CULTURA & SOCIETA'

Quando Gesù con un intervento miracoloso guarì a Cafarno la suocera dell’apostolo Pietro il pescatore

I Vangeli presentano la figura di Pietro mettendone in risalto la generosità, l’entusiasmo, la franchezza, ma anche le paure, le fragilità, le fatiche nell’accettare il piano di Dio

Oggi lunedì 29 giugno, ricorrenza dei Santi Pietro e Paolo, la chiesa Tempietto di San Pietro ad Ischia si illuminerà della luce divina dei santi apostoli e si profumerà degli odori magnifici della fede che vive ciascun parrocchiano chiamato ad essere presente con l’anima e col corpo ai momenti di preghiera e di riflessione animati dai giovani della parrocchia guidati dal Parroco Don Agostino Iovene. San Pietro è l’apostolo più conosciuto e il personaggio più citato del Nuovo Testamento, ovviamente dopo Gesù Cristo: il suo nome originario Simone (dall’ebraico Simeone) ricorre infatti 27 volte; il nome attribuitogli da Gesù, Pétros, è presente 154 volte, mentre per 9 volte si evoca l’originale aramaico di questo stesso nome, Kefa, ossia “pietra”. Il mistero affidatogli da Cristo in favore della Chiesa ne fa una figura di primo piano e di forte valenza teologica. Ci viene presentato sotto angolazioni diverse, che cercano di interpretate il personaggio rimanendo fedeli alla storia. Qui ci accontentiamo di tracciare brevemente le tappe del suo itinerario biografico così come emerge da uno sguardo sintetico dei documenti a nostra disposizione. Seguiamo soprattutto il Vangelo di Marco, che secondo la tradizione è stato testimone diretto della predicazione di Pietro.Il suo nome iniziale è Simone; originario di Bestada, villaggio di pescatori sul lago di Genezareth, in Galilea, si è poi trasferito a Cafarnao. Tra i suoi famigliari c’è anche la suocera, guarita grazie a un intervento miracoloso di Gesù agli inizi del suo ministero. Insieme al fratello Andrea, è tra i primi discepoli di Gesù, e la sua vita fu trasformata dall’incontro con quel predicatore itinerante. La sua chiamata definitiva a seguire il Maestro avviene sulle rive del lago di Galilea: mentre Simone è intento nel suo lavoro di pescatore, il Signore gli rivolge la sua autorevole parola e lo invita a seguirlo: «Seguitemi, vi farò pescatori di uomini». Egli accoglie la proposta, abbandona le reti e gli lo segue, subito imitato da un’altra coppia di fratelli, Giacomo e Giovanni, anch’essi pescatori. A quelle parole di Gesù «essi, lasciate le reti, subito lo seguirono». A Gesù, che rende invisibile la sua potenza messianica attraverso segni prodigiosi, Simone riconosce il titolo di «Signore» e, nello stesso tempo, dichiara la propria debolezza di uomo peccatore. Rassicurato dal Maestro, viene associato alla sua missione: stare con Lui e predicare il Regno di Dio. I Vangeli presentano la figura di Pietro mettendone in risalto la generosità, l’entusiasmo, la franchezza, ma anche le paure, le fragilità, le fatiche nell’accettare il piano di Dio.

michelelubrano@yahoo.it

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