La Telecom ha mantenuto la promessa fatta al sindaco Francesco Del Deo, che venerdì scorso si era recato presso la sede romana della compagnia telefonica. Nel primo pomeriggio di ieri, infatti, è stato spento – e contestualmente abbassato – il ripetitore della Tim montato lo scorso 29 giugno in un podere agricolo di proprietà di un’imprenditrice e sito in via Casale, nel Comune di Forio. Dopo le vibrate proteste del residenti della zona (culminate nella manifestazione di venerdì pomeriggio), i tecnici della compagnia – che erano presenti al Casale già dalle prime ore del mattino – hanno finalmente disattivato l’impianto, che nei prossimi giorni sarà rimosso e portato via.
La notizia ha suscitato la gioia dei residenti di via Casale, che hanno tirato il proverbiale sospiro di sollievo quando il ripetitore è stato portato a terra, come è possibile osservare dalle fotografie poste a corollario di questo servizio. I membri del comitato spontaneo – che nell’edizione di domenica del nostro quotidiano avevano annunciato che non avrebbero abbassato la guardia – ci hanno consegnato un nuovo breve comunicato, che vi riportiamo qui di seguito: «È intenzione di questo comitato ringraziare tutti coloro che, a vario titolo e secondo le proprie possibilità, hanno dato una mano per raggiungere questo importante obiettivo. I residenti di via Casale, in particolar modo, vogliono ringraziare gli esponenti politici che hanno perorato questa battaglia di civiltà (il Pciml e “Noi siamo Nessuno”) e l’amministrazione comunale di Forio nella persona del sindaco Francesco Del Deo. Il primo cittadino, dopo aver recepito le istanze degli abitanti della zona e aver provveduto a far emanare l’ordinanza di rimozione, si è recato personalmente presso la sede Telecom di Roma. Del Deo ha esposto la problematica ai dirigenti della compagnia telefonica, ed è doveroso ammettere che si è giunti alla soluzione della questione in tempi assolutamente celeri».
«Al netto delle critiche che sono state rivolte agli abitanti di via Casale in questi giorni – prosegue la nota – questa vicenda insegna ad ognuno di noi che quando i cittadini vogliono ottenere qualcosa, non c’è potere forte che tenga. Ma la battaglia per il riconoscimento del diritto alla salute degli isolani non si ferma di certo qui: i membri di questo comitato – come già riferito sulla stampa e anche ai diretti interessati – sono pronti a sposare anche la causa dei cittadini di Panza e di tutti coloro che dovessero aver bisogno di una mano per lottare contro questi veri e propri “ecomostri”, che sovente (si veda il caso della centrale Telecom di Panza) non rispettano le normative europee e rappresentano un serio rischio per la salute dell’intera collettività».