CULTURA & SOCIETA'POLITICA

Dalla presa in carico alla legge del dopo di noi: la tavola rotonda con il Senatore Patriarca

L’importante appuntamento giovedì scorso al Centro Papa Francesco: presenti le amministrazioni dei Comuni dell’isola, le associazioni del terzo settore e le famiglie con a carico disabili

Si è svolto giovedì scorso presso il Centro Papa Francesco la tavola rotonda Tutta la vita. Dall’infanzia a dopo di noi”.La cooperativa sociale Arké onlus, promotrice del progetto “Ischia Zero6”, finanziato dalla Fondazione Impresa Sociale con i Bambini, insieme ai partner del progetto ed in particolare dell’associazione Isole d’Amore onlus e della cooperativa Sociale Asat Ischia onlus, ha, infatti, organizzato quest’ appuntamento nel quale sono stati trattati punti importanti, dalla diagnosi precoce e la presa in carico del disabile alla legge “Dopo di Noi”, con un excursus sulla situazione assistenziale sulle isole di Ischia e Procida e una finestra sulle esperienze delle famiglie isolane.

Tra i relatori il Senatore Edoardo Patriarca, ideatore della legge. Presenti le amministrazioni con gli assessori Mangione (Barano), Galasso (Forio), Iacono (Serrara Fontana) e il Sindaco di Ischia Enzo Ferrandino. «Siamo un’amministrazione attenta alla tematica – ha dichiarato nel suo saluto istituzionale – profonderemo il massimo sforzo pur avendo esigue risorse per creare meccanismi virtuosi e dare un contributo nobile alle famiglie che vivono la disabilità in prima persona. Scorciamoci le maniche e andiamo alla radice. E’ una sfida che abbiamo iniziato da tempo, le porte del Sindaco e dell’ambito sono aperte».E’ toccato a Luisa Pilato, presidente della coop. socialeArkè a introdurre la realtà associativa ischitana che tanto fa per queste famiglie, in molte presenti in sala. «Ischia zero sei è un progetto articolato, finanziato con impresa con i bambini, che vede la partecipazione di tanti partners. Obiettivo quello di potenziare i servii socio educativi per l’area zero sei, supportare le famiglie che hanno difficoltà di accesso per progetti, in modo particolare le famiglie con disabilità».Tanti i temi toccati nella tavola rotonda dall’importanza di una precoce diagnosi con la dott.ssa Carmela Esposito, esperto in analisi comportamentale applicata e sindrome dello spettro autistico, all’avvio di una conoscenza più dettagliata di quegli strumenti legislativi ci sono a disposizione delle famiglie comela legge del dopo di noi. «Ci piace lavorare con le istituzioni perché solo con uno stato sinergico si può fare qualcosa con queste famiglie.

Tra le associazioni grande apporto è quello di isole d’amore e della coop sociale Asat che lavorano con tenacia sviluppando iniziative e attività che vanno a confortare le famiglie. Tra queste grande sinergia si è creata con l’associazione genitori autismo e durante la scorsa estate tanti sono state le attività laboratoriali svolte al centro Giuseppe Natale». Entrata in vigore il 25 giugno 2016 ed emanata per dare risposte certe alle problematiche che riguardano la vita delle persone con disabilità grave dopo la scomparsa dei genitori o familiari, è stato il Senatore Edoardo Patriarca a parlare della Legge del Dopo di noi. «Era una legge attesa da decenni, un tema di grande rilievo realizzata perché lo Stato non aveva preso in considerazione la disabilità. Questa legge indica una strada che è quella del diritto a vivere ed è una prospettiva che va coltivata e sostenuta; è un modo di concepire la disabilità non solocome assistenza e sostegno, ma anche ribadire con carte internazionali che una persona disabile ha tutti i diritti di cittadinanza e tra questi l’ autonomia, poter vivere con gli altri in strutture diverse». Il Senatore Patriarca ha sottolineato che si tratta di una legge innovativa in quanto chiama all’appello tutti i soggetti del territorio: l’ amministrazione, il terzo settore, le famiglie e i benefattori. «Ha messo al centro il principio di sussidiarietà che dice che alcuni problemi vanno risolti insieme, non può pensarci solo lo Stato. I 56 milioni stanziati negli ultimi due anni sono pochi rispetto al bilancio dello Stato, è una legge che ha bisogno di miliardi e a dover essere revisionata è anche la legge 104 che è sottofinanziata. Le politiche a livello nazionale possono modificare,essere generative, se sai cosa sta accadendo sul territorio. Abbiamo bisogno di raccontare il bene che si fa per far sì che si moltiplichi».

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