CRONACA

IL CASO I giovani, lo sport e lo “sfratto” a Panza per 1.300 euro

Clamoroso a Forio. Dopo cinquant’anni di onorata attività sportiva, la Virtus Panza, gloriosa società di calcio della frazione foriana che nella sua lunga storia ha raggiunto prestigiosi traguardi anche in campo femminile, è costretta a cessare la sua straordinaria opera sociale grazie alla quale, per circa mezzo secolo, a bambini e ragazzi è stato garantito il diritto a poter giocare a calcio gratuitamente sul terreno di gioco del San Leonardo, campo sportivo realizzato proprio per dare ai giovani della Frazione uno spazio dove potersi svagare e fare sport. Il motivo? Il comune pretende dalla società il pagamento di circa 1300 euro l’anno per l’utilizzo del campo nonostante, al contrario di come avviene per tutte le altre società, la Virtus Panza non incassi soldi dai suoi iscritti. “Così come facciamo da anni – ha dichiarato l’attuale presidente della Virtus Panza, Bartolo Polito -, vorremmo continuare   a far fare sport a tanti ragazzi di Panza che non possono permettersi di pagare una retta, togliendoli così anche dalla strada. E dobbiamo anche pagare per andare su di un campo che ha anche spogliatoi rotti e dove utilizziamo solo il terreno di gioco sempre quando non vanno gli altri”.

In un’epoca dove servono dai trecento ai trecentocinquanta euro l’anno per poter iscrivere il proprio figlio ad una scuola calcio, in Italia la Virtus Panza rappresenta un’eccezione più unica che rara in quanto mai e poi mai è stato chiesto alle famiglie di sborsare un solo euro e, nonostante questo, grazie al generoso autofinanziamento dei dirigenti, ai giovani calciatori sono stati sempre garantiti tute, divise e sacchetti e scarpette. “Negli ultimi vent’anni – ha sottolineato Bartolo Polito – che sono il Presidente di questa associazione, ai ragazzi non abbiamo mai fatto mancare un panettone a Natale o l’uovo a Pasqua, oltre a fornirgli tute, divise e scarpette. Dal 2017 i miei collaboratori mi dicono che il comune vuole dei soldi perché noi andiamo sul campo. Ultimamente quando sono stato al comune mi hanno detto di non preoccuparmi perché ora faremo una riunione e vi daremo la possibilità di andare sul campo. La riunione, non so se di giunta, è stata fatta e ci è stato detto che sono tutte chiacchiere. Questo mi dispiace del comune di Forio”, ha concluso amareggiato Polito. La cosa raccapricciante è che la Virtus Panza sia stata costretta a sospendere le proprie attività nonostante svolga un servizio socialmente utile dando la possibilità di giocare a tutti coloro che non avrebbero l’opportunità di giocare altrove. “Dal 1982 ad oggi – ci ha raccontato Leopoldo Romano, dirigente della Virtus Panza – sono stato chiamato prima da Luigi Polito e poi da Bartolo Polito a collaborare con questi ragazzi. Ho messo il mio tempo libero a disposizione dell’organizzazione della società, a sostituire l’allenatore, a portarli in trasferta e nessuno mi ha mai pagato. L’ho fatto per i ragazzi della Virtus Panza. E non si tratta solo di ragazzi di Panza, ma ci sono extracomunitari che non hanno soldi, giovani esclusi da altre società perché semmai non sono bravi a giocare a calcio e noi ce li prendiamo perché facciamo un lavoro socialmente utile. Facciamo questo solo per i ragazzi, per farli divertire e toglierli dalla strada. Ci si lamenta che alcuni ragazzi vanno a fare i vagabondi, vanno a drogarsi o a rubare, ma se il comune non ci aiuta, cosa dobbiamo fare noi?”.  

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