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Raia: «Sarà una stagione complessa, “Campania Sicura” aiuterà anche Ischia»

A colloquio col direttore dell’Aretur (Agenzia Regionale per il turismo in Campania), che fa le carte all’estate 2020 ma guarda anche in prospettiva futura. Rilancio resta la parola chiave

Il turismo è il settore che più degli altri è stato messo in ginocchio dal Covid. Bene lo sa Luigi Raia, direttore generale dell’Agenzia per il Turismo in Campania. Avvocato, 56 anni, di Somma Vesuviana, Raia da tre anni è alla guida dell’agenzia. Già nel 2005 si era occupato di turismo come amministratore dell’Ept (ente provinciale per il turismo) di Capri. Successivamente, sempre in ambito regionale, è stato, nel 2011, direttore generale dell’Isve – Istituto di Studi per lo Sviluppo Economico. Adesso c’è il turismo. La mission dell’Agenzia regionale è quella di promuovere e valorizzare i luoghi della nostra terra. Anche e soprattutto in questo momento di crisi.  

L’infopoint di Ischia rischiava la chiusura dopo il 30 giugno. Possiamo dire che il pericolo è stato ufficialmente scongiurato?

 «L’infopoint non ha mai rischiato la chiusura. Non avrei mai consentito che il punto potesse chiudere. Avrei comunque fatto in modo che almeno un paio di persone potessero lavorare sull’isola. Il pericolo per me non c’è mai stato e se qualcuno ha visto una sorta di pericolo, posso tranquillizzare tutti: è scongiurato».

Ed allora fino a quando l’infopoint sarà aperto sull’isola di Ischia?

 «Le persone assegnate all’Agenzia restano fino al 30 settembre. Ma posso tranquillamente affermare che il punto di informazione turistica non chiuderà a fine settembre. Non mi metto nella condizione di far chiudere un ufficio così importante quando la stagione potrebbe essere ancora in corso. Se il meteo sarà dalla nostra parte, infatti, credo che la stagione possa durare un po’ di più. Quest’anno con il turismo di prossimità ed in virtù del fatto che la stagione è cominciata in ritardo, spero che anche ad ottobre ci saranno turisti sull’isola. Turisti che potranno rivolgersi all’infopoint».

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Che aria tira per il turismo campano, la stagione è decollata?

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«L’infopoint non ha mai rischiato la chiusura. Non avrei mai consentito che il punto potesse chiudere. Il pericolo per me non c’è mai stato e se qualcuno lo ha visto, posso tranquillizzare tutti: è scongiurato. Anzi, potrebbe rimanere aperto anche dopo il 30 settembre»

 «Seppur in ritardo, siamo partiti. Certamente non sarà una stagione semplice. Per nessuno. Ci sono dei luoghi che fanno registrare, specie nel weekend, un buon numero di presenze. Altri, invece, sono in sofferenza. È il caso della penisola sorrentina, di Capri e Positano legati al turismo anglosassone ed americano. In queste zone si stanno registrando grandi contrazioni in termini di presenze e per questo sono in grande sofferenza. Ma non potrebbe essere diversamente anche perché l’aeroporto di Capodichino è ancora chiuso ai voli internazionali».

La stagione è ripartita a suon di “Campania Sicura” che sta registrando un certo appeal. Di che cosa si tratta?

«Campania Sicura conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, l’opera meritoria fatta dal nostro presidente della giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca rispetto ad un evento che ha segnato per sempre la nostra vita: la pandemia da Covid. È evidente. Ai turisti ciò che diciamo è che la nostra regione oltre ad essere un posto di struggente bellezza è anche un posto sicuro. Ed in questo momento è un messaggio fondamentale. Un aspetto che aggiunge un plus al fatto che la nostra regione è una meta ambita per le vacanze e per i viaggi. Non dimentichiamo che la Campania è una regione di accoglienza. Ed oggi lo è ancora di più»

Cosa significa in termini di indotto economico dover rassegnarsi verosimilmente a vivere una stagione estiva quasi esclusivamente col turismo di prossimità?

«Significa che registreremo delle perdite di fatturato. È inevitabile. Quest’anno abbiamo numeri nettamente minori. Il dato nasce dal fatto che ci sono delle strutture ancora chiuse e quelle aperte registrano presenze intorno al 50% (lo scorso anno in questo periodo le presenze erano intorno al 98%). Il 2019 è stato un importante per il turismo della Campania. E quest’anno certamente non possiamo replicare la stessa buona annata».

Turismo di prossimità non è però un termine negativo.

«Per niente. La maggior parte dei campani resteranno nella propria regione. Sarà un momento per scoprire la nostra terra. Spesso viaggiamo per tutto il mondo e poi non visitiamo le bellezze che abbiamo a due passi. Ed allora spero che questa emergenza ed il relativo turismo di prossimità possa far riscoprire le bellezze della Campania anche ai campani. E speriamo che siano riscoperte anche zone interne. E speriamo che possano beneficiare di un turismo di prossimità che non significa solo turismo campano, ma anche di italiani in generale».

Quali sono le prossime iniziative in cantiere per promuovere Ischia e più in generale le isole del Golfo di Napoli?

«Nel 2020 registreremo delle perdite di fatturato. Quest’anno abbiamo numeri nettamente minori. Ci sono delle strutture ancora chiuse e quelle aperte registrano presenze intorno al 50% mentre lo scorso anno in questo periodo le presenze erano intorno al 98%»

«Come Agenzia abbiamo avviato un processo virtuoso di comunicazione relativo al brand Campania Sicura che stiamo portando avanti con i grandi operatori di trasporto. Le bellezze della Campania saranno presenti ai porti, nelle grandi stazioni e negli aeroporti di Napoli e Salerno. Attraverso questi operatori dei trasporti nel prossimo triennio metteremo in campo una massiccia attività di valorizzazione e promozione del territorio regionale improntata sul brand Campania Sicura».

Il decollo del distretto turistico potrebbe essere davvero la panacea di tutti i mali?

 «Tutte le iniziative associative che vanno incontro alle esigenze degli operatori del turismo, alla promozione dello stesso ed al miglioramento dell’accoglienza sono le benvenute. Tutto si inserisce in una cornice sistemica cdi promozione territoriale».

Molti stagionali lavoreranno poco, altri resteranno disoccupati: l’impressione è che in territori a vocazione esclusivamente turistica, senza l’intervento del governo centrale si assisterà a un inverno di lacrime e sangue…

«Il nostro auspicio è che ci siano misure a sostegno del reddito anche per gli stagionali e non solo. C’è un sistema extralberghiero che in questo momento è in grande sofferenza. Affittacamere e B&b, quelli che rispettano la norma e le leggi, devono essere tutelati. A Napoli il turismo è passato attraverso di loro. Non dobbiamo dimenticarlo. La Regione si è fatta carico con una delibera, sponsorizzata anche dall’Agenzia che presiedo, di stanziare

circa 24 milioni (per la precisione 23milioni 867mila euro) destinati al settore turistico che integra il Piano per l’emergenza socio-economica realizzato dall’esecutivo guidato dal Presidente della giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca. La misura consiste in un Bonus una tantum a fondo perduto (non cumulabile con quello già concesso in applicazione della DGR n. 172/2020), che va da 2.000 a 7.000 euro a seconda del tipo di attività svolta. Il provvedimento rientra nella strategia complessiva del Piano di incentivi a sostegno delle imprese varato dall’assessorato alla Promozione del Turismo, d’intesa con l’assessorato alle Attività Produttive della Regione Campania. Inevitabilmente, però, deve esserci anche un intervento del Governo centrale per gli stagionali. Non dimentichiamo che il Pil nazionale legato al turismo rappresenta il 14%. Un dato che non può essere ignorato dal Governo».

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