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PUAD, l’appello di Pascale: «Ragioniamo sulla risorsa mare»

Dopo l’adozione dello strumento da parte della Regione Campania e la riunione dei 60 sindaci costieri facciamo il punto con il sindaco di Lacco Ameno. Che parla di vantaggi ma anche di aspetti da chiarire

Dopo l’adozione da parte della Regione Campania del PUAD, lo scorso dicembre i comuni sono, chiamati a presentare le osservazioni proprie e delle associazioni di categoria entro 60 giorni dalla pubblicazione del bando, ovvero entro il 6 marzo. Di questo è molto altro si è parlato nel corso di un affollato incontro nella Sala De Santis della Regione Campania.Tra i partecipanti il sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale.

L’occasione per illustrare ai 60 comuni costieri i temi centrali del PUAD e le modalità di formulazioni delle osservazioni. Tanti gli interventi appassionati dei sindaci e degli amministratori, lei è stato trai più sensibili al tema. Le va di spiegarci?

Il piano si aspettava da anni. La Regione quindi intende fornire questo quadro generale di sviluppo. Ho apprezzato la metodologia di ascoltare i sindaci e quindi di farli partecipare sin dalla fase iniziale per poter integrare le singole esigenze dei singoli comuni. Il piano ha ad oggetto l’intero territorio regionale, però l’auspicio mio è che si possa ragionare anche perché, la norma lo prevede, da distretto dell’isola d’Ischia per una risorsa così importante come è la risorsa mare. Siamo chiamati a presentare una serie di osservazioni entro il 6 Marzo, come ci ha chiesto il presidente, manterremo il nostro impegno. Anche se mi sono permesso di osservare in via preliminare di aspettare quelle che sono le decisioni del governo sulla scadenza delle concessioni, perché se è vero, come è vero, che al 31/12 del 2023 tutte le concessioni scadono si azzerano e vanno all’asta, io mi domando, questo PUAD approvato quand’è che deve palesare i suoi effetti”.

L’obiettivo è di far presto e dotare la Regione e gli enti locali di un nuovo strumento di valorizzazione delle aree demaniali. Lei ha rappresentato l‘isola d’Ischia la necessità di ragionare da distretto, ma anche di tenere conto delle norme nazionali?

Si. Siamo stati alla riunione in 60 sindaci della Regione Campania. Sindaci di comuni costieri. Per l’isola d’Ischia eravamo presenti io ed il sindaco di Forio Del Deo. Il testo adottato si può integrare. Ho ringraziato il presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca, perché erano anni che si attendeva ed oggi finalmente la regione si fa carico di andare a regolamentare una risorsa così importante. Lo scopo finale è quello di regolamentare il demanio marittimo con finalità turistico ricreative ed e poi in attuazione del DL del 5 ottobre del ’93… quindi è importante. Attraverso il PUAD per ciascuno ambito territoriale dei 60 comuni interessati, la regione intende fornire questo quadro generale di sviluppo. Non mi illudo di poter andare ad integrare le singole esigenze, dei singoli comuni, altrimenti poi si perde la valenza di piano che deve avere ad oggetto l’intero territorio regionale, però l’auspicio che si possa ragionare anche, perché la norma lo prevede, da distretto dell’isola d’Ischia. Se l’isola d’ischia non lavora da distretto in questa fase, per una risorsa così importante, come la risorsa mare, la risorsa balneazione, evidentemente, sarebbe paradossale”.

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-Cosa ha chiesto in particolare?

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Ho chiesto di integrare anche la possibilità di piani intercomunali per due o più comuni che confinano, perché è chiaro che se non interveniamo come Isola d’Ischia almeno possiamo immaginare di ragionare come come soluzione intercomunale. Mi sono permesso poi nel merito di dare diversi suggerimenti come lasciare libera la sosta, ad esempio sull’area di battigia. Ho chiesto di modificare il concetto di spiaggia attrezzata. Non si comprende, ad ora, come possa fare un comune a mantenere una spiaggia libera e come pulizia, come guardiania, ma soprattutto come salvamento. Infatti, il comune non può assumere bagnini e soprattutto si assume un bagnino, poi chiaramente il professionista farà solo le 6 ore e 40 e poi se ne va. Quindi tu, come Comune, rimani senza il salvamento, quindi per me esiste solo la spiaggia libera o in concessione. Le terze vie, secondo me, sono da non valutare. Però il piano prevede anche la spiaggia libera attrezzata, che è una terza opzione che ha trovato molto interessante, ad esempio, il sindaco di Ascea. Quindi sono una serie di osservazioni che io ho fatto punto per punto e che chiaramente poi mi permetto di integrare e di consegnare entro il 6 Marzo, così come ci ha chiesto il presidente. Quindi queste sono le osservazioni. Una parte delle osservazioni. Infatti, mi sono permesso anche di osservare, in via preliminare, di aspettare quello che sono le decisioni del governo centrale sulle concessioni. Infine, poi un’altra osservazione che ho fatto, è che qui si parla del 30% delle spiagge libere. Secondo me si deve parlare di 30% di spiagge libere di fronte mare, non tanto di superfici degli arenili. Faccio un esempio: la collocazione dei servizi igienici. Dove possono essere allocati i servizi igienici di una spiaggia lungo il corso di Lacco Ameno, fisicamente non c’è lo spazio, noi abbiamo tutti gli arenili dati in concessione, come facciamo a ridurre le concessioni, se non andiamo, in sede di gara a rivedere. A partire proprio dal piano generale”.

Cosa la preoccupa di più?

Dopo aver approvato il PUAD, i comuni si devono dotare del PAD, ovvero, il piano attuativo del demanio. È ispirato a che cosa stabilisce la norma cornice, alle prescrizioni del PAD stesso, quindi, questi piani attuativi, poi di di utilizzazione del demanio, devono essere redatti, approvati dai comuni, in relazione alla norma cornice e alle prescrizioni che detta il PUAD. È chiaro che c’è almeno da tenere in considerazione che se al 31/12 del 2023 le concessioni non vengono prorogate tutto quello che stiamo dicendo, quanto meno non ha senso. Se non vengono provate le concessioni, allora mi chiedo di che cosa stiamo parlando? Quindi sono una serie di questioni che lo stesso presidente De Luca ha apprezzato nell’intervento e che comunque poi da ex sindaco si rende conto che esistono delle difficoltà ma che comunque ci invita a collaborare”.

L’auspici dopo questo incontro?

L’auspicio è che noi entro il 6 Marzo possiamo partorire un documento unitario, ragionare lì al tavolo, come isola d’Ischia, come distretto, tutti e sei i sindaci e proporre le nostre osservazioni al PUAD, in relazione a quelle che sono i bisogni e, soprattutto, lo sviluppo degli arenili dell’isola d’Ischia”.

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