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Quelle bici elettriche fuorilegge in un’isola dove le regole non esistono

Quelle bici elettriche fuorilegge in un'isola dove le regole non esistono

La “stretta” sul fenomeno delle bici elettriche “irregolari” e del rispetto del codice della strada da parte dei velocipedi che hanno invaso l’isola mi sembra doverosa da parte di chi è tenuto a garantire la sicurezza sulle strade e la incolumità dei cittadini, a cominciare proprio da quei ragazzini che sfidando ogni regola mettono a rischio la propria salute e quella degli altri. Come già ampiamente detto altrove e da altri, oltre ai sensi vietati, all’attraversamento di aree pedonali, alle soste indiscriminate, quello che più preoccupa è il fenomeno di quei veicoli elettrici, che funzionano anche senza pedalare e oltre i consentiti limiti di velocità il cui uso dovrebbe essere permesso solamente all’interno di aree private, dove non è applicabile il codice della strada.

Di conseguenza, per poter circolare con questi mezzi su strade pubbliche servono il casco, l’assicurazione, la targa, il patentino o patente AM ed il certificato di circolazione, quindi gli stessi requisiti per condurre un ciclomotore. In mancanza di questi, il conducente soggiace a ingenti sanzioni amministrative pecuniarie, nonché al sequestro del mezzo finalizzato alla confisca. E’ quindi molto importante considerare questi aspetti prima di procedere all’eventuale acquisto di questi veicoli. Ripeto parliamo di bici elettriche non a semplice pedalata assistita ma fornite di acceleratore e dotate di potenza nominale continua superiore a 25 km/h. E, attualmente a Procida, ce ne sono tantissime.

E qui intervengono varie responsabilità che in un’epoca di estrema tolleranza ha fatto si che i rivenditori non informassero bene gli acquirenti sul tipo di mezzo che si stava acquistando prettamente “illegale” senza i suddetti ausili per la circolazione stradale. I genitori che pur di far felici i propri figli spesso sottovalutano la pericolosità dell’acquisto e la non legalità del mezzo in mano a dei ragazzini. Poi ci sono loro, i nostri figli, che pur di non fare sforzi e sentendosi già grandi puntano all’acquisto più gettonato e veloce del momento per non sfigurare con gli amici. Ma in tutta onestà credo che i meno responsabili siano proprio i ragazzi a cui non abbiamo dato le necessarie informazioni e i sufficienti strumenti per capire che si stavano imbarcando sulla strada della illegalità, quella strada che non li farà diventare mai “uomini” rispettosi della propria comunità e delle regole nonché dei cittadini responsabili e consapevoli dei rischi che si corrono quando si infrangono le leggi e i corretti stili di vita. E forse non tutti i genitori si rendono conto che se, malauguratamente, con la bicicletta si investe qualcuno si rischia di mangiarsi la casa per pagare i danni.

Poi ci sono gli addetti alla vigilanza stradale che probabilmente hanno sottovalutato il fenomeno che andava crescendo e che ora va assolutamente limitato per non trovarci di fronte ad incidenti gravi e soprattutto per dimostrare che tutti noi siamo dalla parte delle bici ma anche del rispetto delle leggi e della sicurezza stradale.

Una cosa, però, bisogna dirla. Le bici elettriche rappresentano un problema perchè di mezzo ci stanno dei ragazzini spesso inconsapevoli. E quando c’è di mezzo la incolumità dei nostri figli non dobbiamo chiudere gli occhi. Ma il vero problema sulla nostra isola è diventato proprio la strada, una vera terra di nessuno, dove ogni giorno si commettono centinaia di infrazioni impunite, dove automobilisti e ciclomotori circolano in modo assolutamente irresponsabile, dove camion transitano e scaricano a tutte le ore, dove spesso la vigilanza è latitante, la segnaletica assente o contraddittoria, dove ognuno si sente padrone dei propri spazi senza rispetto per tutto il resto, dove è consentita la sosta ovunque, dove i pedoni non vengono tutelati, dove i posti riservati per i portatori di handicap vengono sistematicamente occupati da gente senza alcun titolo per farlo..

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Ecco perché l’amministrazione comunale e quanti di loro competenza, una volta richiamati i cittadini al rispetto delle regole sanno che viene il tempo dei controlli e delle sanzioni per tutti, altrimenti si rischia di perdere ulteriore credibilità e di veicolare il messaggio che alle regole si può sempre derogare o, peggio ancora, che il solo problema sono le bici elettriche e non il caos totale.

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Das Verkehrsproblem auf Ischia ist selbst verschuldet! Die wenigsten ausländischen Touristen reisen mit eigenem Pkw an, sehen sich in ihrem Urlaub auf der Insel von unkontrollierten Blechlawinen umgeben, die ihr Leben gefährden. Hauptsächlich kommen ältere Menschen nach Ischis, die hier Erholung und Heilung ihrer suchen. Wenn sie ihre Hotels verlassen, sehen sie sich einen rücksichtslosen Straßenverkehr ausgesetzt, der seines gleichen sucht! 64000 Fahrzeuge auf 64000 Insulaner! Da kommt auf einer ca. 40 qm großen Insel keine Gemütlichkeit und Urlaubsstimmung auf! Alle Plätze in den Sltstädten werden zugeparkt. Ganz schlimm im kleinen Ort Panza auf der Piazza und in Forio auf der Piazza G. Matteotti. Auf den angrenzen Straßen kann man nicht gefahrlos laufen. So kann man den Tourismus totfahren! Die Linienbusse marode, die Ausstattungen kaputt (alle Anzeigentafeln funktionieren nicht, Neuankömmlinge wissen nicht wo und wann sie irgendwo sind. An den Haltestellen keine Ortszeichen, keine Fahrpläne, die Fahrer sind auch nicht sehr hilfsbereit. Der Busbahnhof ist ein Witz! So baut man Tourismus ab und nicht auf! Wir, Ehepaar, 67, aus Berlin, kommen jedes Jahr mehrere Wochen nach Ischia. Wir lieben die Insel sehr. Aber, wenn sich nicht bald etwas zum Guten wendet, werden wir uns andere Urlaubsziele aussuchen müssen. In diesem Jahr waren wir erstmalig im November/Dezember bei euch zu Gadt. Es hat uns sehr gefallen (Sorriso-Hotel). Warum gönnen sich die Insulaner ein halbes Jahr Arbeitslosigkeit? Warum baut man nicht den Wintertourismus aus? Auch im Dezember ist das Thermalwasser warm. Gute Angebote würden doch viele Senioren auch in der kühleren Jaheszeit nach Ischia locken und die Leute dort hätten Arbeit. Denkt doch bitte einmal darüber nach, liebe Bürger von Ischia! Ach, so, der Busbahnhof muss dringend modernisiert werden! Saluti Chris e Ian, Berlino

Im Text zuvor ist bei der Übertragung ein Teil nicht angekommen:
Wir waren in diesem Jahr zum erstenn mal im November/Dezember auf der Insel (Sorriso) und es hat uns sehr gut gefallen. Wieso leisten sich die Bürger von Ischia fast ein halbes Jahr Urlaub und kümmetn sich nicht darum, den Wintertourismus zu entwickeln? Das Thermalwasser sprudelt im Sommer wie im Winter aus der Erde. Viele Menschen hätten Arbeit und müssten nicht zum Amt. Msn sollte ein Tourismusprogramm für die Wintermonate mit attraktiven Angeboten erarbeiten. Der Direktor vom Hotel Sorriso macht es vor, fragt ihn einfach. Somit käme zusätzlich Geld in die Kasse , wad dringend für Investitionen in Hotels und die Infrastruktur benötigt wird. In der Saison sind die Preise viel zu hoch für das jetzige Qualitätsniveau. Ischia ist zum Glück nicht Capri!!! Saluti

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