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Raid incendiario a Ischia, indaga la polizia

Alle prime luci dell’alba di ieri ignoti si sono introdotti nel deposito di via Michele Mazzella della AM Motori: nove macchine completamente distrutte, tre seriamente danneggiate

Una vicenda dai contenuti decisamente poco chiari e che presenta tante, troppe ombre. E sulla quale non a caso stanno indagando in maniera ficcante gli agenti del commissariato di polizia di Ischia, guidati dal vicequestore Alberto Mannelli.

Gli inquirenti non hanno dubbi, si sarebbe trattato di un’operazione mirata e premeditata e non di una bravata: ma è difficile capirne le motivazioni. La struttura manca di un circuito di videosorveglianza, visionati i filmati delle attività vicine

Con gli inquirenti che sin da subito si sono posti un obiettivo: capire chi, e soprattutto perché, potesse avere interesse a portare a compimento una “spedizione” punitiva che viene definita pianificata a tavolino e assolutamente premeditata. I fatti in questione si sono verificati all’alba di ieri: erano circa le cinque del mattino quando fiamme e fumo denso si sono levate in maniera chiarissima dall’area deposito della AM Motori, ubicata in via Michele Mazzella nella zona della Piripissa. L’allarme è scattato immediatamente e i vigili del fuoco sono giunti sul posto davvero in pochissimo tempo, considerando anche la distanza esigua che separa la caserma dal luogo dell’incendio: ad allertare i pompieri, alcuni avventori mattinieri che hanno prontamente lanciato l’allarme. Ma l’intervento, per quanto repentino, non è bastato ad evitare danni davvero pesanti. Nove le auto che sono andate completamente distrutte, tre quelle invece seriamente danneggiate: roba non certo di poco conto ma il particolare più inquietante è un altro.

Sul posto, per i rilievi e le indagini del caso, si sono portati come detto gli agenti del commissariato di via delle Terme. Secondo le scarse indiscrezioni che trapelano, infatti, non ci sarebbero dubbi sulla matrice dolosa del gesto che sarebbe stata perpetrata da una o più persone che avrebbe approfittato dell’ora e dunque della mancanza di transito di pedoni e veicoli in una zona diversamente molto trafficata. Ma chi ha ordito un simile “attentato” e per quale motivo? E’ davvero difficile riuscire allo stato dell’arte a dare una risposta, ma a quanto risulta gli uomini guidati dal vicequestore Mannelli sarebbero animati da una convinzione: nessuna bravata, si è trattato di un’azione mirata e questo evidentemente rende tutto più complesso. Perché gli investigatori non hanno dubbi sul fatto che ci sia una matrice e una causale ben precisa, anche se allo stato dell’arte è davvero difficile (almeno per noi…) ipotizzare quale possa essere. Purtroppo il deposito della AM Motori non dispone di un circuito di videosorveglianza e questo certo non aiuta il lavoro dei poliziotti. Ma gli agenti, già nella mattinata di ieri, hanno in ogni caso acquisito le immagini di attività non distanti dal luogo del misfatto, nella speranza di poter riuscire a beccare qualche video in grado di metterli sulla traccia giusta.  Insomma, il “perché” resta l’interrogativo più frequente. E trovargli una risposta non sarà la cosa più semplice di questo mondo. Vedremo se e quali sviluppi questa vicenda riserverà nei prossimi giorni.

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