Quando con la rova dei nostri boschi facevamo le uova ”pent” di pasqua belle e rosse da sembrare “gioielli”
Chiamata ROBBIA, nel passato era usata come colorante naturale per tingere stoffe e filati, ma anche per colorare i capelli e donare riflessi rossi alle chiome

La Rova è il termine con cui chiamiamo quelle piccole ruvide radicette ancora sporche di terreno fresco dei nostri boschi ed in altri terreni non prorprio boschivi con cui nei primi giorni della Settimana Santa vi ricavavamo le tradizionali uova pent“, cioè tinte, di quel rosso matto che solo l La rova al naturale ti può assicurare. A seguire l’usanza erano per lo più le donne di casa, specie le ragazze che dopo aver raccolto in pineta o in terreni favorevoli, la rova ne facevano dei piccoli mazzetti adatti per l’uso desiderato.
Questa Rova che si vede in fotografia nel cesto della ragazza venditrice, è stata presa sotto terra a 15 centimetri sotto i meleti “rint e chianul” zona pianeggiante del piccolo tavoliere del Testaccio. Questa “ rova ” in particolare è spessa e carnosa, per questo le radici sprigionano un sugo rosso, penetrante e lucido, da rendere le uova dipinte dei veri gioielli. per ottenere una resa perfetta nei colori, usare le uova dal guscio bianco, non facile trovarle pe3r il loro costo molto elevato. La Rova, linguisticamente parlando, deriva dal termine robbia che è una delle più conosciute tra le piante perenni per colorare i tessuti in maniera naturale. Dalle sue radici si ottiene una sostante rossa che ha un alto potere colorante. Nota fin dall’antichità, viene usata per fibre naturali, per creare pigmenti e per colorare e dare lucentezza nuova ai capelli. L varie specie di robbia: robbia dei tintori o domestica (Rubia tinctorum) si riconosce per il colore verde chiaro di fusto e foglie e per l’apparato radicale, ed è quella usataa per tingere capelli e tessuti. robbia selvatica (Rubia peregrina), sempreverde con foglie più piccole, coriacee e di color verde più scuro, ha proprietà medicinali ed è usata in fitoterapia. Robbia indiana (Rubia cordifolia) usata come pianta medicinale nell’Ayurveda, si trova spesso sotto il nome sanscrito manjishtaLa Tinctoria è la specie più comune, anche chiamata garanza. Il suo nome è dovuto al fatto che dalle sue radici i tintori ricavavano il colore chiamato ‘rosso di garanza’ o ‘rosso Adrianopoli’. Nel passato era usata come colorante naturale per tingere stoffe e filati, ma anche per colorare e colorare i capelli e donare riflessi rossi alle chiome. E non solo: con questo colorante si può anche usare per produrre lacche, unito ad allume, e pitture murali oppure per tingere le pelli.
michelelubrano@yahoo.it