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Pulisci un parco pubblico, ti diminuisce la Tari

Di Guglielmo Taliercio

PROCIDA – Considerato il fermento associativo che vive l’isola di Graziella potrebbe essere interessante approfondire gli aspetti introdotti dall’articolo 24 della legge 164 del 2014, meglio conosciuta come “Sblocca Italia”, che prevede “Misure di agevolazione della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio” e rende operativo il baratto amministrativo stabilendo che “i Comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare.

Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano”.

Già introdotto in molti Comuni dello stivale, il funzionamento è molto semplice. Una volta emanata la delibera, i cittadini possono barattare parte della somma dei tributi da versare lavorando per riqualificare le zone urbane, dunque pulendo e rendendo più belle le spiagge, le aree verdi, le piazze e le strade, recuperando e riutilizzando edifici dismessi o assistendo le scolaresche.

I vantaggi del baratto amministrativo sono ovviamente molti, sia per le amministrazioni comunali che per i cittadini in difficoltà, ma i principali sono il risparmio di liquidità e la possibilità di pagare i tributi anche nei momenti di seria difficoltà economica.

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I Comuni, viceversa, possono usufruire di lavori di manutenzione e di valorizzazione del territorio che, per mancanza di risorse dovute ai tagli dei finanziamenti, sarebbero impossibili da effettuare

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mentre i cittadini ottengono sgravi o esenzioni fiscali dal proprio impegno.

In merito ai tributi per i quali è possibile applicare il baratto non vi sono particolari limitazioni purché le agevolazioni siano adeguatamente giustificate e legate ai presupposti impositivi propri di ciascun tributo. Il Comune potrà pertanto disporre deliberazioni di riduzione o esenzione di tributi “inerenti il tipo di attività posta in essere”. Così, ad esempio, si potranno prevedere riduzioni o esenzioni dalla Tari per progetti di pulizia di parchi pubblici, ma anche agevolazioni Tasi per gli stessi interventi, riconducibili alla sua natura di tributo sui servizi indivisibili. Oppure,  nulla vieta che per un progetto di riqualificazione di un bene immobile possa essere concessa un’agevolazione sull’IMU. In definitiva, il concetto di “inerenza” del tributo per cui si prevede l’agevolazione all’attività svolta dai cittadini (singoli o associati), dovrà essere valutato attentamente in sede di predisposizione della delibera di agevolazione ed ispirato a criteri di ragionevolezza e corrispondenza tra beneficio reso ed agevolazione concessa.

Si diffonde così anche in Italia, non sarebbe una cattiva idea estenderlo anche all’isola di Graziella, lo scambio di beni e servizi che non prevede nessuna forma di pagamento, e dunque di circolazione di denaro. Senza scomodare gli uomini primitivi, il primo modello di baratto aziendale a cui si ispirano i tanti intermediari che stanno nascendo, anche nel nostro Paese, è quello della banca svizzera Wir fondata nel 1934 a seguito della crisi economica del 1929.

 

 

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