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Rewind Free Market, dalle manette ad oggi

13 OTTOBRE 2015 – Due dei cinque indagati si avvalgono della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia. Si tratta del presidente e del tesoriere dell’associazione Testaccio Grandi Eventi, Antonio Schiano e Giorgio Vuoso. Dinanzi al gip entrambi si limitano a respingere ogni addebito circa i reati loro contestati e poi optano per il silenzio. I loro legali hanno in ogni caso chiedono la revoca della misura cautelare annunciando istanza presso il Tribunale del Riesame.

23 OTTOBRE 2015 – Il Tribunale del Riesame concede gli arresti domiciliari al tenente della polizia municipale di Barano Antonio Stanziola, accogliendo così sia pure parzialmente le richieste del suo difensore di fiducia, avv. Cesare Patroni Griffi. Stanziola viene trasferito presso l’abitazione di un familiare. Contestualmente ad Antonio Schiano viene revocata la misura di obbligo di presentazione alla pg.

27 OTTOBRE 2015 – Arrivano buone notizie per il consigliere regionale Maria Grazia Di Scala. Il pubblico ministero, infatti, trasforma la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di Barano nell’obbligo di presentazione alla p.g. per l’apposizione della firma.

28 OTTOBRE 2015 – Con la formula più ampia, perchè il fatto non sussiste, il gup del Tribunale di Roma assolve il giudice Maurizio Stanziola, finito sul banco degli imputati con l’accusa di corruzione in atti giudiziari. La vicenda interessava da vicino anche la nostra isola perchè al processo si era arrivati nell’ambito di un filone parallelo all’inchiesta Free Market con il giudice che secondo l’accusa si sarebbe reso artefice di uno “scambio di favori” col cugino Antonio.

10 NOVEMBRE 2015 – Il tribunale del Riesame VIII sezione annulla la misura cautelare dell’obbligo di firma a carico di Giorgio Vuoso, così come già era avvenuto con Antonio Schiano.

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27 NOVEMBRE 2015 – Sei ore di lavoro, per acquisire tutti i file contenuti nei due pc che si ritiene fossero nella disponibilità del tenente della polizia municipale di Barano, Antonio Stanziola, e che vennero sequestrati nel municipio del Comune collinare alle prime luci dell’alba del 9 ottobre. Un’operazione eseguita dai consulenti informatici nominati dalla Procura.

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16 DICEMBRE 2015 – Arriva un nuovo rifiuto alla richiesta dei difensori di Stanziola relativa al trasferimento agli arresti domiciliari da Napoli sull’isola. Il tenente aveva chiesto di poter essere ristretto presso un’abitazione di Lacco Ameno, ma la richiesta viene respinta dall’autorità giudiziaria, presumibilmente sul presupposto che il ritorno ad Ischia, sia pure a distanza da Barano, possa costituire un rischio dal momento che l’indagato potrebbe entrare in contatto con altri soggetti coinvolti a vario titolo nell’inchiesta.

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