CRONACA

Procida, una Pasqua più sobria ma ricca di creatività ed impegno

Nonostante la Campania in zona rossa per covid abbia impedito lo svolgimento dei tradizionali appuntamenti non sono mancati lavori interessanti e spunti di riflessioni

Anche questo 2021, così come accaduto già nel 2020, le norme imposte dal Governo per il contenimento dei contagi per la pandemia da covid-19 hanno impedito il regolare svolgimento delle manifestazioni della tradizione che si tengono sull’isola di Procida.Le funzioni religiose legate alla Domenica delle Palme, il Corteo degli Apostoli organizzato dalla Congrega dei Bianchi nella sera del Giovedì Santo, la Processione del Venerdì Santo che per gli abitanti dell’isolarappresentail momento di massima condivisione e partecipazione, organizzata dai confratelli della Congregazione dei Turchini, tutto annullato.

Processione I.C. Capraro

La processione, come si ricorderà, da Terra Murata si snoda per le vie dell’isola con un rituale che, nel corso degli oltre quattrocento anni di storia (che neanche le guerre avevano fermato), seppur con le dovute modifiche, non ha perso la sua unicità. Riecheggia il suono stridulo ed agonizzante della tromba seguita da tre tocchi di tamburo; sfilano i misteri, tavole costruite con struttura portante in legno ed in ferro, portate a braccio dai confratelli, sopra le quali vengono rappresentate scene e parabole riportate nei vangeli, nel Vecchio e Nuovo testamento; si cala il capo davantialla statua lignea del Cristo morto (o deposto) realizzata dallo scultore Carmine Lantriceni nel 1728.

Nonostante le avversità, quindi, che tutti si auspicano siano momentanee, l’attaccamento e la creatività dei procidani ha iniziato a rielaborare e creare nuove modalità per comunicare, trasmette e condividere sensazioni ed emozioni che sono proprie della “procidanità”.

Venerdì santo non deve morire 1

Ed ecco l’intenso lavoro posto in essere dalla Congrega dei Turchini attraverso il Priore Matteo Germinario nell’allestire una mostra presso la Chiesa di San Tommaso d’Acquino, riproporre una serie di appuntamenti (utilizzando TV e social) di carattere religioso, e lanciare, per il prossimo futuro, una Processione del Venerdì Santo sotto l’egida dell’UNESCO.

Ed ancora l’Istituto Comprensivo “A. Capraro” che ha dato luogo ad un lavoro inedito, ovvero la riproduzione minuziosa ed accurata della Processione del Venerdì Santo in miniatura,attività laboratoriale che ha coinvolto, come sempre accade per questo evento, tanti attori e varie generazioni, in primis i ragazzi guidati da un corpo docenti speciale e una Dirigente, la dott.ssa Rossella Salzano, profondamente legata all’identità e cultura della nostra Isola.

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Venerdì santo non deve morire

In ultimo, ma non per ultimo, la mostra virtuale allestita da Tonio Altomare e nata da un’idea di Giovanni Righi dal titolo “Venerdì Santo non deve morire” che ha permesso a tanti artisti (Loredana Bernardo, Francesca Lauro, Rosaria Savarese, Andreina Siniscalchi, Mariarosaria Costagliola, Alessia Vicidomini, Aniello Intartaglia, Francesca Borgogna, Didi Melles, Annamaria Quadretti, Iolanda Scotto di Minico, Rosa Bahia, Antonio Lubrano Lavadera, Simona Florentino e tanti altri), di pubblicare i propri lavori rendendoli fruibili liberamente e comodamente dal proprio computer.

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Una Pasqua diversa e maggiormente sobria ma non per questo meno densa e ricca di valori, cultura, conoscenza, competenza e creatività di una comunità che non vuole perdere quello che ritiene di più caro.

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