CULTURA & SOCIETA'

“Pasqualino Settebellezze” nella baia del Regina Isabella

Un’apologia feroce e arguta dell’arte di arrangiarsi e sopravvivere ad ogni costo: Giancarlo Giannini è l’indimenticabile guappo che, nella Napoli del 1936, uccide il seduttore di una delle sue sette, brutte sorelle, viene rinchiuso in un manicomio criminale da cui esce come volontario di guerra per finire in un lager tedesco e diventare kapò. “Pasqualino Settebellezze”, forse il film più famoso di Lina Wertmuller, ottenne nell’anno di uscita una candidatura ai Golden Globes e quattro candidature all’Oscar (tra cui quella come miglior regista, prima volta in assoluto nella storia dell’Academy per una donna). Dopo il Festival di Cannes, anche Ischia Global ha voluto omaggiare l’opera e il genio della Wertmüller con la proiezione del capolavoro, nella copia restaurata a cura del Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale e grazie all’impegno economico della Genoma Films di Paolo Rossi Pisu.  

Daniela Currò, conservatrice della Cineteca Nazionale, ha spiegato che «attraverso il restauro di “Pasqualino Settebellezze”, la Cineteca Nazionale non solo porta avanti il proprio compito istituzionale di restaurare e diffondere il patrimonio cinematografico italiano, ma continua anche su un progetto che da qualche tempo ci vede impegnati in prima linea sul cinema delle donne. Lina Wertmüller è la prima donna di sempre candidata all’Oscar per la miglior regia e con questo restauro vogliamo celebrare lei e la genialità delle donne italiane.»

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