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Referendum, sull’isola vince l’astensionismo

Di Isabella Puca

 

Ischia – È stato il 25% circa degli ischitani a essersi presentato alle urne nella giornata di ieri per il referendum che decide sulla durata delle concessioni alle trivelle. Seggi elettorali, quindi, semi deserti per un referendum che per un’isola si mostrava essere davvero importante. La domanda del referendum ha, infatti, chiesto agli italiani se volessero abrogare la parte di una legge che permette, a chi ha ottenuto concessioni per estrarre gas o petrolio da piattaforme offshore entro 12 miglia dalla costa, di rinnovare la concessione fino all’esaurimento del giacimento. Alle 23:00 la chiusura dei seggi con la comunicazione dei dati ufficiali: Serrara Fontana 26,69%, Casamicciola 25,85%, Barano 23,32%, Lacco Ameno 27,82%, Ischia 27,61% e Forio 24,00%. Stessa linea anche Procida con il 21,83%. A cinque ore dall’apertura dei seggi il ministero dell’Interno aveva già diffuso i primi dati della partecipazione: alle 12:00 la percentuale degli aventi diritto che si è recata ai seggi era per Ischia al 5,93 %, per Barano al 4,29%, per Casamicciola al 5,83%, per Forio 8,47%, Lacco Ameno 6,63% e Serrara Fontana 6,34 %. Sulla stessa line anche Procida che alle ore 12:00 riportava il 6,19% degli aventi diritto. Sarà forse stata colpa della calda giornata che si è presentata ieri, dove le temperature si sono aggirate intorno ai 25°, ma molti ischitani hanno disertato i seggi preferendo le spiagge. Una scelta poco saggia se si pensa che il voto, se espresso positivamente, era proprio per la tutela del nostro mare. In leggero aumento il numero degli elettori recatisi ai seggi fino alle 19:00: Barano d’Ischia 15,36%, Casamicciola 18,43%, Forio 15,77%, Ischia 19,33%, Lacco Ameno 18,91% e Serrara Fontana 18,31%. Leggero aumento anche per Procida con il 16,35% degli elettori. Un’affluenza, dunque, davvero molto bassa. I dati indicano, inoltre, che è Lacco Ameno il comune dove si è votato di più, seguito da Ischia, Serrara Fontana, Casamicciola, Forio e Barano; per il resto le isole di Ischia e Procida sono in linea con la tendenza regionale. In Campania, infatti, fino a mezzogiorno, ha votato il 6,22 % degli aventi diritto, alle 19:00 il 17,56%. L’ultimo referendum per il quale si è votato in un unico giorno fu nel 1999 ed era sulla legge elettorale, allora alla chiusura dei seggi – si votava fino alle 22:00 – si raggiunse il 49,8% degli elettori. Per il quesito referendario con cui è stata chiesta l’abrogazione parziale di norme relative alla durata delle trivellazioni in mare, ovvero per l’abrogazione dell’articolo 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), le possibilità di raggiungere il quorum, già dai dati delle ore 12:00, erano davvero minime. Eppure sono stati tanti a spingere al voto chiedendo di lasciar perdere, almeno questa volta, l’astensione andando a votare pensando, soprattutto, al futuro dei nostri figli. Anche da alcuni altari delle chiese isolane si è chiesto ai fedeli di andare a votare seguendo così l’esempio dell’enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco; un invito forte e chiaro che volge lo sguardo alla cura della casa comune. Tuttavia, a nulla è servito. Per questo referendum, a Ischia, ha vinto l’astensionismo.

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