosi della stazione zoologica Anton Dohrn, si sono recati nella bella spiaggia di Lacco Ameno, armati di provette per raccogliere campioni degli sfortunati crostacei ritrovati sulla spiaggia di san Montano. In queste ore i ricercatori stanno analizzando i campioni. L’ecatombe potrebbe essere stata causata dall’inquinamento o dall’azione dell’uomo, ma le prime ipotesi sembrano suggerire che il l’accaduto, per quanto curioso, sia da far rientrare nell’alveo dei fenomeni naturali.

 

Marco Munari: “Evento sfortunato per il krill, ma indice del benessere dell’ecosistema”

 

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Il  biologo Marco Munari, coordinatore della stazione ischitana della Anton Dohrn, ritiene molto probabile che lo spiaggiamento sia da attribuire a un fenomeno naturale: attratti dal bagliore della luna le piccole creature del mare possono essere emerse in massa fino a essere trasportate a riva da una sfavorevole corrente marina e poi dalle onde fino alla battigia. Per esserne sicuri si stanno effettuando le doverose analisi per constatare che non ci sia stata l’azione di microrganismi tossici a causare la strage di krill. Ipotesi poco probabile visto che in tal caso sul bagnasciuga avremmo trovato anche altre specie uccise dalla tossicità dei piccoli organismi.

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“L’evento è stato senza dubbio sfortunato per i krill – ha aggiunto il coordinatore – ma ci consente di appurare lo stato di benessere dell’ecosistema. Il krill mediterraneo è infatti fonte di nutrimento di diversi cetacei, come la Balenottera comune che solitamente frequenta i mari che bagnano l’isola. La presenza abbondante di krill è indice del funzionamento della rete trofica attorno all’area marina protetta.

 

Antonino Miccio, direttore AMP “fenomeno potrebbe essere naturale, ma non mangiateli”

 

“Allo stato attuale non si hanno ancora notizie ufficiali sulle cause del fenomeno. Dai campioni prelevati per le analisi (a cura della Stazione zoologica Anton Dorhn) sembrerebbe si tratti di krill mediterraneo, specie di cui i canyon sottomarini sono ricchissimi. Questa specie va incontro a migrazioni notturne e spesso, a causa di forti correnti, una parte dei banchi può essere trasportata verso riva e finire spiaggiata. Ovviamente non mangiateli”.

“Nei fondali dell’Area Marina Protetta Regno di Nettuno sono presenti particolari conformazioni geologiche che degradano in veri e propri canyon sottomarini in più punti. Proprio davanti la spiaggia di San Montano a circa 1-1,5 miglia si aprono le testate del complesso del canyon di Cuma, zona particolarmente frequentata da cetacei e per tale motivo definita come zona D di protezione dell’AMP (di salvaguardia dei mammiferi marini) che qui trovano condizioni favorevoli di nutrimento”. Lo ha dichiara Antonino Miccio, Direttore dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno” intervenendo sulla vicenda dei gamberetti.

Tali caratteristiche particolari non sono note alla maggior parte della popolazione ma si sta cercando di ampliarne la conoscenza il più possibile – ha proseguito Miccio –  anche attraverso nuovi canali di comunicazione, come il portale di citizen science dell’AMP (www.citizensciencerdn.org) su cui sono stati segnalati sia lo spiaggiamento straordinario di gamberetti dei giorni scorsi che lo spiaggiamento del capodoglio avvenuto la mattina della vigilia di Natale.

 

“Fenomeno mai capitato prima”: l’inesattezza del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa

 

Sulla vicenda è intervenuto anche il Ministro giallo-verde Sergio Costa “Stiamo aspettando che il reparto ambientale mobile della Capitaneria di porto relazioni prima alla Procura della repubblica e poi alla Prefettura competente e per conoscenza al ministro dell’Ambiente. Si stanno facendo le verifiche scientifiche. L’importante è aver detto ‘non li mangiate’ perché è una dinamica nuova, mai accaduta prima”. Queste le parole del ministro dell’Ambiente Sergio Costa sul fenomeno delle migliaia di gamberetti morti trovati sulla spiaggia di Ischia che per quanto sia inusuale non è un fenomeno mai capitato prima. Episodi simili sono stati già registrati nello Stretto di Messina e anche, in maniera minore, nella spiaggia dei Maronti, sempre a Ischia.

ANtonello DE Rosa

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