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Renzi blocca l’emendamento Airbnb. L’ira di Federalberghi

ISCHIA. Il premier Matteo Renzi sbarra la strada all’emendamento alla legge di Bilancio che prevede una stretta anti evasione sui ricavi dagli affitti brevi, ribattezzato “Airbnb” come la più grande piattaforma di intermediazione online presente sul mercato. «Nessuna nuova tassa in legge di Bilancio, nessuna. Nemmeno Airbnb. Finché sono premier io, le tasse si abbassano e non si alzano #avanti», ha twittato sabato il presidente del Consiglio affossando l’emendamento caldeggiato da Federalberghi.

«Le dichiarazioni di Renzi non ci fanno piacere. Siamo dell’idea che diritti e doveri debbano essere gli stessi per tutti gli operatori sul mercato» la replica di Ermando Mennella, presidente isolano dell’associazione che si fa portavoce dello scontento della categoria.

In base alla proposta di modifica presentata dalla deputata Pd Silvia Fregolent, i siti di intermediazione avrebbero dovuto solo fare da sostituto di imposta riscuotendo una cedolare secca al 21% sulla transazione. L’aliquota, peraltro, si applicherebbe a tutte le locazioni di breve periodo compresi i b&b e gli affittacamere, con l’esclusione degli alberghi veri e propri.

L’emendamento era stato salutato con favore dalle associazioni di categoria. Il mese scorso Federalberghi aveva presentato uno studio dal titolo “sommerso turistico ed affitti brevi” per dimostrare l’incidenza del fenomeno della sharing economy ed annunciare il monitoraggio delle strutture alberghiere abusive.

«Quel progetto resta nonostante le dichiarazioni di Renzi – rilancia Mennella – perché non possiamo tollerare l’esistenza di attività pararicettive che offrano servizi come pulizia, colazione, pranzo e tranfert. Non siamo di fonte a opportunità di sostegno al reddito delle famiglie, ma di vere e proprie attività abusive che devono essere denunciate». Giovedì o venerdì Mennalla dovrebbe finalmente presentare lo studio condotto sull’isola in questi 30 giorni ed annunciato come imminente nell’ultima settimana.

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Il mercato digitale del turismo è l’unico in crescita costante negli ultimi cinque anni. Nel 2015 il suo valore complessivo è stato pari a 9,5 miliardi di euro ed ha sfondato per la prima volta il muro del 20% del mercato turistico italiano nel suo complesso, con un indice di evasione che oscilla tra il 35% ed il 40%. Sull’isola la sua incidenza sembra essere addirittura superiore. Federalberghi la stima intorno al 50% del mercato turistico complessivo dei sei comuni. «Facendo due calcoli siamo intorno ai 50 milioni di euro di evaso solo sull’isola» spiega Mennella restituendo la dimensione del fenomeno.

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«Sul solo Trip Advisor, a Ischia sono recensite 700 diverse unità abitative. Se ci sono vuol dire che vendono, è una regola di mercato» ha aggiunto Mennella annunciando che lunedì nel corso della Giunta nazionale di Federalberghi il tema sarà al centro dei dibattiti.

Il clima resta comunque teso ma a pagarne le conseguenze, più che il Governo, potrebbero essere i sindaci. «Facciamo l’esempio di Ischia: qui ci sono alberghi e supermercati sui quali ricade quasi per intero il costo della gestione dei rifiuti. Non è più sopportabile e si disattende la legge che prevedeva il pagamento a consumo» l’affondo di Mennella che irrompe così anche sulle elezioni amministrative in programma il prossimo maggio a Ischia e Barano e lancia ai candidati di entrambi gli schieramenti un chiaro segnale del malcontento che domina una categoria che sull’isola ha un peso elettorale preponderante.

«Dallo studio sul sommerso effettuato sull’isola – conclude Mennella – emerge un quadro decisamente scoraggiante che solleva numerosi dubbi. Sono state violate delle norme, come la comunicazione delle persone alloggiate. E non è stata versata ai comuni l’imposta di soggiorno». Insomma, sarà pur vero che con l’evasione ci rimettono un po’ tutti, ma la sensazione è che saranno i sindaci a doversi far carico del costo sociale della scelta di Renzi di non affondare il colpo contro i soliti furbetti.

 

Nel 2015 il valore complessivo del mercato digitale del turismo è stato di 9,5 miliardi di euro ed ha sfondato per la prima volta il muro del 20% del mercato complessivo, con un indice di evasione che oscilla tra il 35% ed il 40%.

Secondo Federalberghi, a Ischia il sommerso alberghiero si aggirerebbe sui cinquanta milioni di euro, pari al 50% del mercato complessivo. Giovedì o venerdì la presentazione della studio

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