Tra Procida e Pozzuoli per ore senza cure, l’ombra di un nuovo caso di malasanità
Un caso di malasanità presunta arriva a scuotere l’isola di Procida e riguarda un ricovero avvenuto sull’isola di Arturo nella giornata di lunedì con successivo ricovero a Pozzuoli. I fatti, sotto forma di lettera aperta, vengono raccontati in un esposto che è stato trasmesso al presidente della Regione Campania, on. Vincenzo De Luca, al sindaco di Procida Dino Ambrosino ed al direttore generale dell’ASL NA 2 Nord, D’Amore ed è firmato dal referente del tribunale per i diritti del malato Aniello Scotto di Santolo. Nella nota viene riepilogato quanto accaduto: «Ieri (lunedì per chi legge, ndr), 17 luglio 2017, si è verificato un ennesimo caso di malasanità che ha coinvolto la struttura del Sistema di Trasporto Infermi Regionale e Territoriale, e, la struttura del Pronto Soccorso dell’ Ospedale Santa Maria delle Grazie (La Schiana) di Pozzuoli. I fatti: Alle ore 12,30 circa, giunge in pronto soccorso a Procida, un noto professionista medico dell’isola con forti dolori addominali; I medici del presidio effettuano un prelievo ematico ma non hanno la possibilità di fare ulteriori esami (ecografia), poiché l’ecografista non era in sede; dopo un’ora di terapia antidolorifica senza alcun miglioramento, il Presidio di Procida, chiedeva il trasferimento all’ospedale di Pozzuoli per continuità diagnostica; alle 15,30 il paziente veniva trasferito con idroambulanza a Pozzuoli dove arriva alle 15;55; dalle 15,55 alle 16,55, il paziente è rimasto nell’idroambulanza nel Porto di Pozzuoli, con dolori fortissimi acuiti dal continuo movimento del natante, in attesa dell’autoambulanza che lo trasportasse in ospedale. Soltanto alle 17,15 , dopo aver atteso per circa 1 ora l’arrivo dell’autoambulanza, il paziente giunge al Pronto Soccorso di Pozzuoli, ma fino alle 21,30 non viene effettuato alcun esame strumentale, ad eccezione di un prelievo di sangue dal quale si evinceva una forte infezione in atto. Alle 22,45 il paziente che dopo insistenze riusciva ad ottenere un ecografia ed una diretta addome ma senza alcuna diagnosi certa, il paziente in quanto medico, cosciente della pericolosità della non definizione di diagnosi in una situazione così preoccupante, decideva di firmare le dimissioni volontarie per trasferirsi, a suo carico, presso una struttura privata (Clinica San Michele di Maddaloni) per avere l’assistenza sanitaria dovuta, una diagnosi rapida e corretta ed una terapia mirata ed immediata”.
Una cronologia e dinamica dei fatti che laddove confermata sarebbe francamente inaccettabile ed è per questo che, continua la nota, «Il Tribunale per i Diritti del Malato, denuncia pubblicamente e per l’ennesima volta, al Presidente della Regione Campania, al Sindaco di Procida, al Direttore Generale ed al Direttore Sanitario dell’ASL NA2-nord: l’assenza di protocolli di intesa nell’ambito del Sistema Trasporti Infermi che assicurerebbe un normale e tempestivo Trasferimento del paziente, eliminerebbe tutti i conflitti di competenza tra la Centrale Operativa Regionale e quelle Territoriali; l’assenza di protocolli di accesso nei pronto soccorsi e nei trasferimenti fatti per continuità diagnostica e/o continuità terapeutica. Facendo presente che tali carenze hanno probabilmente, gia causato delle vittime come nel caso della piccola Tea Barone, che sembrerebbe morta con una polmonite non diagnosticata. A tal proposito il T.D.M. di Procida chiede al Presidente della Regione, se ha attivato o non ha attivato l’Ufficio Ispettivo Regionale della Sanità come richiesto da questo Tribunale all’epoca dell’incidente sopra menzionato, e quali siano state le risultanze, visto che tra l’altro la magistratura ha completato la sua indagine. Questo Tribunale per i Diritti del Malato, chiede, per l’ennesima volta nell’ottica di una produttiva collaborazione, al Presidente della Regione, al Sindaco di Procida ed al Direttore Generale dell’ASL NA2-nord, che venga istituito un tavolo di lavoro per la definizione di tutti i protocolli utili alla corretta gestione dell’Emergenza Sanitaria e di tutti i servizi sanitari di Procida. Si resta in attesa di riscontro da parte delle Autorità responsabili».
Gaetano Ferrandino