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Referendum, oggi a Testaccio la conferenza del No

di Francesco Castaldi

BARANO D’ISCHIA – Come anticipato nelle scorse edizioni del nostro quotidiano, questa mattina nel Comune di Barano, e per l’esattezza all’interno dei locali della Torre saracena di Testaccio, si terrà un convegno-dibattito sulle ragioni del no al referendum indetto per il prossimo 4 dicembre. L’evento, organizzato dai fautori isolani del no, vedrà la presenza dell’avvocato Giuseppe Di Meglio, del dottor Raffaele Montuori e del portavoce del comitato, l’avvocato Mariangela Calise. Nel corso della conferenza, i tre relatori avranno modo di spiegare ai presenti i motivi per cui, il prossimo 4 dicembre, coloro che decideranno di recarsi alle urne dovrebbero votare contro la cosiddetta riforma Renzi-Boschi, che non ha ricevuto il placet del parlamento in primavera. Nel frattempo, in piazza Matteotti a Forio, Nicola Lamonica e altri membri del comitato del no allestiranno un banchetto informativo dalle 10,00 alle 13,00.

Qualche giorno fa, il principale promotore dell’evento di questa mattina, l’avvocato Giuseppe Di Meglio, confermando il proprio sostegno al no, aveva dichiarato al nostro quotidiano che «questa riforma costituzionale non semplifica l’apparato burocratico, ma lo rende ancora più macchinoso di quanto già non sia. Per principio sono per la sovranità popolare su cui si fonda la nostra Costituzione, che dà al cittadino il diritto di scegliere. L’elezione del Senato, delegata a organi elettivi quali Consigli regionali e assemblea dei sindaci, secondo me condurrà il Paese all’oligarchia e non a una democrazia “piena” come invece auspichiamo tutti».

Maggiormente articolate – ma non per questo meno pregnanti – sono state poi le valutazioni dell’avvocato Mariangela Calise, che avemmo modo di raccogliere al termine di un’iniziativa svoltasi due settimane fa in piazza san Gaetano a Forio: «Noi, in quanto, isola siamo una specificità nella specificità, e dovremmo essere allarmati, perché con la clausola di supremazia e la ridotta competenza delle Regioni in tema di sanità, di ambiente, di trasporti e infrastrutture, verremo fortemente penalizzati nel caso di un’azione di Governo che induca anche una spending review per quanto riguarda gli ospedali, le strutture sanitarie eccetera. Tutti argomenti in cui i sindaci e i consiglieri regionali perderebbero ogni voce in capitolo, e ne perderemmo anche noi cittadini perché non avremmo nessuna possibilità di esercitare pressione su di loro, perché diventerebbero problemi che non gli riguardano più».

«Il Parlamento – proseguiva la Calise – sarà composto quasi esclusivamente da rappresentanti del partito che vincerà le elezioni, e il senato sarà rappresentato da sindaci e consiglieri regionali che con la nuova legge elettorale saranno espressione della maggioranza di Governo, per cui non ci sarà nessuna opposizione o rappresentanza popolare. Adesso – dopo anni in cui l’erosione della rappresentanza popolare è diventata quasi impercettibile da parte di noi cittadini – finiremo con non l’avere più voce. Ciononostante tutto questo ci scivola addosso, perché la nostra sensibilità è stata ridotta talmente tanto che ormai percepiamo la cattiva politica – oppure le decisioni che ci vengono imposte dall’alto, anche negative per noi stessi – come qualcosa su cui non possiamo avere alcuna influenza. Purtroppo le accettiamo con rassegnazione – chiosava l’avvocato Calise – e la riforma costituzionale arriva in un momento storico in cui la sensibilità dei cittadini è ridotta al lumicino».

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