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Quando a tradire è un amico

Fa più male un tradimento in amore o in amicizia? È possibile secondo voisuperare la delusione e ricucire  un rapporto in cui avevamo messo tutti noi stessi mettendo da parte rabbia e dolore? Qualche tempo fa feci questa stessa domanda ad una cara amica e lei rispose: “Ricucire un rapporto con chi ha tradito la nostra fiducia è possibile, ma è come rammendare un abito rotto: il segno rimane, indelebile”. Letta in questo modo, ovviamente,per molti di noi ha senso

  • Non tornerà mai come prima
  • Non la/lo perdonerò mai

Ma facciamo un passo indietro… cos’è l’amicizia ? Per definizione,l’amicizia è un rapporto fatto di fiducia, simpatia, affetto e reciproca scelta, che si riscontra in ogni tempo e in ogni luogo. L’amicizia prevede che esista un rapporto paritario, e questo la distinguedagli altri legami che coinvolgono gli affetti. Oggi peròsembra esserci un “abuso”di tale termine in quanto si tende a conferirgli i un significato generale e si racchiudono in questa parola gran parte dei rapporti cordiali che possono intercorrere tra due persone. A mio dire, l’amicizia è uno tra i sentimenti più complessi che nessuna teoria può del tutto spiegare. È molto difficile interpretare la forza e l’intensità dei legami d’amicizia che spesso posso esser confusi con l’amore e per questo creare confusione. A volte, la differenza tra questi due sentimenti è solo questione di sfumature, e molto spesso tendono amescolarsi e in alcuni casi a sovrapporsi. Quindi, prendendo in prestito una citazione potremmo dire che “ L’amicizia può comprendere l’amore ma l’amore non può comprendere l’amicizia (…) tra le due è l’amicizia la relazione più pura e disinteressata, dunque la più elevata; e ciò che sta più in alto può comprendere ciò che sta più in basso, ma non è possibile il contrario”. Quindi il tradimento dell’amicizia è una tra le delusioni più forti, ed elaborarla è molto difficile.

Questo accade perché ci getta in una sorta di “stato di confusione” caratterizzato da un susseguirsi di stati d’animo differenti e contrastanti: desiderio di vendetta, speranza di poter recuperare l’amico, rancore, senso di vuoto. Le nostre aspettative sono deluse e più avevamo investito su di lui, più ci troveremo vulnerabili e fragili. Ma secondo voi una “cicatrice” farà male sempre allo stesso modo oppure con le giuste “attenzioni e cure mediche” tenderà a far sempre meno male fino a guarire definitivamente?  I pensieri che probabilmente tutti faremoci porteranno a credere che non tollereremo più quella persona, né ci fideremo più di lei, e in generale di nessuno. Questi sono tutti pensieri “disfunzionali”, che in psicologia vengono definiti “distorsioni cognitive” ovvero processiche ci portano a interpretare in maniera disadattiva gli eventi che ci accadono, confermando l’idea che abbiamo di noi, del mondo e degli altri. Sono dei veri e propri“autoinganni “ che talvoltarisultano funzionali per il nostro benessere, aiutandoci a superare piccole crisi, ma a lungo andare risultano fattori di scompenso. Quindi come detto più volte,“il modo in cui interpretiamo e leggiamo una determinata situazione influisce sul modo in cui ci sentiamo e ci comportiamo”

Riprendendo la risposta della mia amica, certo, la cicatrice la vedremo, sarà sempre li a ricordarci quanto sia stato intenso il dolore provato, ma allo stesso tempo quanto siamo stati bravi nel prenderci cura di noi stessi e di quella ferita punto dopo punto. In base a l’interpretazione che daremo a quella “cicatrice”  potremmo o meno vedere un tradimento come motivo di crescita personale, oppure in altri casi, commettendo una distorsione , finiremo per isolarci: “se mi ha tradito lui, mi tradiranno tutti, non devo fidarmi più di nessuno”. Ogni volta che parlo di cicatrici penso sempre alla metafora/tecnica del kintsugi. Quest’arte giapponese prescrive l’uso di un metallo prezioso,oro, argento liquido o lacca con polvere d’oro, per riunire i pezzi di un oggetto di ceramica rotto, esaltando le nuove nervature create. La tecnica consiste nel riunirne i frammenti dandogli un aspetto nuovo attraverso le cicatrici impreziosite. Ogni pezzo riparato diviene unico e irripetibile, per via della casualità con cui la ceramica si frantuma e delle irregolari, ramificate decorazioni che si formano e che vengono esaltate dal metallo.  Per molti il tradimento può essere perdonato, e la crepa riempita di metallo, ma solo se la mancanzada parte dell’amico non era deliberatamente volta a danneggiarci e quando il pentimento è sincero. L’incrinatura, la cicatrice, in ogni rapporto, per provare a ricomporsi, richiederà tempo e buona volontà da entrambe le parti ma recuperare l’amico è possibile. A patto che si sia convinti che continui a valerne la pena. Serviràripercorrere i momenti vissuti insieme, le esperienze condivise, i valori che ci avevano accomunato e cosa molto utile è parlare molto, e sinceramente.

“Liberamente” è curata da Ilaria Castagna, psicologa, laureata presso l’Università degli Studi de L’Aquila, specializzanda presso la Scuola di Psicoterapia Cognitiva Comportamentale di Caserta A.T. Beck

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Tel: 3456260689

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Email: castagna.ilaria@yahoo.com

 

 

 

 

 

 

 

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