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Procida, la dura vita dei pendolari

Nuova protesta dall’isola di Arturo, i pendolari guidati da Carmen Lubrano chiedono che la corsa Caremar da Napoli delle 19.25 venga posticipata alle 20, ma si chiede con forza anche di ripristinare l’aliscafo delle 17.45. Tutte le criticità patite dagli isolani

Procida, la più piccola delle isole del golfo di Napoli, continua a subire le difficoltà legate a infrastrutture portuali inadeguate e a un naviglio non idoneo a operare e manovrare in queste strutture, soprattutto in condizioni climatiche avverse. Bastano un’allerta gialla o un vento che mette particolarmente a rischio lo scalo con folate imprevedibili, e i collegamenti marittimi vengono sospesi. Ma i problemi non finiscono qui: restano ancora irrisolti i disagi legati alle corse e agli orari. Da tempo, infatti, si richiede un intervento anche politico-istituzionale per ottenere la modifica dell’orario della nave delle 19:25 da Napoli, spostandola alle 20:00, e per il ripristino della corsa essenziale dell’aliscafo delle 17:45 da Napoli. Un inverno segnato da collegamenti irregolari e dalla sospensione delle corse ha causato notevoli disagi, alimentando polemiche e spingendo pendolari e viaggiatori a lanciarsi in nuove iniziative. A Procida, come raccontato da tempo, Carmen Lubrano e i pendolari dell’ex Capitale della Cultura, dopo aver sollevato il problema presso le autorità competenti e le compagnie di navigazione coinvolte, hanno inviato una lettera alla Regione Campania affinché venga data una risposta concreta alle richieste più volte espresse. «Se la nostra amministrazione ci sostiene – ha spiegato la Lubrano, riferendosi al governo di Dino Ambrosino – tutto potrebbe diventare più semplice». L’attivista procidana ha, infatti, scritto senza successo al Presidente della Regione Campania, al Presidente del Consiglio Regionale e al Sindaco di Procida, insieme ai capigruppo del Consiglio di Procida. In rappresentanza di numerosi cittadini, la Lubrano aveva chiesto, ribadendo le sue richieste, un intervento concreto per risolvere le problematiche legate agli orari: il cambio della nave dalle 19:25 alle 20:00 da Napoli e il ripristino della corsa essenziale dell’aliscafo delle 17:45.

Come spiegato in diverse note istituzionali, tutte rimaste finora senza risposta, la richiesta di rivedere gli orari, soprattutto quello serale, è emersa anche tramite un questionario che l’Amministrazione di Procida aveva chiesto di compilare alcuni mesi fa. La Caremar, società che gestisce il contratto di servizio, ha dichiarato di essere disponibile a valutare le richieste per rendere il servizio più efficiente e continuo, se la Regione Campania dovesse chiedere un cambio di orario. È importante sottolineare che tale richiesta riguarda principalmente il periodo invernale, da ottobre a maggio. «Si parla molto di continuità territoriale con la partenza delle 20:05, ma un’unità veloce non può garantire la costanza necessaria, soprattutto con le condizioni meteo tipiche della stagione invernale… e poi si critica per ciò che è stato un errore chiedere!» – scrivono ancora i pendolari. La Caremar si è dichiarata disposta a soddisfare le esigenze dei procidani, ma sembra che ci siano ancora ostacoli. La Lubrano e i viaggiatori isolani provano a fare chiarezza: «Dal periodo del Covid, quando la compagnia Lauro ha deciso di sospendere la partenza delle 20:20 da Napoli per Ischia, i cittadini di Procida hanno perso la loro storica corsa dell’aliscafo delle 17:45, che consentiva a circa un centinaio di pendolari di rientrare dopo aver preso il primo aliscafo della mattina alle 6:35», raccontano i pendolari del gruppo storico guidato dalla Lubrano. Per sostituire la partenza delle 20:20, la Regione ha imposto alla Caremar un cambio di orario: la partenza delle 17:45 è stata soppressa per utilizzare lo stesso mezzo sulla corsa delle 20:05 verso Procida e Ischia, con il ritorno vuoto a Procida per la sosta notturna. Questo piano orario è stato previsto per circa tre mesi, ma l’amministrazione di Dino Ambrosino, con il supporto del consigliere Lucia Mameli, lo ha considerato un successo e ha deciso di mantenerlo negli anni successivi.

Ora, con la compagnia Lauro che ha ripreso a operare la corsa delle 20:20, la situazione è cambiata: tre unità partono simultaneamente da Napoli verso Ischia: il traghetto delle 19:25 e l’aliscafo delle 20:05 della Caremar, e la corsa delle 20:20 di Lauro diretta a Ischia. Ma durante l’inverno, quando le condizioni meteo non sono favorevoli per le piccole unità, la partenza delle 20:05 viene soppressa. I pendolari di Procida chiedono di spostare la partenza della nave delle 19:25 alle 20:00, per garantire un rientro più comodo anche per chi è motorizzato, liberando così l’aliscafo che potrebbe tornare alla sua corsa storica delle 17:45. Per i rappresentanti dell’isola, la questione è chiara e potrebbe essere risolta rapidamente, ma qualcosa sembra ostacolare la soluzione, nonostante le dichiarazioni di disponibilità delle compagnie coinvolte. «La Caremar e i suoi vertici sono favorevoli a una rimodulazione, ma ciò deve essere richiesto dalla Regione e, prima ancora, dal comune di Procida, con il supporto anche di Ischia. Ma la delegata ai trasporti non prende posizione, non apre la trattativa e se ne disinteressa» – spiegano i pendolari. Alcuni sospettano che l’iniziativa venga sabotata per non essere stata concordata con la “futura ministra dei trasporti” (Lucia Mameli), come una sorta di ripicca, su un problema che potrebbe essere risolto in breve tempo. Inoltre, con condizioni meteo sfavorevoli, l’aliscafo delle 20:05 parte da Ischia per Procida e Napoli alle 14:30, ma se il servizio viene sospeso, la partenza da Ischia viene limitata solo a Procida, cancellando il collegamento con Napoli. Questo accade molto meno quando l’aliscafo ritorna a Procida alle 17:45. In pratica, si perde anche la partenza delle 14:30 per Napoli. Lo spostamento della nave alle 20:00 risolverebbe gran parte di questi problemi, garantendo una continuità territoriale più stabile durante l’inverno. Inoltre, si eviterebbe uno spreco di risorse umane ed economiche, poiché tre partenze si concentrano in un intervallo di 50 minuti, lasciando scoperte altre fasce orarie. Carmen Lubrano e i pendolari concludono con un appello al buon senso e a una politica che sappia ascoltare le esigenze dei territori, affinché le scelte sbagliate vengano sostituite da soluzioni sensate, a beneficio di tutti i pendolari, ancora «sconfortati» ma «speranzosi».

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