Forio – Si terranno Venerdì 19 e Sabato 20 le due presentazioni del libro “Rainbow Republic” di Fabio Canino, edito da Mondadori. L’incontro di questa sera sarà alle 18:00 presso Pietratorcia, nell’antica libreria Mattera, in Via Marina a Forio. Con l’autore (noto conduttore radiofonico e televisivo) interverranno l’attrice Lucianna De Falco e lo storico Diego Davide. L’appuntamento di domani sarà anch’esso alle 18:00 nella splendida cornice del Relais Corte degli Aragonesi in Corso Vittoria Colonna a Ischia. In questa sede sarà lo storico Diego Davide ad interloquire con l’autore. Definito dallo stesso Fabio Canino nel sottotitolo “romanzo distopico”, Rainbow Republic immagina un migliore mondo possibile (ma decisamente, invece, utopistico) in cui l’omofobia sembra debellata, almeno al di fuori dei confini italiani. Si ricorda giustamente la natura “italvaticana” della nostra nazione, in cui i pareri di fantomatici cardinali o portavoce della Santa Sede sembrano ormai alla base di ogni decisione legislativa. Se il grigiore omofobo ancora imperversa nel Belpaese, come forse dentro il cuore dello stesso protagonista, in Grecia il colore la fa da padrone, insieme ad una dose generale e generosa di allegria e di divertimento. Alcune trovate sono davvero riuscite ed efficaci, capaci di strappare più di una risata, dalla dragma alle nuove leggi post Pink Economy. Altre sembrano riecheggiare scene già viste, come, ad esempio, il ballo scatenato degli steward sull’aeroplano più gaio del mondo, che non può non far venire in mente i colleghi fuori di testa e sfrenati del film Gli amanti passeggeri di Pedro Almodóvar. La fa da padrone in tutto e per tutto la ben nota verve comica dell’attore e conduttore radiofonico fiorentino, che, purtroppo, in alcuni punti spinge però forse troppo sul pedale dell’umorismo, dando vita a situazioni un po’ cabarettistiche. Ciononostante, alla luce degli infiniti dibattiti parlamentari della cosiddetta Legge Cirinnà, impantanata da mille emendamenti di stampo oscurantista, anche un romanzo leggero come questo può far riflettere e quindi inevitabilmente lasciare un po’ amareggiati per l’arretratezza culturale in cui si trova il nostro Paese
