LE OPINIONI

Rapporti tra banche e isola dopo l’alluvione, ecco le criticità

Le banche non svolgono piu’ le attività centrali per le quali sono nate dice il Corriere della Sera, nel senso che la concessione di finanziamenti e/o mutui si è ridotta progressivamente accampando i dinieghi con molte scusanti e motivazioni dalle direttive Basilea, alle ridotte competenze dei Responsabili di Filiale, alla prudente gestione o al merito creditizio aspetto più volte disatteso in passato come testimoniano i processi conclusi e quelli che stanno per essere implementati. Di contro però, anche per il rialzo dei tassi dovuti alla BCE gli utili degli ultimi tre anni volano alle stelle. Certo e’ che in alcuni Tribunali sono state assunte forti misure cautelari e sanzioni esemplari contro gli enti banca e i rispettivi vertici direzionali. Anche per la concessione di finanziamenti a società ricondotte all’ambiente della criminalità organizzata violando gli indicatori di precauzione normativamente previsti. Del resto troppe aperture e chiusure di attività commerciali od anomale operazioni di deposito e prelievo spesso nascondono fenomeni di riciclaggio di danaro sporco e proventi di attività criminali anche gravi come traffico di droga, usura ed estorsione per far cenno solo ai reati più celebri; ma senza poter tacere di una miriade di altre violazioni penali, amministrative, tributarie, o relative a successioni in gestioni aziendali, cessioni di rami di impresa e così via, che dovrebbero rappresentare un ostacolo alla concessione di fidi, mutui etc o di rilascio di carnet di assegni, loro incasso e così via. Così come spesso si rileva in alcune cronache giudiziarie nazionali e nei romanzi contemporanei. anche l’omesso dovuto controllo analitico e profondo di cui alla Sos, alla compliance della legge 231, al Tub etc. viene disatteso platealmente o con meccanismi nascosti e/o frammentazione degli importi, ripetute similari operazioni procedure slegate.. Non tratteremo qui ciò che è oggetto di indagini della Magistratura in molti distretti giudiziari, ma diremo semplicemente che anche ad Ischia le banche sono state non diremo assenti ma poco percepite come leva di finanziamento dello sviluppo, nell’ultimo quindicennio; esse limitandosi, forse, a una legittima e lecita applicazione pedissequa delle direttive, delle circolari e delle delibere interne hanno operato mancando però di ricoprire un ruolo di Promotore di Strategie e di Innovazione del Sistema; ed abdicando ad avviso di molti imprenditori e di tanti giuristi liberi, -a quella funzione di Volano dell’Economia che in passato ha supportato lo sviluppo di Ischia. Anzi per lungo tempo vuoi per la cd paura della pandemia vuoi per organizzazione lenta delle procedure il dovere entrare in Banca previo appuntamento, ha rappresentato la negazione dei caratteri della modernità. Del resto tanto conta la velocità di una operazione che per vendere o acquistare titoli ci si affida a sensibili algoritmi e a meccanismi automatici di intervento sul mercato.

Con uno sguardo al passato ripenso alla funzione centrale svolta dal Glorioso Banco di Napoli che è stato amico della comunità isolana; ed oggi ha concluso le sue funzioni dopo un processo di cessione che, il Senatore Lauro ha criticato e denunciato coraggiosamente con una famosa interrogazione parlamentare; ritenendo egli, da senatore e con un atto ispettivo forte che la vendita sia avvenuta per un corrispettivo molto esiguo rispetto alla effettiva importanza e all’alto Valore potenziale di quel Banco. Va aggiunto che la classe dirigente del Banco di Napoli e molti suoi dipendenti sono stati personaggi di indubbio valore e qualità professionale che hanno lasciato traccia nella comunità isolana quasi che si riconoscesse subito l’appartenenza a quello storico istituto da una certa cultura finanziaria. Di esso Banco di Napoli ancora contempliamo i siti storici come il Palazzo Piacentini costruito dall’omonimo architetto tra il 1936 e il 1939 nella centralissima Via Toledo e ispirato a motivi classici ma visti in una chiave architettonica moderna; o la storica sede della Fondazione ai Tribunali. Parimenti una lancia va spezzata in favore del vecchio Banco Popolare di Napoli e ad altri sportelli che negli 70, 80 hanno accompagnato uno straordinario tempo di progresso di Ischia prima di trasformarsi o estinguersi ex lege. Oggi, e intendiamo dopo il 2009, – anno della crisi dei subprime; e ancor più dopo le calamità naturali di Ischia, le Banche vengono percepite quasi come esattori essendosi infatti moltiplicate, subito dopo il 2017 le lettere di invito a rientrare dagli affidamenti, le diffide etc. Ci sarebbe molto da dire poi e in generale, sugli interessi, sulle proposte di titoli tossici, sui mutui con rate e piani di rientro variabili quando era noto che per 20 anni il Tasso BCE sarebbe stato basso e sarebbe stato conveniente il tasso fisso, secondo le analisi finanziarie e cosi’ via; ma questo è già materia dei tribunali e piu’ ancora lo sarà. NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2024 I CINQUE MAGGIORI ISTITUTI BANCARI HANNO REALIZZATO 19 MILIARDI DI PROFITTI NETTI. Un risultato per loro molto importante “dopo gli scandali e i fallimenti” (cosi scrive Corriere Economia del 11.11.24 pag 2 e 3) del passato. Il quotidiano di Milano dice che adesso serve meno burocrazia e più supporto alle aziende. Benissimo. Ma siamo scettici per avere notato in riferimento a Ischia una indifferenza fattuale contrassegnata dall’assenza di notizie su eventuali donazioni da parte del sistema bancario a favore delle nostre comunità, per quanto avvenuto nelle tre tragedie con epicentro Casamicciola ma riverbero economico e gigantesca crisi in tutta l’isola.

Si è fatto finta di non comprendere che la tragedia ha innescato una crisi nel distretto turistico interconnesso e unitario dell’isola di Ischia; e si è fatto finta di non conoscere l’articolazione ed il funzionamento di questo sistema. Di questa gravissima questione parlerò in un esposto con il quale rivisiterò le norme bancarie, gli accordi, le leggi dello Stato per fotografare la discriminazione che Ischia ha subito da parte di molti a seguito degli Eventi calamitosi, e lo inviero’ prontamente al Ministero dell’Economia e al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Regione, al Prefetto e ai gruppi parlamentari di Camera e Senato. E intanto come sostiene il Corriere della Sera “nonostante la BCE abbia tagliato i tassi per tre volte di un quinto di punto da giugno, l’erogazione del credito avviene con difficoltà. Continua al contrario il calo percentuale dei finanziamenti concessi. E questo anche se il deterioramento dei crediti è sceso al 2%. Ischia in modo particolare è stata discriminata anche per l’assenza di notizie di aiuto, sostegni, contributi diretti, donazioni di strutture, strumenti o somme di denaro e salvo prova contraria – alla Comunità isolana per le calamità che hanno colpito l’isola d’Ischia; tranne l’applicazione della norma generale dello slittamento di un anno per i mutui ex lege sempre prevista per ogni evento in Italia, ma che qui ha riguardato assurdamente solo una parte dei nostri comuni; e questo, lo dirò nell’esposto che tra poco invierò alle Istituzioni ha solo aggravato la condizione economica delle imprese di tutta l’isola, le quali sono state colpite e per mera lacuna non hanno ottenuto ristori e agevolazioni o dilazioni. E cio’ a differenza di quanto altrove avvenuto, come spiegherò nell’esposto-denuncia che sto per licenziare. Imprese e cittadini di Ischia non hanno potuto pagare regolarmente le rate anche in riferimento a una impossibilità sopravvenuta della prestazione e a causa di forza maggiore. E questo ha riguardato tutto il sistema e non solo i luoghi dove sono stati censiti danni diretti, perchè è tutta l’isola che ha scontato gli effetti diseconomici. A mio avviso furono sbagliate le leggi e il comportamento conseguente di enti e banche. Ciò ha ingenerato un danno ingiusto e notevole alla nostra comunità e ai debitori del sistema bancario. E infatti il danno appartiene a tutta l’economia locale:quella sera e il giorno dopo da tutta l’isola sono scappati i turisti presenti; e in tutta l’isola per il 2018 sono mancati volumi significativi di presenza; per non parlare poi della successiva infernale stagione della pandemia con le misure di divieto e di prescrizioni igienico sanitarie sino al 2022 quando la frana alluvione riceve lo stesso trattamento di indifferenza verso gli isolani. Come detto ad Ischia pochi mesi dopo il sisma 2017 partirono richieste di rientro dagli affidi in una unica soluzione; e successivamente con operazioni di cartolarizzazioni, in alcuni casi già al vaglio dell’ordinamento, tali asseriti crediti vennero incorporati nelle cessioni in blocco. Quindi sono partite le procedure sentite come munite di forza coattiva e ritenute ingiuste, da parte delle cd società di recupero crediti. Tra parentesi un esperto del Foro di Napoli ha più volte affermato che il mondo del recupero crediti è un mondo oscuro e tenebroso avendo egli scoperto che decine e decine di società di questo genere spesso trovano domiciliazione in medesimi piccoli comuni e in egual domicilio; a testimonianza di una ragnatela nel sistema che avvolge le pmi e sovrasta i cittadini (…).Quanto poi ai proprietari di queste società di recupero e alle continue operazioni di vendita successiva dei crediti tra piu’ società sarebbe un altro tema scomodo e difficile. Tra pochi giorni un grosso dossier sotto forma di Esposto-Interrogazione sarà da me presentato per chiarire molte vicende legate al terremoto e all’alluvione.

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